Caltagirone, continua la battaglia del comitato «Pro Santo Pietro»
Tante idee e finalmente qualcuno che si sbraccia. Per la serie: "Armiamoci e partiamo". Di Santo Pietro, borgo e bosco tornati agli "onori" delle cronache per i gravi incendi degli ultimi giorni. Si torna a parlare, stavolta, anche per i progetti di rinascita che coinvolgono innanzitutto i residenti. Come quelli del comitato "Pro Santo Pietro", promotori, negli ultimi mesi, di due riuscite manifestazioni ("Santo Pietro aggregazione naturale" e "Proiezioni Riserva (te) "), ma soprattutto convinti assertori del metodo della condivisione.
«Ci battiamo - spiega il vicepresidente Fabrizio Alparone, architetto - affinché venga istituita nuovamente la Riserva (da anni, dopo le battaglie legali, se ne attende il ritorno, ndr) secondo gli attuali orientamenti per un utilizzo del bosco come risorsa, anche a fini turistici. Siamo contrari alla realizzazione a Santo Pietro della Rems (Residenza esecuzione misure di sicurezza, ex ospedali psichiatrici giudiziari) e vorremmo sapere come stanno le cose dopo l'inequivocabile no di Consiglio e Amministrazione. Chiediamo il trasferimento nella frazione del comando forestale».
«Non vogliamo subire scelte dall'alto che non tengano conto delle esigenze di noi cittadini e del territorio - argomenta Giovanni Internullo, imprenditore agricolo, anche lui nel direttivo del comitato - diciamo no alla Rems non per pregiudizi, ma perché mancano i presupposti di sicurezza e perché essa è incompatibile con ogni ipotesi di sviluppo turistico dell'area». A invocare «un decreto che ripristini la Riserva" è il segretario della Legambiente di Caltagirone, Sebastiano Russo: «Ma la Regione non si muove nonostante tutto sia formalmente pronto - accusa l'ingegnere Russo - non vorremmo che a bloccare l'iter ci sia la presenza di due pozzi petroliferi. La Riserva garantirebbe progetti e interventi organici, ma anche risorse specifiche, mentre adesso il bosco è abbandonato o, nella migliore delle ipotesi, oggetto di interventi disorganici». Anche una forestazione produttiva potrebbe svolgere un ruolo significativo. «Lo chiediamo da tempo a gran voce, ben sapendo che i lavoratori forestali sono i primi a impegnarsi su questo versante perché comprendono l'importanza del bosco - afferma Angela Tasca, segretaria Fai - Cisl Caltagirone - in questo senso, un esempio positivo è quello dell'area riqualificata in contrada Molara. Ma pochi sanno di questo gioiello».
«Ok alle iniziative del comitato - sottolinea il sindaco Nicola Bonanno - e merita la giusta attenzione e approfondimenti anche il progetto del prof. Giuseppe Polipo per la produzione di piante officinali. Siamo impegnati per la valorizzazione turistica del bosco. Prioritaria pure la valorizzazione dell'Istituto sperimentale di Granicoltura, per puntare a produzioni di nicchia e dare nuovo impulso a un settore che resta trainante per la nostra economia».
15 Agosto 2014
Lasicilia.it
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