Quattro articoli. Ne bastano tanti per correggere la Finanziaria regionale 2015 e rispondere ai rilievi del Ministero dell’economia e della Finanza. Quattro articoli che non servono a trovare il miliardo di euro mancante ma a rispondere alle esigenze romane per ottenere la ratifica degli accordi che garantiranno alla Regione i fondi per giungere a fine agosto e poter, così, consentire l’assestamento di bilancio a settembre.
Di fatto la nuova norma sposta in avanti, al 2016, tutti i problemi giàrinviati lo scorso anno. Il testo è all’esame della commissione Bilancio e in soli 4 articoli deve correggere le disposizioni di 17 norme della legge approvata lo scorso primo maggio.
Tra le misure contenute nel testo, anche le clausole di fuoriuscita per gli ex Pip che abbiano già maturato i requisiti pensionistici, le nuove norme per il prepensionamento dei regionali che portano a 6 mesi i termini per le domande e congelano il pagamento del trattamento di fine rapporto fino ad un massimo di 7 anni dopo il pensionamento, la sottrazione di contributi ai gruppi parlamentari, voce che nella Finanziaria risultava parzialmente priva di copertura come anche le misure anti crisi per le imprese negli agglomerati industriali e negli ex consorzi Asi.
Quest’ultima disposizione è stata interamente riscritta dopo alcuni approfondimenti da parte del’assessorato e cambia le regole in materia di cessione di beni e decorrenza dei contratti di comodato d’uso.
Non ci sono fondi per le ex province e i commissari straordinari dei liberi Consorzi di Comuni utilizzeranno anche quest’anno, come nel 2014, il contributo regionale in conto capitale per pagare la quota capitale delle rate dei mutui sottoscritti: senza questa misura ausiliare non sarebbero in grado di predisporre i bilancio 2015 in equilibrio. Fatto, questo, che la dice lunga sulla situazione economica. Le Province, infatti, avevano una dotazione sufficiente che la Regione, con la loro abolizione, ha assorbito nei propri bilanci per ripianare debiti che sembrano un pozzo senza fondo.
Altre misure di contenimento rispetto alla precedente manovra riguardano la viabilità secondaria: nel nuovo documento al vaglio della Commissione Bilancio si stabilisce che l’assessore regionale alle Autonomie locali abbia la facoltà di valutare se assegnare fino a 10 milioni di euro, invece che 30, per il finanziamento del piano straordinario di interventi. Di fatto si prelevano 20 milioni dalle già disastrate strade siciliane per destinarli al pagamento dei precari.
Non sarà possibile, dopo i rilievi della Ragioneria dello Stato alla Finanziaria, procedere con i concorsi sbandierati proprio in Finanziaria neanche in misura percentualmente minima rispetto ai prepensionati. La manovra correttiva, di fatto, recepisce le indicazioni statali per evitare l’impugnativa. I tagli riguarderanno anche la dotazione organica dell’antincendio boschivo ovvero dei braccianti forestali, già snellito con la Finanziaria. Ritocchi anche per i Comuni in dissesto, che subiranno comunque una riduzione dello stanziamento.
Intanto oggi si tiene l’udienza di parifica del bilancio 2014 della Regione siciliana davanti la Corte dei Conti. Un passaggio importante visto che ogni anno sono piovute critiche su critiche da parte dei magistrati contabili. Quest’anno arrivavano perfino voci di mancata parifica. Ma le ultime indiscrezioni parlano, invece, di parifica in perdita ovvero segnalando un buco che potrebbe essere superiore al miliardo di euro contestato dallo Stato e potrebbe perfino raggiungere il miliardo e mezzo.
Se la Corte dovesse presentare un bilancio in perdita potrebbe scaricare sul bilancio 2015 queste differenze facendo saltare di nuovo tutti i conti della Regione rendendo inefficace la manovra correttiva che già adesso è insufficiente e potrà salvare i conti siciliani solo se Roma deciderà di dare una mano chiudendo un occhi su alcuni aspetti e trasferendo alcune risorse.

03 Luglio 2015
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