«Bisogna rilanciare le attività
dell'Italcementi e dell'Italkali»
Per Broccio, Saia e Raso non è più tempo di proclami:
dalle parole bisogna passare ai fatti perché ...
Foto lasicilia.it
Le Segreterie Confederali di Cgil, Cisl e Uil hanno preso, come si suol dire, carta e penna ed hanno inviato una missiva al Governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, al prefetto Nicola Diomede e all'Arcivescovo monsignor Francesco Montenegro circa lo sviluppo industriale nella nostra provincia, con particolare riferimento all'Italcementi e all'Italkali.
Nel particolare, Massimo Raso, Maurizio Saia e Aldo Broccio, riferendosi al Presidente della Regione scrovono che nella provincia di Agrigento si sono accumulati una serie di problemi che attendono risposta: dalla vicenda Italcementi alla Vetem, dalla Moncada Energy alla situazione Italkali.
«Per non parlare degli investimenti Enel (su rigassificatore e trasformazione della centrale) - scrivono ancora i tre - che noi riteniamo vadano sostenuti e difesi.
Se allarghiamo l'orizzonte vi sono poi le questioni che attengono alla infrastrutturazione del territorio all'assetto delle ex Aree Asi, dalla vicenda delle Terme fino alle questioni che attengono a quel pezzo di lavoratori che dipendono più o meno direttamente dal bilancio regionale (forestali, ex consorzi di bonifica, Esa, precari enti locali): occorre, su ognuna di queste questioni, che si possa aprire - nelle sedi competenti - un confronto di merito e risolutivo delle questioni aperte».
I tre sindacalisti hanno voluto focalizzare la questione Italcementi che è diventata urgente vista l'imminenza della scadenza della Cassa Integrazione Guadagni (settembre 2014).
«Da troppo tempo - dicono - si parla di un interessamento di Italkali su questa area che consentirebbe alla stessa di sviluppare la verticalizzazione dei sali potassici ma la stessa dice di essere "bloccata" dall'atteggiamento della Regione.
Occorre un momento di verità e di chiarezza.
Per questa ragione occorre, che ella si renda disponibile ad un incontro tra tutte le parti (organizzazioni sindacali Italkali e Italcementi) presso la Prefettura di Agrigento, in modo da poter scrivere la parola "fine" sulla vicenda e assicurare per questa via un futuro di lavoro e speranza ai lavoratori Italcementi».
I sindacati sono preoccupati che la situazione occupazionale possa ulteriormente precipitare.
«Bisogna fare il possibile e l'impossibile per dare risposte alla gente - concludono i tre -. I tempi delle promesse sono finiti, dalle parole bisogna passare subito ai fatti, prima che la situazione, anche dell'ordine pubblico, possa essere messa in pericolo».
G. Rav.
30 Aprile 2014
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