Tetto alle indennità, paletti per gli ex Pip
Crocetta: «Voglio un voto morale giusto»
Palermo. «Un voto etico, morale e giusto». È quello che chiede il presidente della Regione, Rosario Crocetta, alle forze politiche che martedì prossimo inizieranno all'Ars l'esame della cosiddetta «manovrina» di 136 milioni di euro che dovrà consentire di pagare gli stipendi ai dipendenti di enti, società e aziende controllati dalla Regione, oltre che avviare al lavoro i circa 24 mila braccianti della forestale e dell'antincendio e gli stagionali dei Consorzi di bonifica.
Due sono i punti, in particolare, sui quali Crocetta ha chiesto un ravvedimento: inserire il tetto di 200 mila euro lordi ai vertici burocratici della Regione e dell'Ars; reintrodurre il limite massimo di 20 mila Isee per nucleo familiare per ottenere gli 832 euro di sostegno al reddito destinato agli ex Pip. Nel primo caso, il presidente della Regione è sulla stessa linea del suo compagno di partito Antonello Cracolici, che aveva presentato l'emendamento sul tetto massimo delle retribuzioni dei brurocrati; nel secondo caso, invece, la pensa in modo diametralmente opposto a Cracolici che si è sempre battuto perché il limite di 20 mila Isee sia personale e non su base familiare.
Per il presidente della Regione, «tale atteggiamento offende profondamente i poveri e i disoccupati della Sicilia che vedono confermati privilegi e clientele. Occorre cambiare passo, occorre cambiare verso. La Sicilia si salva se riesce a risanare il proprio bilancio e la propria economia, attraverso la lotta agli sprechi e ai privilegi, anche più piccoli, che diventano il segno di una politica che non vuole fare sul serio». Per riportare entrambe le vicende sul giusto binario, Crocetta che «il governo intende modificare l'articolo sugli ex Pip, proponendo la valutazione sul reddito individuale esclusivamente per coloro che vivono a carico della famiglia di origine, ma diventa sicuramente inaccettabile che nuclei familiari che vantano patrimoni di milioni possano usufruire di contributi che sono destinati ai poveri».
Nell'ambito della verifica sugli ex Pip avviata dalla dirigente generale del dipartimento Lavoro, Anna Rosa Corsello, è emerso che uno degli ex Pip vive in un lussuoso appartamento nella zona residenziale più esclusiva della città, con un reddito familiare di 500 mila euro l'anno e un patrimonio di 1,5 milioni, incassava regolarmente gli 832 euro di sostegno al reddito familiare. Anche se meno eclatanti, tanti altri casi sono venuti a galla. Un altro discorso, invece, gli ex Pip che continuavano a ricevere l'assegno anche se in carcere per reati molto gravi. Diversi sono stati arrestati nel corso di indagini delle forze dell'ordine. Avrebbero diritto ad essere inseriti negli elenchi degli ex Pip gente con problemi giudiziari alle spalle e sulla via della redenzione. In parecchi casi non è proprio così.
«Sul piano del bloco degli stipendi a 200 mila euro - ha aggiunto Crocetta - il governo è incondizionatamente contro, ritendendola una scelta di giustizia sociale, ma anche di ripristino dei compensi alle reali capacità professionali. È impossibile, infatti, che i nostri dirigenti possano essere più pagati di quelli del Parlamento europeo o addirittura della stessa Onu. Faccio appello a tutte le forze politiche che su questi due punti si possa raggiungere l'intesa con il governo per un voto etico, morale e giusto».
11 Maggio 2014
crocetta e ora di fare le valigie e vai a farti una bella vacanza dove nn rovinerai piu nessuno ai gia fatto molti danni in sicilia e ai siciliani col voto del 25 di sicuro ti manderanno a casa a te e tutta la tua truppa..
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