26 gennaio 2014

A RISCHIO I LAVORATORI FORESTALI, DIPENDENTI DELL'ESA, DEI CONSORZI DI BONIFICA, DEGLI ENTI E FONDAZIONI TEATRALI, IPAB ECC.









 
Il Commissario dello Stato Carmelo Aronica

Lillo Miceli
Palermo. L'Ars ha approvato l'ordine del giorno che autorizza la Giunta a pubblicare sulla Gurs le parti del disegno di legge di stabilità non impugnate dal Commissario dello Stato. Probabilmente si ricorrerà a una edizione straordinaria della Gazzetta ufficiale della Regione per evitare il blocco degli stipendi dei dipendenti regionali e quello del rinnovo delle proroghe ai precari degli enti locali. Sono destinati, si spera momentaneamente, a rimanere senza busta paga migliaia di lavoratori dipendenti degli enti che, invece, sono caduti sotto la scure del prefetto Aronica. Si tratta di circa quarantamila lavoratori. Un vero e proprio esercito che non si sa come potrà reagire di fronte alla prospettiva di rimanere senza stipendio. Il presidente della Regione, Crocetta, non ha nascosto il suo timore per l'ordine pubblico, allertando il ministro dell'Interno, Alfano, e i nove prefetti dell'Isola. Lavoratori della forestale, dipendenti dell'Esa, dei consorzi di bonifica, degli enti e fondazioni teatrali, Ipab, ecc. potrebbero diventare una mina vagante, difficilmente controllabile.
Lo Statuto speciale, rispetto a quelli ordinari che hanno controlli successivi alla promulgazione delle leggi, per Articolo 4, è ormai una palla al piede. Provocatoriamente il movimento guidato da Leanza ha sostenuto: «E' ora di dire basta a questo scontro fra potere centrale e potere regionale che non serve all'Italia e danneggia la Sicilia. La Sicilia rinunci a una parte della sua autonomia, se necessario modificando lo Statuto, in modo da equipararsi alle altre Regioni ed evitando, così, il vaglio preventivo da parte di un Commissario dello Stato e risolvendo in seguito eventuali conflitti che toccherà al Consiglio dei ministri sollevare, come avviene per tutte le regioni italiane».
Per Articolo 4, «l'impugnativa del Commissario, seppur comprensibile in alcuni passaggi, sembra travalichi i medesimi ambiti in più di una circostanza. Non vogliamo pensare che dietro ci sia un disegno romano contro la Sicilia e vorremmo evitare anche scontri dai quali rischiamo di uscire tutti sconfitti. Ma non si può accettare passivamente la cancellazione dello Stato sociale in Sicilia, il no a norme di risparmio e di buon senso come quella sui consorzi di bonifica, lo stop agli aiuti per i disabili mentali, per i ciechi, per i minori a rischio: il "no" al sostegno a ogni forma di cultura, ai teatri, allo sport, lo stop ai provvedimenti per il diritto allo studio applicati tramite l'Ersu, e tanto altro».
Il segretario generale di Cisl-Sicilia, Bernava, ha giudicato «pericoloso il testa a testa con il Commissario dello Stato. E' vero: nel passato ci sono state maglie larghe attraverso le quali è stato fatto passare di tutto e tutti hanno responsabilità. Però, Crocetta la smetta di criminalizzare chi lo critica. Sarebbe stato meno gravoso ricorrere all'esercizio provvisorio. Il presidente della Regione ha perso dieci mesi a curare la sua immagine. Si liberi dal cerchio magico che lo circonda perché inadeguato ad affrontare questa difficile emergenza. Occorre ristrutturare i costi; alimentare l'economia, con una buona programmazione europea. Ma occorrono anche misure anti-cicliche, come i cantieri di lavoro. La finisca con l'uomo solo al comando. Da oggi la Cisl è pronta a contribuire al rilancio della Sicilia, anche accettando sacrifici».


25 Gennaio 2014





Da oggi a piangere saranno i Forestali, dipendenti dell'Esa, 
dei consorzi di bonifica, degli enti e fondazioni teatrali, Ipab, ecc.. ecc..ecc..ecc..ecc..


Voi invece siete in una botte di ferro!





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