Parco Gioeni (CT)
«Le colpe dei roghi nei parchi»
Cercare capri espiatori per quanto riguarda l'ennesimo incendio al parco Gioeni (ben quattro in meno di un anno sono inaccettabili e si potevano evitare) mi sembra fuorviante e ovviamente rischi di non condurre l'Amministrazione comunale ad assumersi le proprie responsabilità e dare risposte congrue. Come si può continuare ad abbandonare a se stesso il parco e non eliminare le piante spontanee prima che queste diventando secche? Esse in questi casi sono facili a trasformarsi in un rogo; basta un fiammifero buttato accidentalmente e irresponsabilmente da un fumatore o una cicca di sigaretta che con il vento caldo di ponente di questi giorni è facile provocare quella scintilla che trasforma in cenere quanto sta in loco. Eppure la stessa legge per la prevenzione degli incendi obbliga privati e pubblico ad eliminare la sterpaglie dai propri terreni di proprietà. Si ricorda l'anno scorso l'assessore al Verde proporre l'utilizzo di forestali regionali, ovvero di coloro che si dovrebbero occupare di salvaguardare e prevenire incendi nei tanti boschi siciliani ma non nei parchi urbani che devono gestire i Comuni. Vi sono delle responsabilità che nessuno può non rilevare, implicite nei quattro incendi che hanno devastato parco Gioeni dall'estate scorsa ad oggi. Tutto ciò in una città che è tra quelle che ha meno verde pro capite ma ha il numero di auto maggiore per famiglia con tutte le conseguenze che vediamo e respiriamo a nostro danno, senza che vi siano state iniziative reali e durature volte a limitare l'inquinamento da smog e il caos veicolare in città.
Alfio Lisi
Free Green
01 Luglio 2014
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