25 maggio 2014

LA CGIL DENUNCIA: CATANIA POTREBBE CROLLARE, CI SONO NUMERI CHE TESTIMONIANO UN DISASTRO, TRA QUESTI TROVIAMO I LAVORATORI FORESTALI


Cgil denuncia: «Catania potrebbe crollare»


 
 La segreteria provinciale della Cgil, ieri, in sede, all'incontro 
nel quale hanno denunciato i dannosi effetti della Finanziaria regionale
Foto lasicilia.it

Il segretario generale della Cgil Giacomo Rota ieri ha fatto il punto della situazione sugli effetti della Finanziaria regionale sull'economia catanese. Questi. Opere pubbliche a rischio di fermo, servizi socio sanitari o assistenziali difficili da mantenere, musei storici in procinto di chiudere perché verranno meno i servizi di pulizia, manutenzione e guardiania. La crisi dei teatri "Bellini", che rischia di far saltare la stagione, e "Stabile", che rischia di non poter completare il cartellone e poi perdere così il milione di euro del Fondo per lo spettacolo. E poi ci sono i numeri che testimoniano un disastro già in corso: il consorzio di bonifica pronto a eliminare 160 dipendenti etnei entro giugno, e solo 825 lavoratori forestali avviati per venti giorni di lavoro, a fronte dei 2500 dello scorso anno impiegati per 60 giornate antincendio. Infine, una paura concreta per tutti gli enti pubblici dell'Isola: stipendi in forse per la mancata sottoscrizione del mutuo di 80 milioni di euro. Inoltre i precari lo saranno più che mai. Di qui la conclusione di Catania, Giacomo Rota: «la disperazione dei singoli lavoratori è dietro l'angolo, così come la possibilità che a metà giugno "esploda" uno sciopero generale organizzato insieme a Cisl e Uil».
Effetti sull'occupazione che, a Catania, sono ancora più gravi. Di qui la critica della Cgil «all'approccio "tampone" della manovra regionale e la richiesta di una correzione ragionata e veloce prima che anche l'ex "Milano del Sud" venga travolta da un'incapacità istituzionale che si aggiunge alla già grave crisi economica globale in corso». Insomma, denuncia Rota - insieme a Nicoletta Gatto, Pina Palella, Margherita Patti, Giovanni Pistorio e al segretario della Flai, Alfio Mannino - «Catania potrebbe saltare a seguito del tracollo imprenditoriale».
Di qui l'invito a «rinegoziare con il governo nazionale tutta una serie di questioni relative al patto di stabilità interna e ad avere il coraggio di distinguere tra spesa pubblica utile e inutile. In parole povere, bisogna avere in testa un progetto di sviluppo stabile». Per salvare i servizi socio assistenziali e sanitari nei comuni, secondo Nicoletta Gatto, «sarebbe necessario il via libera del ministro dell'Interno ai fondi Pac». Nel piano della Opere pubbliche del Comune e della Provincia molte sono le opere pubbliche con priorità 1 che necessitano di finanziamenti che può mettere a disposizione la Regione Sicilia. «Ritardare ancora potrebbe far saltare un sistema intrecciato anche alla sicurezza dei cittadini (nelle priorità 1 è inclusa la messa in sicurezza degli edifici scolastici) e del territorio».

24 Maggio 2014





1 commento:

  1. Meno male che ci siete voii che siete di controllo e ci state salvaguardando. Grazie s voi la situazione sicuramente migliorerà. L importante e'la trattenuta sulla d.s.che vi permette di stare tranquilli e piazzare vostre persone nei posti che contan. QQuanto sta succedendo è frutto del vostro immobilismo. Maria puglisi

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