Per i forestali licenziati, forse qualche speranza dopo il Ferragosto
Foto lasicilia.it
Se i lavoratori dell'antincendio lamentano l'esiguità dei mezzi, che limitano l'efficacia della loro azione antifiamme, gli operai forestali addetti alle manutenzioni attraversano una fase di grave impasse, essendo tornati a casa.
Per loro, infatti, permane lo stop che interessa quasi tutti gli operai (sono nei cantieri soltanto i "nuovi" 151unisti, che in questo territorio sono poche unità). Per quanto attiene, invece, agli altri lavoratori, sono tutti stati licenziati e qualche novità potrebbe cominciare ad aversi soltanto dopo il lungo "ponte" di Ferragosto. I 151unisti hanno sin qui effettuato 61 giornate di lavoro, mentre i 101unisti ne hanno totalizzate una ventina. A stare ancora peggio è la maggior parte dei 78ttisti, che hanno al loro attivo appena sei giornate. E pensare che, a essere colpiti dalla situazione di stallo sono, nei due distretti - quello che fa capo a Caltagirone e quello che comprende Vizzini e Militello in Val di Catania - 717 operai, soprattutto "settantottisti", tutti appartenenti alla graduatoria unica. Così, i boschi sono tornati a essere privi di coloro i quali si occupano delle attività di manutenzione, vale a dire dell'importante opera di prevenzione che avviene soprattutto con la realizzazione dei viali parafuoco.
A esprimere, ancora una volta, preoccupazione per quanto accade sono i sindacati di categoria Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, che ribadiscono «lo stato di profonda incertezza e confusione in cui versano i lavoratori, sempre più legittimamente restii a comprendere le ragioni di una sospensione che mette a rischio il grande patrimonio boschivo del territorio, in considerazione del fatto che i lavori di manutenzione (come la realizzazione dei viali parafuoco) necessari per evitare il "rischio incendi" non sono stati ancora eseguiti».
M. M.
14 Agosto 2014
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