11 gennaio 2014

CROCETTA STA METTENDO SUL LASTRICO GLI OPERATORI DELLA FORMAZIONE E DEI FORESTALI


Si aggrava la crisi nel settore edile

La Filca-Cisl: «Aumenta il numero di disoccupati e di suicidi, mentre le istituzioni non sbloccano tre opere pronte a partire e da troppo tempo al palo, finanziate con 788 milioni. La smettano di trincerarsi dietro al Patto di stabilità»

 

Il tracciato dello scorrimento bolognetta-lercara friddi
Foto lasicilia.it



Davide Guarcello
Tre opere pubbliche (anello Fs, raddoppio ferroviario e scorrimento Bolognetta-Lercara Friddi) per 788 milioni di euro sono pronte da tempo a partire e dare lavoro per tre anni a migliaia di disoccupati, ma i cantieri sono ancora fermi. Gli edili, quindi, sono nuovamente sul piede di guerra contro il governo regionale. Non è bastato lo sciopero del 13 dicembre scorso in città, nè l'incontro col prefetto Cannizzo per placare gli animi dei disoccupati.
Adesso la Filca Cisl si dice stufa della «lentezza della burocrazia e dell'inerzia della politica», e pronta a scendere in piazza ogni giorno. «Gli edili - ha annunciato il segretario generale della Filca Cisl Sicilia, Santino Barbera - sono pronti come nel dopoguerra a manifestare giornalmente; allora per il "caro pane", adesso per difendere la nostra dignità di lavoratori e per il mantenimento delle nostre famiglie. Le nostre ragioni di oggi sono forti come quelle di allora e possono rappresentare una vera emergenza sociale». Poi l'attacco: «Il settore delle costruzioni non può ancora attendere che il governo Crocetta decida finalmente di passare dalle parole ai fatti. La Giunta regionale la smetta di trincerarsi dietro l'alibi del Patto di stabilità che blocca gli investimenti. Se non arriveranno subito risposte concrete per affrontare la crisi del settore edile, noi, insieme a migliaia di lavoratori, scenderemo nuovamente in piazza per far sentire la nostra voce alla politica ed alle istituzioni che si ostinano ad essere sorde».
La Filca Cisl Sicilia chiede ancora una volta di far partire gli appalti per la costruzioni dei depuratori, di sbloccare i cantieri delle opere finanziate e con progetto esecutivo, fermi per intoppi burocratici o contabili. «La rivoluzione del governatore Crocetta - ha sottolineato Barbera - ad oggi non ha portato alcun risultato, se non quello di cancellare il tema del lavoro dall'agenda politica. Dopo gli oltre 50mila disoccupati creati nel settore delle costruzioni, come se non bastassero, sta mettendo sul lastrico gli operatori della formazione e dei forestali. Non accettiamo che il governo Crocetta assista indifferente alla morte dell'edilizia. È una vera emergenza sociale poiché cresce il numero dei suicidi e il volume del lavoro nero, nell'indifferenza della politica».
Dello stesso avviso è anche il segretario della Fillea Cgil, Franco Tarantino, il quale proprio lo scorso 13 dicembre - in occasione della maxi-mobilitazione che aveva riunito in città oltre 3 mila edili di Palermo e provincia, tutti diretti in prefettura a consegnare un dossier per sollecitare lo sblocco dei cantieri - ha elencato tutte le opere ferme al palo: «Occorre liberare tutta una serie di finanziamenti che darebbero ossigeno al settore edile. Fra le opere bloccate solo a Palermo ricordo, ad esempio l'anello ferroviario (la cui consegna dei lavori dovrebbe finalmente avvenire entro fine mese, ndr) da 154 milioni di euro e 3 anni di lavori; il raddoppio ferroviario Cefalù Ogliastrillo-Castelbuono, affidato alla Toto Costruzioni per 338 milioni; e l'ammodernamento dello scorrimento veloce Palermo-Agrigento, lungo la tratta Bolognetta-Lercara Friddi, finanziato per 296 milioni di euro».
Quest'ultimo appalto è stato consegnato ufficialmente a giugno 2013 alla «Bolognetta Scpa», il general contractor costituito da «Cmc» di Ravenna, «Ccc Società Cooperativa» e «Tecnis Spa» (la stessa ditta che si occuperà anche dei lavori di chiusura dell'anello ferroviario). Ma i lavori non sono ancora partiti. L'intervento comprende i raccordi con le attuali strade statali 189 "della Valle dei Platani" e 121 "Catanese". Approvato dall'Anas e finanziato dal Cipe, il lotto a sua volta è suddiviso in 2 sub-lotti: il «2A» - da Bolognetta al nuovo svincolo (dopo Vicari Nord) - di 24,9 km, prevede la costruzione di 2 viadotti, 7 cavalcavia, 5 ponti e l'adeguamento delle opere esistenti; e il «2B» - dal nuovo svincolo al Bivio Manganaro - lungo 8,5 km, con 3 viadotti, 3 cavalcavia e una galleria. Previsti poi interventi di restauro, miglioramento sismico e adeguamento di 16 viadotti e ponti esistenti. Il cantiere occuperà fino a 300 lavoratori, per 3 anni e 4 mesi. I comuni interessati dall'opera saranno: Bolognetta, Baucina, Villafrati, Ciminna, Mezzojuso, Campofelice di Fitalia, Vicari.
«Basterebbe solo l'avvio di queste opere - ha concluso Tarantino - per dare un segnale forte al settore edile».

10 Gennaio 2014




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