03 maggio 2015

SUI FORESTALI SI POTEVA FARE DI PIÙ, VISTO CHE SONO SALTATI I PREPENSIONAMENTI IN QUESTO SETTORE? BACCEI: ABBIAMO TOLTO NOI QUELLA NORMA. I FORESTALI SONO ASSUNTI QUASI TUTTI A TEMPO DETERMINATO E DISEGNARE UN PERCORSO DI PREPENSIONAMENTI ERA MOLTO DIFFICILE. MA ABBIAMO GIÀ AVVIATO CONTATTI CON L'INPS E CON IL MINISTERO DEL LAVORO PER STUDIARE UNA NORMA SICILIANA CHE FACCIA DA APRIPISTA A LIVELLO NAZIONALE. CI RIUSCIREMO



L'INTERVISTA BACCEI: SERVE ALTRO TEMPO PER RISANARE TUTTI I CONTI   di 
«SERVE ANCORA UN ANNO E MEZZO PER METTERE I CONTI A POSTO»  
 
 
 
Le riforme sono state fatte, come pattuito. E anche a Roma questo viene visto * come un beL risultato. I conti sono più solidi di quando io sono arrivato ma c'è un percorso ancora lungo da fare. Direi che serve almeno un altro anno, forse uno e mezzo. Andare a elezioni prima sarebbe un danno per tutti»: Alessandro Baccei, assessore all'Economia, si è preso appena due giorni di pausa dopo la Finanziaria e da domani sarà a Roma per continuare a discutere col governo nazionale le misure per uscire dalla crisi. Intanto però traccia un bilancio della manovra approvata dopo tré giorni di votazioni all'Ars senza sosta. ··· 
 
Quanto si risparmia con le riforme approvate nella Finanziaria?  
«La cosa più importante è l'allineamento delle pensioni regionali a quelle nazionali. È una norma che vale almeno cento milioni nel triennio, forse di più, dipende da quante persone andranno via. Le altre misure sui regionali permet tono invece risparmi più limitati ma un forte recupero di produttività. Sui forestali il risparmio è molto più ampio perché i tagli consentono di recuperare una quarantina di milioni. Inoltre quest'anno utilizzeremo cento milioni di fondi extraregionali per ga- rantire il budget di questo settore». 
 
Sui forestali si poteva fare di più, visto che sono saltati i prepensionamenti in questo settore?  
«Abbiamo tolto noi quella norma. I forestali sono assunti quasi tutti a tempo determinato e disegnare un percorso di prepensionamenti era molto difficile. Ma abbiamo già avviato contatti con l'Inps e con il ministero del Lavoro per studiare una norma siciliana che faccia da apripista a livello nazionale. Ci riusciremo». 

Si poteva fare di più anche sui costi della politica. 
La nonna che lei ha proposto per tagliare gli stipendi a sindaci e consiglieri comunali non è passata. «È vero ma i risparmi che avevamo ipotizzato sono già stati "calati" nel bilancio. Circa 19 milioni quest'anno e 45 dal prossimo. Sono somme che la Regione non spenderà più a prescindere da come si determinerà l'Ars. Io questa riforma la vedo un po' più complicata ma non impossibile. C'è una forte diversità di vedute all'Ars. Manca una visione unitaria su ciò che si deve fare».
 
In definitiva, a quanto ammontano i risparmi frutto della manovra? «Direi fra 200 e 300 milioni. Ma già dai prossimi giorni sarò a Roma per scongelare i 450 che abbiamo accantonato prudenzialmente. E sarà facile anche chiudere con la Cassa depositi e prestiti l'accordo per i mutui, che ci permetterà di spendere meno in questo settore». 
 
Ha parlato con Deirio della manovra approvata? 
«Con lui no, ma ho colto comunque la soddisfazione a Roma per i risultati raggiunti. Abbiamo fatto le cose per come era stato pattuito. Ora c'è la convinzione di poter andare avanti». 
 
Significa che il rischio default è scongiurato? 
«Non userei paroloni... Diciamo che la situazione è molto migliorata e che ora ci sono le condizioni per fare bene. Se non si inverte la rotta, si arriva facilmente al 2017. Lo dico dal punto di vista tecnico, politicamente bisogna vedere come si mettono molte cose...». 
 
Sta dicendo che anche il rischio elezioni è superato? 
 «Io dico che per completare il percorso ci vorrebbe almeno un altro anno. Meglio un anno e mezzo. Sarebbe la cosa migliore per tutti, al di là dei colori politici. Tra l'altro, registro un clima di collaborazione fra maggioranza e opposizione che è molto positivo».
 
Cosa si può fare in questo anno? 
  «Ho già fissato per la settimana che inizia I'll maggio l'arrivo in commissione Bilancio del piano che riguarda le partecipate. E nel frattempo una norma già approvata in Finanziaria ci permetterà di riordinare anche tutti gli enti regionali con un decreto. Poi aiuterò la Contrafatto, dal punto di vista finanziario, per le riforme dell'acqua e dei rifiuti. E credo si debba recuperare il ritardo
nell'approvazione della riforma delle Province». 
 
Un piano ambizioso. Sono cose che si dicono da anni. Secondo lei si stanno facendo adesso perché è Roma che obbliga a farle? «No, non ho avvertito in questi giorni l'obbligo di legiferare perché ce lo chiede Roma. C'è un maggiore senso di responsabilità di maggioranza e opposizione. E ha permesso di arrivare a scelte condivise. Non c'è il muro contro muro. Ho lavorato bene con tutti i leader dell'opposizione da Falcone a Cordaro, da Milazzo a Vinciullo. Alcune loro proposte, come quelle sull'Esa e sui consorzi di bonifica, erano condivisibili e sono state accolte». 
 
In molti hanno notato che in aula c'è stato solo lei. Crocetta è arrivato solo nelle ultime ore. Le ha pesato? 
 «Il presidente mi ha lasciato grande libertà. Una dimostrazione di fiducia. Ma tutta la manovra era condivisa fra noi. E devo ammettere che quando in aula c'è stato lui è stato tutto più facile. Stare solo in aula è stato molto pesante. Il suo intervento è servito». 
 
Perché ha detto no agli aumenti contrattuali per i regionali che gli venivano proposti proprio dal Pd? 
 «Quella degli aumenti contrattuali per i dipendenti regionali è una proposta che avevo fatto io stesso. Ma in una fase precedente. Quando è arrivata dal Pd non c'era più la copertura finanziaria. Mi dispiace. Ma posso assicurare che dall'anno prossimo metteremo le risorse per rinnovare i contratti. L'ho già promesso ai sindacati». L'allineamento delle pensioni dei regionali vale 100 milioni in tré anni Nel 2016 saranno previsti i fondi peri rinnovi contrattuali del personale» L'assessore regionale all'Economia: «La manovra consente di risparmiare fra 200 e 300 milioni A Roma c'è grande soddisfazione» 
 
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