Forestali, il Sifus torna all'Ars per la stabilizzazione
«No al "travaso" di operai, per il ddl bastano 700 mln»
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Il sindacato, di nuovo convocato in commissione Territorio e
Ambiente, incontra l'assessore Sgarlata. Presentato un maxiemendamento
alla proposta di legge 104 e un odg per il governo Crocetta.
Terza audizione in poco più di un mese in commissione Territorio e Ambiente dell'Assemblea regionale siciliana, ieri mattina, per il Sindacato forestali uniti per la stabilizzazione, che continua a portare avanti la proposta di legge popolare per la riforma del settore forestale e l'eliminazione del precariato.
Il Sifus ha comunque approfittato della convocazione per presentare un maxiemendamento che attualizza la proposta di legge 104 del 2013, in particolare per quanto riguarda gli oneri economici, le cui previsioni scendono dal miliardo di euro iniziale a 700 milioni.
«Attraverso la stabilizzazione dei lavoratori - ha sottolineato il segretario del sindacato - il decreto consente risparmi al bilancio regionale e l'accesso a fondi europei che altrimenti andrebbero persi, nonché il recupero delle somme che l'Inps impiega per il pagamento delle indennità di disoccupazione. Grazie alla messa a regime di nuove competenze, il comparto diventerebbe parzialmente autonomo, dal punto di vista economico, entro il 2020, per poi esserlo completamente dal 2025».
In attesa dell'approdo in aula del ddl, il sindacato guarda però con preoccupazione alla possibilità che 3.500 addetti all'antincendio vengano trasferiti al servizio manutenzioni. Un "travaso" di metà dei lavoratori impiegati in attività di spegnimento dei roghi, con un conseguente risparmio sugli stipendi stimato in circa 10 milioni di euro.
«Un rischio polveriera per i boschi, poiché non potrebbero essere garantiti i turni di 24 ore e forse nemmeno quelli di 12», ha spiegato Grosso, che ieri ha anche consegnato a un gruppo di deputati una bozza di mozione «per impegnare il Governo Crocetta a bloccare il passaggio di 3.500 lavoratori dell'antincendio alla manutenzione, in quanto ciò provocherebbe grave pregiudizio alla difesa del patrimonio boschivo siciliano».
Per il Sifus si potrebbero recuperare le stesse somme «attraverso l'azzeramento dei contratti con le imprese private che forniscono elicotteri e canadair, sostituibili con mezzi in dotazione alla Protezione civile, e con una riorganizzazione del servizio di buste paga, anch'esso gestibile con risorse interne anziché tramite privati».
25 Aprile 2014
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