dalla Uila Sicilia
27/04/2021
“I siciliani, il loro territorio, sono sempre più a rischio incendi mentre l’estate si avvicina. La Regione, ritardando i lavori indispensabili di prevenzione, è responsabile del disastro che verrà. Le opere dovrebbero partire entro metà maggio, ma non v’è nulla di definito. Nessuno si lamenti domani per quello che non è stato fatto oggi!”.
La denuncia è lanciata da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Sicilia che hanno organizzato oggi sit-in dinanzi a tutte le Prefetture dell’Isola per chiedere: “Forestali al lavoro. Subito!”. Ai prefetti è stato consegnato un documento che segnala le ragioni dell’allarme lanciato dalle organizzazioni sindacali, esponendo anche le criticità emerse negli incontri di ieri – lunedì 26 – con i dirigenti degli Uffici territoriali del Dipartimento Sviluppo rurale. “Da queste riunioni – dichiarano i segretari generali di Fai-Flai-Uila Sicilia Pierluigi Manca, Tonino Russo e Nino Marino – è emerso che, nella migliore delle ipotesi, i piani di intervento saranno definiti nelle prossime settimane in attesa, poi, di approvazione da Ispettorato ripartimentale e Dipartimento regionale oltre che da Comuni ed enti in cui andranno eseguite le opere. I dirigenti, inoltre, informano che senza decreto di impegno depositato in Ragioneria non sarà possibile inviare alcuna richiesta al Collocamento mentre ci è stato specificato in alcune sedi di confronto che i viali parafuoco potranno essere finanziati unicamente con fondi extraregionali. A data da destinarsi, quindi…”.
Pierluigi Manca, Tonino Russo e Nino Marino si dicono “seriamente preoccupati” e concludono: “Vanno accesi i riflettori su un tema tagliato fuori dall’agenda del governo Musumeci, quello della forestazione. I destini di migliaia di lavoratrici e lavoratori, ancora appesi all’incognita del futuro prossimo, si incrociano con la salvaguardia dell’ambiente a causa di furberie e giochini di bilancio oltre che per le solite lentezze burocratiche dovute anche a gravissime carenze di organico negli uffici. I fondi per gli avviamenti e la prevenzione sono incerti, affidati in gran parte a risorse comunitarie per progetti che non si vedono. Che non ci sono. Intanto, oltre 18 mila stagionali della Forestale restano in attesa di chiamata da mesi con la concreta possibilità di compromissione del diritto alle giornate lavorative previste per legge”.
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