Dopo le polemiche sul candidato cugino di un imputato per mafia e sugli insulti di Parisi su Twitter nuovi attacchi alla stampa e a Nello Musumeci
di CLAUDIO REALE
La controffensiva è un invito alla mobilitazione. Il giorno dopo la doppia polemica sul Movimento 5 Stelle, scosso dal candidato all’Ars che ha un cugino imputato per mafia e dall’assessore designato che insulta su Twitter diversi giornalisti e il capogruppo del Pd alla Camera Ettore Rosato, Luigi Di Maio chiama a raccolta i militanti Cinquestelle dichiarandosi sotto «attacco mediatico» in un post sul blog di Beppe Grillo.
Per questo, il candidato premier chiede ai militanti «di parlare a quanti più siciliani possibile in questi ultimi tre giorni. Ce ne sono tanti nelle vostre regioni, che vivono lontano dalla Sicilia. Ditegli di andare a votare o di far andare i loro amici e parenti rimasti in terra sicula. Raggiungete sui social tutti i siciliani che conoscete. Se siete in Sicilia ogni giorno datevi l'obiettivo di raggiungere almeno 100 persone».
Perché Di Maio, che nel suo post attacca Repubblica, accusa i media di aver «nascosto queste elezioni regionali in Sicilia finché potevano, poi hanno scoperto che Giancarlo Cancelleri e la sua lista di 62 candidati avevano superato la mega coalizione di impresentabili di centrodestra e così hanno deciso che devono distruggerci in un modo o in un altro.
E forse ci riusciranno».Intanto, ancora sul blog di Grillo, M5S lancia un altro attacco a #DiventeràBellissima di Nello Musumeci. Stavolta sotto i riflettori finisce un candidato condannato dalla Corte dei Conti, Giuseppe Zitelli, al quale i giudici contabili hanno inflitto il risarcimento di 3.108 euro per la gettonopoli della Provincia di Catania. «Si spera – si legge in un post firmato da Ignazio De Luca – che Nello Musumeci eviterà di arrotolarci, ulteriormente, i cabbasisi con la sua supponente superiorità di politico libero».
Fonte: palermo.repubblica.it
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