Da Mariangela Di Natale - 8 giugno 2017
Taormina e le sue straordinarie bellezze che per il 26 e 27 maggio
hanno ammaliato solo i Grandi della terra, è stata restituita ai
turisti. Stringenti le misure di sicurezza in occasione dell’evento
internazionale del G7, che non hanno consentito ai visitatori, di godere
della vista dagli angoli più suggestivi, delle bellezze naturali della
costa messinese, tra Giardini Naxos e Taormina, dei paesaggi mozzafiato
con lo sfondo maestoso dell’Etna, del mare cristallino di un azzurro
intenso che si confonde con il cielo.
Un
comprensorio Ionico, che racchiude oltre a splendide spiagge e
strabilianti panorami, siti di interesse storico, culturale e
naturalistico. Un territorio incantevole e fatato, che ha accolto e
avvinto i Leader delle più grandi potenze mondiali al G7, con le sue
peculiarità e attrattive. Scorci naturali e varietà di paesaggi di raro
splendore, reperti architettonici e tesori archeologici fra i più
interessanti della Sicilia. Una Sicilia in vetrina, che, in occasione
del Vertice, ha raccontato Taormina, i suoi monumenti e le sue bellezze
paesaggistiche, Giardini Naxos e la riviera Ionica messine, l’Etna e il
suo territorio e perché no, anche il resto della Sicilia. Una Taormina
offerta ai Grandi del mondo e ai rappresentanti dei Governi
internazionali, con iniziative turistico-culturale ed eccellenze
enogastronomiche patrocinate dagli assessorati al Turismo, Agricoltura e
Beni Culturali della Regione Siciliana per rafforzare l’onda mediatica e
promuovere il territorio.
Un’imponente macchina
organizzativa quella predisposta dalla Presidenza italiana per il
Summit, che non ha dato pertanto atto d’imperio, sia nella fase
organizzativa che in quella delle manifestazioni collaterali, al Governo
della Regione Sicilia, che invece ha rivendicato piena autorità, grazie
alla caparbietà e all’intuizione dell’assessore regionale
all’agricoltura, Antonello Cracolici, nella risistemazione e
ricomposizione della Villa comunale di Taormina. Il Parco Duca Di
Cesarò, è stato riservato alla vista e al godimento delle Ladies,
durante i giorni del G7, che si sono intrattenute all’ora del tè con un
gruppo di bambini taorminesi, ammirando e apprezzando l’esoterico
giardino, ricco di flora e fauna, di costruzioni orientaleggianti e la
villa in cui abitava la prima proprietaria degli spazi, la nobildonna
inglese lady Florence Treveylan. Un vero polmone verde, popolato da una
rigogliosa vegetazione costituita da palmizi, piante grasse e una vasta
quantità di fiori, curato minuziosamente per l’evento rendendolo un
incanto per gli occhi.
Una dedizione particolare è
stata rivolta alla manutenzione delle diverse specie di essenze arboree
tipiche della flora mediterranea, alberi d’alto fusto, l’ulivo, il
pino, il cipresso, la palma e alberi tropicali di grande bellezza e
rarità, come l’eritrina cristagalli, la chorisia speciosa e l’aucuba
iaponica, che configurano una sorta di giardino botanico con arbusti
rampicanti, siepi, bouganville e fiori che definiscono e decorano le
aiuole e i muri del parco. Un lavoro radicale e calzante alla cura e al
restauro della vasta varietà di fiori e piante del parco, quello svolto
dall’assessore, Cracolici, che in accordo con gli albergatori,
il presidente di Federalberghi Riviera Ionica Messina, Pierpaolo Biondi,
dell’Hotel Baia Taormina, il presidente di Federalberghi Giardini
Naxos, Giovanni Russotti e il presidente dell’Associazione albergatori
di Taormina, Italo Mennella, ha allestito una task force di
forestali che hanno affiancato vigili del fuoco e militari, facendo
rinvigorire e rinascere questa deliziosa villa pubblica. Un impegno
straordinario per un parco singolare e unico, caratterizzato da statue
classiche e giare enormi, da estrose costruzioni ideate dalla stessa
Florence, le cosiddette “beehives”, alveari con struttura intermedia tra
il gazebo e la pagoda orientale. E ancora un’operazione impeccabile,
svolta su fiori piante e sentieri, immersi tra magnolie, ibischi e
cespugli di bouganville, ha riportato il giardino botanico all’antico
splendore. Un tesoro di bellezza da rubare con gli occhi.
Uno
dei tanti dettagli che rendono una Taormina, elegante, culturalmente
effervescente e intrigante al tempo stesso. Una Taormina che stupisce il
visitatore per la sua incomparabile avvenenza e per l’armoniosa
struttura urbana del borgo formato da secoli di storia che ancora si
leggono sulle mura dei palazzi. Sparse in tutta la cittadina, si
incontrano infatti le testimonianze greche e romane perfettamente
inserite in uno scenario medievale. E il Teatro Greco, risalente al III
secolo a.C, magnificamente conservato, ne rappresenta il monumento più
emblematico. In questo borgo dal sapore antico, inoltre, fra un reticolo
di vicoli fatti a scala in cui si incuneano le case, passeggiando nel
salotto buono in corso Umberto, che si allunga fra le due porte baluardo
difensivo medievale, Porta Catania e Porta Messina, c’è una terza porta
detta “di mezzo” che è quella della torre dell’orologio in cui si
incontrano le fastose architetture di Palazzo Corvaia, oggi sede del
museo etnografico.
Una Taormina che ti affascina e
seduce con la sua storia plurimillenaria, dai padri fondatori, i Siculi,
ai Greci, dai Romani ai Saraceni e poi gli arabi, i Bizantini, i
Normanni, gli Aragonesi, i Borboni fino agli Austriaci. “Un lembo di
paradiso sulla terra”, la descrisse Goethe nel 1787 durante il suo
viaggio in Italia e meno di dieci anni più tardi Guy de Maupassant era
sulla stessa linea d’onda quando affermava che a Taormina “si trova
tutto ciò che sembra creato in terra per sedurre gli occhi, la mente e
la fantasia”. E anche lo scrittore D.H. Lawrence rimase parecchio tempo
in questo borgo, dallo charme irresistibile, innamorandosi di una bella
donna inglese, residente a Taormina, che divenne la sua musa
ispiratrice del celebre romanzo “L’amante di Lady Chatterley”.
Fonte: siciliainformazioni.com
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