La Sicilia punta sui 2,2 mld del Psr 2014-20
di Chiara Borzì
L’assessore regionale all’Agricoltura, con i tre dirigenti generali, ha presentato i programmi del prossimo Piano di sviluppo rurale. Agricoltura, pesca, settore agroforestale saranno di nuovo interessati da un gettito di denaro che dovrà provvedere a bisogni d’innovazione, crescita, riconoscimento delle peculiarità locali. Tra le novità la partecipazione della Regione all’Expo 2015 come leader del cluster Bio Mediterraneo
CATANIA - L’assessore Nino Caleca, accompagnato dai tre dirigenti generali dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Siciliana, Dario Cartabellotta, Rosaria Barresi e Felice Bonanno, ha presentato a Catania il nuovo Psr 2014-2020. Il team assessoriale si è ripresentato a Catania a poche ore dalla diffusione di una notizia importante: lo slittamento del pagamento dell’Imu agricola al 31 marzo di quest’anno. “Non è una vittoria – ha dichiarato Caleca – ma certamente un segno di speranza per il futuro”.
Per la programmazione 2014-2020 la Sicilia avrà a disposizione 2.212.747.000 di euro, 100 mln in più rispetto alla programmazione 2007-2013. Agricoltura, pesca, settore agroforestale saranno settori di nuovo interessati da un gettito di denaro che dovrà provvedere a bisogni d’innovazione, crescita del settore, riconoscimento delle peculiarità locali, nel tentativo – soprattutto – di permettere un’erogazione di liquidità che per il comparto siciliano diventa ogni anno (di crisi) sempre più importante.
La grande novità che accompagnerà il nuovo Psr è legata alla presenza della Sicilia all’Expo 2015. La nostra regione è leader del Cluster Bio Mediterraneo e per questo suo ruolo risulta essere unico partner istituzionale dell’esposizione universale organizzata a Milano. Sfatato il mito della “regione mamma” (come definita l’amministrazione regionale da alcuni politici presenti) dall’appuntamento catanese si è ribadito come Comuni, privati e associazioni desiderosi di prendere parte al cluster potranno farlo solo provvedendo a spese proprie. Su Expo l’assessore Caleca ha tenuto a giustificare la scelta di spesa di 3 milioni di euro e ha chiarito la gestione che interesserà il bilancio della Sicilia durante Expo. “Attraverso il cluster la Sicilia diventerà riferimento mondiale, l’occasione non può essere persa.
La nostra presenza a Milano sarà gestita con un bilancio separato, apposito, che riguarderà soltanto Expo e in cui saranno annotate entrate e uscite, in modo che chiunque potrà controllare la gestione economica siciliana di Expo”. “Fateci gli auguri – ha aggiunto Caleca – perché la Sicilia partirà prima di tutti, il 7 e l’8 marzo, quando in prima mondiale presenteremo il Cluster Bio Mediterraneo a Milano e presenteremo la nostra regione al mondo”.
Approfondimenti su Expo Milano 2015 sono stati dati in particolare dal dirigente generale Dario Cartabellotta, ex assessore all’agricoltura nonché responsabile unico del Cluster. Cartabellotta si è soffermato anche sulle novità che nel nuovo Psr interesseranno la pesca. La pesca costiera artigianale rimarrà il punto saldo da cui ripartirà la programmazione, un’ attività che – ha spiegato Cartabellotta – sarà “elemento centrale” per lo sviluppo delle comunità marinare siciliane.
Si affiancherà un piano strategico che prevede: trasformazione e commercializzazione diretta del prodotto ittico siciliano; distribuzione dei mestieri legati alle licenze di pesca; partecipazione del pescatore alle attività legate alla tutela dell’ambiente marino con incentivi a chi porterà a smaltimento i rifiuti pescati, sfortunatamente, insieme ai pesci; valorizzazione dei borghi marinari; revisione del regime delle abitazioni.
Fondamentale risulterà la capacità di sfruttare le possibilità ottenute dall’obbligo di certificazione del pescato europeo.
Questo provvedimento garantirà alla Sicilia la possibilità di esportare il proprio prodotto ittico in sicurezza e contemporaneamente permetterà di riconoscere il pescato extra mediterraneo.
Manovra che rientra nel piano di coesione Pac
Con i 2.212.747.000 di euro che l’Unione europa concederà alla Sicilia si dovrà cercare di rispondere anche alle esigenze del settore agricolo. Ad illustrare le misure principali che interessano il comparto è stata Rosaria Barresi. Futuro scopo regionale sarà quello di premiare le aziende che si organizzeranno in rete tramite le misure di cooperazione, agevolando meno le filiere non organizzate in rete: “Sono previsti maggiori incentivi per chi si organizza in rete – ha affermato Barresi – meno a chi agisce singolarmente. Il quadro siciliano d’altronde è questo, ancora prevalgono gli egoismi”. Alcuni incentivi sono previsti anche per i Comuni: “Accoglieremo dalle amministrazioni non domande spot – ha continuato la dirigente - ma domande che prenderanno forma da un programma di sviluppo locale concreto a scopo d’incentiva re la produzione”. Risulta già importantissima una nuova misura che dalla prossima programmazione farà parte del Psr: la Misura 16. La Sicilia ha previsto un capitolo ad hoc per le zone svantaggiate, misura che agirà attraverso le imprese territoriali. “Meno indennità verranno concesse ad aziende ad esempio zootecniche, maggiori invece alle imprese che hanno bisogno di svilupparsi”.
L’intero programma che l’assessorato all’Agricoltura siciliano ha inoltrato alla Commissione europea che dovrà vagliarlo è visitabile sul sito dell’Assessorato stesso sotto la voce “Agorà”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
27 Febbraio 2015
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