26 Novembre 2013
30 novembre 2013
29 novembre 2013
CHIUSA LA CAMPAGNA ANTINCENDIO A PALERMO
Chiusa la campagna antincendio a Palermo
Apprendiamo della nota del Dirigente Provinciale del SIRF Ing. Anselmo Ganci con la quale, in data odierna, viene chiusa la campagna antincendio. Laddove ci fossero state Amministrazioni Comunali avvedute, che avessero stipulato convenzioni con il SIRF, i lavoratori addetti antincendio avrebbero potuto completare, secondo quanto disposto dall'Assessore Lo Bello, le giornate previste.
29 Settembre 2013
SIFUS: SU DISPOSIZIONE DELL'ASSESSORATO TERRITORIO AMBIENTE SI APPRENDE CHE SONO STATI SOSPESI TUTTI I LAVORATORI DELL'ANTINCENDIO
Forestali siciliani dell'antincendio!
Due ore fa, su disposizione dell'assessorato territorio e ambiente, e' giunta la sospensione dal lavoro a tutti i forestali 151isti sia che abbiamo completato le giornate sia che debbono ancora recuperare giornate. Tutto ciò costituisce un fatto gravissimo che va aggiunto a quanto sta succedendo relativamente a gli stipendi di settembre e ottobre. Infatti, pur avendo quasi tutti gli ispettorati siciliani il carteggio pronto per attivare le procedure di pagamento, e' impossibile procedere in quanto la regione siciliana non ha, ad oggi, inviato i fondi provenienti dalle variazioni di bilancio alla CASSA Regionale dell'Ispettorato forestale . Il SIFUS denuncia questo vergognoso stato di cose e comunica che sta facendo pressioni a tutti i livelli per l'immediata ripresa del lavoro dei 151isti sospesi e per l'immediato pagamento degli stipendi.
Maurizio Grosso
FB. 29 Novembre 2013
CEFALU'. RIPULITO DAI FORESTALI IL BOSCO IN CONTRADA RADICA, MA ADESSO CHE FINE FARANNO I GROSSI CUMULI DI RAMAGLIA?
Ripulito il bosco di località Radica. Per alcuni giorni vi hanno lavorato gli operai della forestale. La pulizia di alcuni posti, a guardare le foto che pubblichiamo, pare non avveniva da diversi anni.
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Bosco della Radica: c'è un pericolo incendio?
Ripulito il bosco di località Radica. Per alcuni giorni vi hanno lavorato gli operai della forestale. La pulizia di alcuni posti, a guardare le foto che pubblichiamo, pare non avveniva da diversi anni. Gli operai, infatti, si sarebbero imbattuti in grosse macchie di vegetazione alte, in alcuni casi, diversi metri. Dopo la pulizia del bosco sul posto sono rimasti dei grossi cumuli di ramaglie. Al momento non si sa nulla sui tempi che ci vorranno per la loro eliminazione. Esiste sul posto un rischio incendio? Se lo chiede il cronista alla vista delle foto che pubblichiamo e che documentano lo stato in cui si trova il bosco dopo la grossa pulizia. I grandi cumuli di ramaglie saranno eliminati presto o resteranno sul posto a marcire finendo per trasformarsi in un grosso fattore di rischio che potrebbe alimentare le lingue di fuoco in caso di incendio? Il bosco si trova tra la località di Ferla e Gibilmanna. La località Radica nella sua parte alta va a finire in quelli che ancora oggi vengono denominati «capi da golf». Per eliminare i grandi cumuli di ramaglie pare debba arrivare sul posto una cippatrice che dovrebbe ridurre in piccole scaglie il legno. Il materiale prodotto, che dovrebbe avere una pezzatura che va da 10 a circa 70 millimetri si dovrebbe adoperare in seguito come combustibile. Sull'ìarrico del grosso mezzo nella zona, però, si nutrono grossi dubbi. Pare che la zona non sia facilmente raggiungibile da un macchinario del genere. Per questo ci si chiede che fine faranno questi grandi cumuli di ramaglie. Eliminarle bruciandole non dovrebbe essere possibile. Componendo il 1515, infatti, dall'altro lato della cornetta rispondono che al momento non si può bruciare. Il problema è aperto. Che succederà nel bosco della Radica dopo la pulizia del sottobosco?
28 Novembre 2013
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RIORDINO FORESTALE. LA PORCATA CONTINUA?
Riordino settore forestale
Ci giunge notizia che questa sera una prima Assemblea di base di lavoratori forestali che mirano a creare un gruppo per far in modo che anche gli operai stessi partecipino alla discussione sul riordino del settore si è riunita in una prima incontro generale.
Si parla ormai di alcuni mesi di riordino ma nessuno ha saputo ascoltare chi questo riordino lo deve poi "vivere e realizzare" cioè gli stessi operai. Non sono stati coinvolti nè i sindaci, nè i Consigli comunali, i comuni infatti avrebbero potuto portare nel tavolo di trattativa le esigenze delle loro comunità.
Nessuna "integrazione", nessuna discussione, gli operai si sentono "carne da macello" oggi da dare in pasto a qualche giornalista, domani a qualche politico o all'opinione pubblica.
Nessuna speranza che possa realmente realizzarsi qualcosa che vada oltre la visione fin quì avuta, una visione che non parla mai di produttività, di lavoro, ma che parla di giornate come se non fossero conseguenza di lavoro.
Una linea che ha messo in fribillazione le personalità più pacate che ha creato attriti all'interno degli stessi lavoratori.
Ad imporsi con una voce che vada oltre le altre mirerebbe l'Assemblea di Base dei Lavoratori Forestali per portare nel tavolo delle trattative insieme i bisogni dei territori e dei lavoratori per uscire fuori dalla logica che ha reso, agli occhi dell'opinione pubblica, troppo spesso gli operai parassiti.
28 Novembre 2013
Per l'antincendio.
Ci hanno sempre detto che il suddetto servizio deve camminare di pari passo, penso proprio che non sarà così. Per l'avanzamento saranno considerati gli anni di contingente, ecco un'esempio: Io sono entrato nel contingente nel 2000, ma ho lavorato ininterrottamente sin dal 1997, ebbene con un colpo di spugna questi anni non vengono presi in considerazione, prima anche un solo turno faceva punteggio, adesso forse non sarà più così. Non facciamo che bisogna confezionare un'altra porcata?
Ci hanno sempre detto che il suddetto servizio deve camminare di pari passo, penso proprio che non sarà così. Per l'avanzamento saranno considerati gli anni di contingente, ecco un'esempio: Io sono entrato nel contingente nel 2000, ma ho lavorato ininterrottamente sin dal 1997, ebbene con un colpo di spugna questi anni non vengono presi in considerazione, prima anche un solo turno faceva punteggio, adesso forse non sarà più così. Non facciamo che bisogna confezionare un'altra porcata?
Mi viene il sospetto che chi fa e/o propone le leggi, deve studiare tutte le mosse a tavolino, ovviamente non per tutti ma solamente per una parte. Ma lasciamo stare questo esempio che non è isolato, però se venisse relamente confermata questa notizia (molto probabile), ancora una volta si creeranno disparità. Ma dov'è andata a finire la coerenza? Colleghi, non vi hanno sempre detto che L'ANTINCENDIO DEVE CAMMINARE DI PARI PASSO?
ENNA. ALLARME SOCIALE OPERAI FORESTALI SENZA STIPENDIO DA MESI
Allarme sociale
Settecento operai forestali sono senza stipendio da mesi
Sono 700 i lavoratori forestali del dipartimento antincendio (101isti e 151isti) dell'Azienda foreste demaniali della provincia di Enna, che vivono nella disperazione perché da mesi attendono invano il pagamento dei salari.
In ogni caso si presentano regolarmente al lavoro per salvaguardare i boschi dell'entroterra siciliano. «Tutto dipende - dicono i lavoratori dell'antincendio - dal Commissario di Stato che sta esaminando la finanziaria regionale. A lui e al presidente della Regione, Rosario Crocetta, ci appelliamo affinché sblocchino il nostro capitolato di spesa e paghino gli stipendi di cui siamo creditori». Ovviamente 700 persone e le loro famiglie, sono in difficoltà. Nella stesse difficoltà dei 700 lavoratori ennesi, anche gli 8 mila 300 colleghi di tutta l'Isola, che rappresentano un autentico esercito che si fa sempre più difficile sostenere. Proprio questa mattina a Palermo, il Commissario di Stato dovrebbe continuare l'esame degli emendamenti alla finanziaria regionale. Per i lavoratori dell'antincendio la paura è rappresentata dalla data del 6 dicembre prossimo, giorno in cui si chiude la Cassa regionale. Se i soldi dei salari arretrati non arriveranno prima di quella data, allora bisognerà attendere il nuovo anno. Lo scorso 15 novembre l'Ugl, a proposito del ritardo dei pagamenti dei salari, ha inviato una diffida all'assessorato regionale a firma del segretario regionale Giuseppe Messina. A renderlo noto il segretario provinciale di categoria, Franco Arena, che conferma la massima attenzione del suo sindacato su questa vicenda.
Arcangelo Santamaria
28 Novembre 2013
BARRAFRANCA (EN). GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE CON IL DIPARTIMENTO AZIENDA, IL BELVEDERE DIVENTA PIU' VERDE
Barrafranca. Per la «Festa dell'Albero» piantumate diverse nuove piante
Il Belvedere diventa più verde
Nella zona del Belvedere sono stati piantati trenta alberi
Foto lasicilia.it
Barrafranca. Piantati nella zona del Belvedere da parte di alcuni alunni delle scuole locali alberi di leccio, tuje e carrubo.
L'iniziativa della «Festa dell'Albero», in collaborazione con il dipartimento regionale Azienda forestale, che ha fornito gratuitamente degli alberi da piantumare sotto la zona del Belvedere, è stata organizzata dal Comune guidato dal sindaco Lupo con l'assessorato all'istruzione e ai servizi sociali, Enzo Ficarra e il caposettore Anna Schirò. Presenti anche il vicesindaco Alessandro Crapanzano, l'assessore Glenda Barresi e anche gli alunni dei due istituti comprensivi «San Giovanni Bosco» ed «Europa» diretti rispettivamente da Luigia Perricone e Filippo Aleo.
Nutrita anche la rappresentanza degli istituti superiori del liceo «Giovanni Falcone» e dell'istituto agrario con la dirigente scolastica, Maria Stella Gueli. Alla giornata nazionale degli alberi, grazie al capo del terzo settore, Anna Schirò, si è registrata la presenza del coordinatore regionale delle guardie giurate del Wwf, Ennio Bonfanti: «Per le nuove generazioni - ha detto - è importante il rimboschimento delle aree e della piantumazione di piante autoctone ai fini della prevenzione del dissesto idrogeologico». Nel luogo del Belvedere sono stati portati trenta alberi di leccio, tuje e carrubo, dove una delegazione dei cantieri di servizio si è adoperata per la preparazione delle buche e la piantumazione insieme ai ragazzi delle scuole. Questi i nomi dei lavoratori dell'ex Rmi: Giuseppe Gagliano, Salvatore Scivoli, Salvatore Perri, Filippo Sciacca, Carmine Meccariello e Gaetano Privitello. I ragazzi dei due istituti comprensivi hanno esposto sul luogo i cartelloni ed i lavori preparati in classe e distribuito alcuni lavoretti rappresentativi della giornata. «La cerimonia di piantumazione degli alberi - evidenziano l'assessore comunale Ficarra e il capo del terzo settore Schirò - rappresenta l'unica occasione per i giovani studenti di compiere un'azione concreta per la difesa, l'incremento e la valorizzazione della funzione essenziale del patrimonio arboreo della nostra città».
Il terzo settore «Servizi Sociali», avendo promosso l'iniziativa con il coinvolgimento delle scuole per l'importanza che l'iniziativa riveste dal punto di vista educativo e didattico, ha ringraziato gli autisti dello scuolabus per il servizio navetta con il trasporto alunni ed i vigili urbani per il servizio d'ordine.
RENATO PINNISI
28 Novembre 2013
INTERVENTI URGENTI A TUTELA DELLA PUBBLICA INCOLUMITA'
Siracusa
Contrada pantano gelsari
Dopo il vertice Palermitano continuano le polemiche
Su contrada Gelsari si è riunito nei giorni scorsi giorni scorsi a Palermo presso l'assessorato Territorio e Ambiente, un tavolo tecnico di coordinamento.
Presenti il viceprefetto, i vertici della Protezione civile di Siracusa, il Genio Civile del Consorzio di Bonifica 10 Sr, il comando Corpo forestale, i Dipartimenti regionali Foreste Demaniali e Ambiente, il presidente del comitato Gelsari-San Leonardo, Francesco Sorge.
Oggetto della discussione "Interventi urgenti a tutela della pubblica incolumità". Assente la Provincia che non ha ricevuto la convocazione ma che ha comunque inviato a tutti i soggetti una dichiarazione di disponibilità. Mancava all'appello anche il Comune di Augusta. «Si tratta della solita incomprensibile latitanza - stigmatizza Sorge - i vecchi e in nuovi amministratori si sono dimostrati indifferenti al problema».
Il commissario straordinario comunale Librizzi fa sapere che la questione relativa a questa porzione di territorio del Comune è oggetto di approfondimento da parte dell'Ente, di concerto con l'assessorato regionale all'Ambiente. Sul problema della mancata riparazione degli argini del fiume San Leonardo, come si evince dal verbale della riunione, il rappresentante del commissario unico dei consorzi di bonifica ha dichiarato che il consorzio bonifica 9 di Catania, possiede mezzi meccanici che possono essere a disposizione per eventuale ripristino degli argini.
Dopo una discussione sulle modalità operative della risoluzione del problema, il tavolo tecnico ha preso atto della necessità di un intervento a tutela dell' incolumità pubblica.
Agn. Sil.
28 Novembre 2013
BENEFICI DALLE BIOMASSE PER TROVARE OCCUPAZIONE E RITORNO ECONOMICO
Energia alternativa
Benefici dalle biomasse per trovare occupazione
e ritorno economico
Domani convegno dell'Ente sviluppo agricolo con docenti universitari ed esperti del settore
«Le colture dedicate rappresentano anche una azione di contenimento del dissesto idrogeologico»
Una piantagione da cui ricavare gli scarti
Foto lasicilia.it
Si parlerà di quanti benefici possono procurare le biomasse nelle aree marginali del nostro territorio e dei vantaggi economici ed occupazionali che anche nella provincia di Caltanissetta potrebbero dare gli scarti delle colture agricole, forestali e dell'industria del legno nel corso del convegno "Energie alternative da biomasse legnose nelle aree interne della Sicilia".
Il convegno si terrà al Feudo San Martino domani mattina con inizio alle ore 9,30 ad iniziativa dell'Ente di Sviluppo Agricolo che - tramite la Sezione operativa di assistenza tecnica di Caltanissetta ed in collaborazione con il Cra di Casale Monferrato e l'azienda "Savif di Caltanissetta - da diversi anni ha portato avanti un progetto di filiera corta destinata alla coltivazione di biomassa ligneo-cellusica da destinare alla produzione di energia all'interno del ciclo produttivo aziendale. I risultati di questa collaborazione saranno proposti nel corso del convegno a cui parteciperanno Giuseppe Nervo e Gianni Facciotto di Casale Monferrato, Franco Matraxia della "Savif", Giovanni Mughini del Cra di Roma, Venera Copani dell'università di Catania, Gianluigi Pirrera presidente dell'Apin Sicilia, Giuseppe Greco e Antonio Bufalino dell'Esa e l'eurodeputato Giovanni La Via componente della Commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale.
«Il "Protocollo di Kyoto" impone la riduzione delle emissioni di gas serra - spiega Antonio Bufalino - a ciò si aggiunge il continuo aumento del prezzo del greggio che rende impellente l'utilizzo di nuove fonti energetiche che siano rinnovabili. Le biomasse rappresentano una risorsa e una svolta in tal senso in quanto sono materiali disponibili in grandi quantità sul territorio regionale. Esse possono anche essere prodotte attraverso colture dedicate, incentivate dalla politica agricola dell'Unione Europea. Tali coltivazioni note come Short Rotation Forestry (SRF) si stanno già sviluppando in alcune aree nazionali, grazie ad adeguati incentivi regionali.
«La messa a coltura di tali essenze nelle aree marginali - aggiunge Bufalino - svolgerebbe un'azione di contenimento del dissesto idrogeologico con funzione di riqualificazione del paesaggio, fitodepurazione delle acque reflue degli impianti di depurazione, fitodepurazione dei suoli inquinati da metalli pesanti (aree industriali), prevenzione dei fenomeni di desertificazione di taluni areali e consentirebbe la creazione di imprese per la produzione di pellet e cippato col quale alimentare gli impianti di riscaldamento di privati, scuole, uffici pubblici, etc. »
Giuseppe Scibetta
28 Novembre 2013
IL PIANO REGIONALE FORESTALE HA CREATO PROBLEMI ALLE CAVE DI CUSTONACI
Le cave accerchiate
Il bacino marmifero locale è condizionato dalle zone Sic e Zps. Sono i siti d'interesse comunitario e le zone di protezione speciale. Il loro perimetro è sempre più insostenibile
Foto lasicilia.it
Le cave di Custonaci sono accerchiate. Tra un piano regionale che non funziona ed un altro, quello forestale, che crea soltanto problemi, il settore del marmo rischia di entrare in crisi. Per gli operatori è già in crisi. Ci sono 200 autorizzazioni per produrre marmo bloccate e le richieste per aprirne di nuove senza una risposta.
Il piano delle cave attende la valutazione d'incidenza, ma c'è un punto che fa da linea di confine. Il bacino marmifero locale è condizionato dalle zone Sic e Zps. Sono i siti d'interesse comunitario e le zone di protezione speciale. Il loro perimetro è sempre più insostenibile perché mette in discussione il rilancio del comparto, che fa 3.000 addetti e oltre 100 milioni di euro di fatturato.
I numeri del marmo di Custonaci vanno completati con l'indotto che è tra i più importanti del territorio. Le soluzioni per invertire la tendenza negativa ci sono ma vanno definite a Palermo. Il governo regionale deve fare la sua parte. Il sindaco Peppe Bica ha lanciato l'allarme, raccolto dal consiglio e confermato durante i lavori di una seduta straordinaria che ha dato il via libera alla costituzione di una unità di crisi.
«La vicenda - ha detto il primo cittadino - va seguita giorno dopo giorno e deve essere supportata da atti concreti. La condizione del settore è sempre più difficile».
Una nuova occasione di confronto sarà quella del prossimo 11 dicembre, quando la quarta commissione dell'Assemblea regionale siciliana farà il punto della situazione con gli assessori alle Attività produttive, al Territorio ed ambiente e ai Beni culturali. Il primo ostacolo da superare è stato indicato dall'onorevole Mimmo Fazio che fa riferimento alle zone Sic e Zps.
«Tale perimetrazione - ha spiegato il deputato regionale - non risponderebbe a reali ed evidenti esigenze di tutele specifiche, ma vincolerebbe a tal punto l'attività estrattiva da mettere a repentaglio la sopravvivenza stessa delle aziende del settore, con gravissime ricadute negative per l'occupazione».
In precedenza si è fatta sentire anche Confindustria con la sua sezione marmi. I sindacati sono in prima linea per la difesa dei posti di lavoro che potrebbero venire meno in uno dei settori di punta dell'economia provinciale, ma l'ultima parola spetta alla Regione. Il governo Crocetta è chiamato a dettare le nuove linee di sviluppo del settore, che passano, tra le altre cose, dall'aggiornamento del piano regionale delle cave.
Vito Manca
28 Novembre 2013
28 novembre 2013
PALERMO. IL MOVIMENTO SPONTANEO DEI LAVORATORI DELL'ANTINCENDIO RITORNA ALL'ATTACCO
Il Movimento Spontaneo dei Lavoratori dell'Antincendio della Provincia di Palermo ritorna all'attacco.
Se anche questo tentativo dovesse fallire, allora per venerdì 29 ci sarà lo sciopero provinciale degli addetti.
Nelle Madonie sta prendendo corpo anche l'idea della consegna di massa delle schede elettorali, da inviare direttamente al governatore Crocetta o a chi per lui. Aspettiamo ancora qualche altro giorno per decidere cosa fare.
27 Novembre 2013
Ringrazio la redazione MadonieLive per la diffusione del comunicato, come sempre si rivela un ottimo alleato dei Forestali.
UGL FORESTALE: ATTENDIAMO GLI STIPENDI DA SETTEMBRE
"Sos Tcs" dall'Ugl forestale
"Attendiamo stipendi da settembre"
27 Novembre 2013
Guarda il video
Lo vogliamo capire che hai nostri politici non gliene frega un tubo di noi? Andate a chiedere se loro hanno mai avuto ritardi di stipendi.
LA PROTESTA DI ALCUNI BRACCIANTI AGRICOLI MA IL PROBLEMA RIGUARDA L'INTERO COMPARTO, L'INPS RIVUOLE FINO A 30MILA EURO
Mazzarrone (Ct). Ieri protesta di alcuni braccianti agricoli e forestali ma il problema riguarda l'intero comparto
«L'Inps rivuole da noi fino a 30mila euro»
In alto la protesta del gruppo di braccianti agricoli e forestali
davanti la sede del patronato «La casa del popolo»
Foto lasicilia.it
A Mazzarrone esplode, dinanzi la sede del patronato «La casa del popolo», che fa capo al Movimento braccianti agricoli e forestali, la protesta di un folto gruppo di braccianti che dovranno restituire all'Inps somme che oscillano tra i 2mila a, addirittura 30mila euro.
Il tutto per effetto della Circolare n. 126 diramata dalla direzione centrale dell'Inps di Roma il 16 dicembre 2009 che, nel trovare la sua efficacia, sta adesso mettendo a dura prova, la resistenza della manodopera agricola. La norma, nella sintesi, tende a contrastare i fenomeni dei falsi rapporti di lavoro e del lavoro nero, sia in agricoltura, sia in altri settori della produttività.
I braccianti agricoli di Mazzarrone, di contro, si ritengono penalizzati, per via di alcune circostanze che, riconducibili a una presunta errata interpretazione della circolare Inps, li vede adesso costretti a restituire somme cospicue.
Il problema di fondo - a loro dire - sarebbe indirettamente legato al fatto che, se il titolare di una ditta risulterebbe inadempiente, per non avere versato loro i contributi previdenziali, a farne le spese sono gli operai. Da qui, le loro testimonianze. «Non si può - dice Giuseppina Sottosanti, bracciante - vedersi annullare 10 anni di contributi previdenziali. Io lavoro in campagna sin dal 1998, sono mamma di 3 figli, lasciandoli peraltro a varie baby sitter e, oggi, l'Inps mi invita a restituire 5mila euro».
A Mazzarrone i braccianti che prestano la loro opera in agricoltura provengono anche dai Comuni limitrofi: Vizzini, Caltagirone, Grammichele, Licodia e altri paesi ancora. «Dal 2003 a oggi - dice Gianluca Inguanti, bracciante di Vizzini - l'Inps mi chiede la restituzione di circa 20mila euro».
Salvatore Secolo, responsabile del patronato Casa del popolo, dice: «Sui lavoratori pende come la spada di Damocle, il peso delle inadempienze compiute dalle ditte. I sindacati confederali si rifiutano di tutelarli e si rivolgono a noi patronati. Pertanto stiamo predisponendo i ricorsi, ma con i tempi lunghi della burocrazia, non si sa quando si farà chiarezza sulla vicenda. La circolare dell'Inps, a mio avviso, non ha una giusta interpretazione. Intanto, l'Inps chiede loro la restituzione di somme vertiginose. Il problema non riguarda solo Mazzarrone, ma l'intero comparto agricolo».
GIANFRANCO POLIZZI
27 Novembre 2013
27 novembre 2013
ANTINCENDIO PALERMO. DOMANI GIOVEDI' ALLE ORE 16:30 PROTESTA A PIAZZA INDIPENDENZA, IL PRESIDENTE CROCETTA DEVE RISOLVERE LA SITUAZIONE CHE SI E' VENUTA A CREARE
Ricevo e pubblico
da Giuseppe Costa
MOVIMENTO SPONTANEO DEI LAVORATORI DELL'ANTINCENDIO DELLA PROVINCIA DI PALERMO
Non rinunciamo ad una battaglia dove gli obbiettivi stanno alla base di criteri di democrazia di giustizia e di uguaglianza!
Non digeriamo la PORCATA dell' A.R.S dove attraverso la votazione segreta gli onorevoli (?) dell'Udc e del Pdl (nomi e cognomi) hanno di fatto smentito la disponibilità che la giunta aveva dato.
Anche di questo ci ricorderemo quando a tempo debito verranno a mendicare la questua di quei voti
che consentirebbe loro di poter stare ancora in politica, guadagnare dai 9.000 e fino ai 15.000 euro mensili e farsi I CAZZI LORO E DEI LORO AMICI.
Giovedì 28/11/2013 alle ore 16,30 a piazza Indipendenza, in massa chiediamo al Presidente Crocetta di prendersi carico della situazione che si è creata e di trovarne la giusta e doverosa soluzione.
Se non dovessimo trovare alcun riscontro, da subito è indetta MANIFESTAZIONE di categoria per il giorno successivo cioè venerdì 29/11. Passa parola!!!
Palermo lì 27/11/2013
I fondatori del movimento
Anche se siamo sfiduciati non dobbiamo per nessun motivo arrivare a venerdì, dobbiamo chiudere la partita domani. E BASTA!!!
La maggioranza purtroppo non è stata compatta (Pd, Udc, Articolo Quattro e Lista Crocetta), quindi i primi colpevoli secondo me sono loro. Gli altri invece hanno recitato la parte dell'opposizione facendo passare la porcata del voto segreto, ma la cosa che fa più rabbia è che anche i Grillini senza aprire bocca sono stati attratti da questo antipatico strumento.
Invece il M5S a Roma...
Basta con il voto segreto!
La trasparenza è la nostra stella che illumina il buio e oggi si è accesa.
Il palazzo dove la politica prende le decisioni in nostro nome deve essere una casa di vetro, nel quale le segrete trame e le trattative oscure non possano più trovare dimora.
Abolizione del voto segreto. Il M5S propone la modifica del regolamento: la voti anche il PD.
La modifica del regolamento per abolire il voto segreto e prevedere la votazione nominale e palese per ogni tipo di votazione.
Chi non ha nulla da nascondere voti la nostra proposta per avere sempre un parlamento casa di vetro.
Basta voto segreto! Solo chi deve nascondere qualcosa vuole, chiede e difende il voto segreto.
Peccato che il 19 novembre che i grillini (forse non tutti) in Sicilia si sono disinteressati di tutto questo, non so per quale motivo
Il Movimento 5 Stelle ha chiesto la votazione palese e l'abolizione del voto segreto dal regolamento del Senato.
E invece i Grillini dell'Ars non sono stati coerenti e secondo me il comparto ha perso una ghiotta occasione.
SIRACUSA. AGITAZIONE SUL MANCATO PAGAMENTO EMOLUMENTI E NON SOLO
Ricevo e pubblico
dal Responsabile Provinciale Uila Siracusa
Gianni Garfì
SEGRETERIE PROVINCIALI
SIRACUSA
A
SUA ECCELLENZA IL PREFETTO DI SIRACUSA ARMANDO GRADONE – Siracusa
ALL’ISPETTORE RIPART. DELLE FORESTE FRANCESCO
DI FRANCESCO – Siracusa
AL DIRIGENTE PROV. AZ. FOR. DEMANIALI
CARMELO FRITTITTA – Siracusa
AI
LAVORATORI FORESTALI ANTINC. E MANUT. DELLA PROVINCIA – loro sedi
AGLI
ORGANI DI STAMPA – loro sedi
e
p.c. AL SEGRETARIO REGIONALE DELLA FLAI SALVATORE TRIPI – Palermo
e
p.c. AL SEGRETARIO REGIONALE DELLA FAI FABRIZIO COLONNA – Palermo
e p.c. AL SEGRETARIO REGIONALE DELLA
UILA GAETANO PENSABENE – Palermo
Oggetto: mancato
pagamento emolumenti mesi di Settembre e Ottobre c.a. – conferma stato
di
agitazione e avviso iniziative di protesta.
######
Le scriventi Organizzazioni Sindacali, riunitesi in seduta di Segreterie
Provinciali Unitarie in data odierna, in rappresentanza dei propri iscritti di
tutti i Comuni della provincia di Siracusa, siano essi del settore Antincendio
che del settore Manutenzione, a seguito degli impegni e delle certezze manifestate
sia negli incontri avuti a carattere provinciale con i Responsabili dei due
Uffici ovvero Ispettorato e Azienda che con le lettere di riscontro che gli
stessi avevano elaborato davano certezze e date per i pagamenti regressi nonché
con l’iniziativa ultima perpetrata in Prefettura, in cui la problematica è
stata già ampiamente esposta dai rappresentanti sindacali, investendo
direttamente Sua Eccellenza il Prefetto di Siracusa, comunicano alle SS.LL. in
indirizzo che lo stato di agitazione continua ed è confermato e avvertono che a
partire dai prossimi giorni, non sarà esclusa l’iniziativa, per altro già
annunciata, di occupare pacificamente sia la sede dell’Ispettorato
Ripartimentale delle Foreste che dell’Ufficio Provinciale Azienda Foreste
Demaniali.
Le
spettanze relative al mese di Settembre, solo parzialmente sono state ricevute
dai Lavoratori della Manutenzione e per quella di Ottobre, ci dicono che i
mandati sono ancora nella Ragioneria centrale a Palermo, ma per quanto tempo
ancora?
Ultimata
questa settimana, anche la mensilità di Novembre sarà in corsa per essere
pagata: ma quando?
Nel
comparto dell’Antincendio, tutto è rimasto fermo alla mensilità di Agosto e non
si conosce nulla, nemmeno degli arretrati contrattuali.
Anche
l’Onorevole Vincenzo Vinciullo, presente in Prefettura, aveva rassicurato che
da lì a breve si sarebbe risolto tutto ma sono passate già due settimane e
tutto è rimasto al palo; pare sia passato solo l’emendamento (in Commissione
Bilancio e in Aula) per la questione dei pagamenti che ritornerebbe come prima,
con ampio mandato agli Uffici provinciali ma a partire da quando e per non
dimenticare, l’emendamento tanto ventilato dall’Onorevole Bruno Marziano che
eliminava il limite dei 50 anni nell’Antincendio (anch’esso trattato in
Commissione Attività Produttive ma mai in Aula), lasciando ogni iniziativa alla
visita medico-psicofisica: dove è andato a finire?
I
nostri politici siracusani che cosa stanno facendo per questo comparto che da
lavoro a oltre 1.500 Lavoratori?
Questo
bacino si tiene presente in provincia di Siracusa solo quando c’è campagna
elettorale, solo allora riemerge l’attenzione.
I Lavoratori Forestali,
nonostante li abbiamo rassicurati, sono in una condizione di esasperazione che
stavolta, rischia di non essere più controllabile.
Chiediamo
a Sua Eccellenza il Prefetto di intervenire rapidamente presso gli Assessorati
al Territorio e Ambiente, alle Risorse Agricole e al Bilancio prima che i
Lavoratori Forestali scendano tutti a Siracusa ad occupare le sedi
istituzionali di Ispettorato e Azienda e ai Capi dei due Uffici, di sollecitare
e metterci a conoscenza di come stanno le cose diversamente, senza preavviso,
scatteranno le iniziative già comunicate per tempo.
Cordiali Saluti.
Siracusa
lì, 26 Novembre 2013
Salvatore Alfò – Segretario Provinciale Flai –
Cgil
telefono 335-1359127;
Giuseppe Linzitto – Segretario Provinciale Fai –
Cisl
telefono 329-0428213;
Gianni Garfì – Responsabile Provinciale Uila –
Uil per il settore Forestale
telefono 333-3194414.
Notizie correlate:
RIVOLUZIONE IN VISTA, L'ASSESSORE CARTABELLOTTA HA PRESENTATO IL PIANO DI RIORGANIZZAZIONE DELL'ASSESSORATO. CAMBIA TUTTO.
Presentato il piano dell’assessore Cartabellotta
Agricoltura, cambia tutto nei dipartimenti e partecipate
Non
è una rivoluzione, ma per come vanno le cose in Sicilia, poco ci manca.
Se i piani dell’assessore alle Politiche agricole ed alimentari della
Regione siciliana, Dario Cartabellotta, decollano, nulla sarà come prima, o quasi.
L’assessore ha presentato in giunta di governo il suo piano di riorganizzazione
dell’assessorato che guida dall’inizio della legislatura come “tecnico”
(è direttore regionale). Obiettivi del piano efficienza, miglioramento
dei servizi e risparmi, calcolati per due milioni di euro circa allo
start up. È prevista l’eliminazione di sette strutture intermedie e 75
unità operative. I quattro dipartimenti dell’Assessorato – Interventi
strutturali (5 aree e 16 servizi), Interventi infrastrutturali (1 area e
6 servizi), Azienda Foreste (3 aree e 18 servizi) e Pesca (1 area e 7
servizi) – diverranno tre, così denominati: Dipartimenti agricoltura,
Dipartimenti Sviluppo rurale e territoriale, Dipartimento Pesca
Mediterranea.
Il numero complessivo attuale di strutture intermedia allo stato è di 57 unità,
il numero complessivo proposto dai direttori generali dell’Assessorato è
di 64. L’assessore ha disposto che scendano a 50 con una riduzione di
strutture intermedie di sette unità.
Previsto anche il riordino degli
enti, la soppressione dell’Arsea e l’istituzione di un ente unico di
ricerca. L’Irvos, istituto regionale per la vite e l’olio, sopravvive,
l’Ente di sviluppo agricolo si rigenera e avrà nuovi compiti.
La soppressione dell’Arsea – la cui gestione costa circa quattro milioni di euro
– è resa possibile da un accordo con l’Agea che permetterà la
regionalizzazione del servizio ed un miglioramento dei rapporti con i
servizi agricoli.
L’ente unico di ricerca metterà insieme il comparto zootecnico,
l’incremento ippico, la stazione di granicoltura e i consorzi di
ricerca “in maniera da affrontare con una massa critica di innovazioni,
il partenariato europeo per l’Innovazione (PEI), i cui obiettivi sono la
produttività e la sostenibilità, il collegamento fra gli “attori” della
ricerca, il collegamento della ricerca con la pratica agricola.
Nel Dipartimento Sviluppo rurale e territoriale convergono tutte le forze lavoro:
l’Esa, i Consorzi di Bonifica e l’Azienda foreste. All’Esa verrà
affidato il coordinamento infrastrutturale e i servizi nel territorio.
L’Ente utilizzerà i mezzi confiscati alla mafia (trattori, ruspe, pale
meccaniche ecc.), ed opererà, grazie alle forze lavoro di cui dispone,
nella manutenzione e la prevenzione del dissesto idrogeologico, oltre
che in caso di interventi urgenti. I trattoristi senza trattori, dunque,
finalmente disporranno dei mezzi. Costituiranno una specie di
nucleo-protezione civile, un “118” dell’intervento rurale.
26 Novembre 2013
MESSINA. SIGLATO IL CONTRATTO INTEGRATIVO PROVINCIALE DEI LAVORATORI AGRICOLI E FLOROVIVAISTI
Siglato contratto integrativo per agricoli e florovivaisti
È stato firmato questa mattina da CIA, Coldiretti e Confagricoltura e le organizzazioni sindacali Fai CISL, Flai Cgil e Uila Uil, il contratto integrativo provinciale dei lavoratori agricoli e florovivaistici, valido sino a tutto il 2015.
L'aumento salariale che scatterà dal primo gennaio 2014 è del 5% delle paghe dei lavoratori agricoli che si traduce in un aumento mensile di circa 75 euro per gli operai a tempo indeterminato e di circa 4 euro giornalieri per i lavoratori a tempo determinato.
Interessata alla firma del contratto integrativo una platea di circa 13 mila lavoratori agricoli in tutta la provincia di Messina.
L'accordo è stato raggiunto al termine di una lunga e complessa trattativa derivata dalla negativa situazione economica che vive il settore dell'agroflorovivaistico nel nostro territorio, penalizzato negli ultimi anni da catastrofi ambientali che ancora oggi stanno facendo sentire il peso ulteriore della crisi.
26 Novembre 2013
BARRAFRANCA (EN), COMITATO DEI PRECARI IN STATO DI AGITAZIONE, IN BALLO C'E' ANCHE IL DESTINO DEI 28 MILA FORESTALI
Barrafranca
Comitato dei precari in stato di agitazione
per la proroga contratti
Barrafranca. Dura critica del comitato dei precari e da parte del presidente Giuseppe Regalbuto in un momento in cui si gioca il destino di 20mila precari di cui 3mila sono in provincia di Enna. In questi giorni si lavora su vari fronti tra cui quello con il sottosegretario Gianfranco Miccichè, e assieme a rappresentanti degli assessorati regionali e con il presidente Crocetta, si sta cercando di avviare un percorso di stabilizzazione di tutti i precari. «L'iniziativa intrapresa - afferma il presidente del comitato Regalbuto - non è solo come proroga attraverso l'attuazione del decreto 101/2013 sulla razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni convertito in legge ma riguardano anche le procedure di proroga e di inserimento nella pubblica amministrazione dei contrattisti a termine secondo un percorso definito con le amministrazioni regionali».
In ballo c'è il destino di circa 20 mila lavoratori, oltre ai 28 mila forestali e ai due mila ex Rmi della provincia di Enna e Caltanissetta e a tutti i lavoratori delle varie partecipate tra cui la Multiservizi, ma anche la sostenibilità della gestione della macchina dei comuni che si appoggiano in gran parte proprio sui precari, i cui contratti scadranno il 31 dicembre. «Ho chiesto al sottosegretario - rimarca Regalbuto - di individuare un percorso, all'interno delle disposizioni recate dall'art. 4-commi 8,9 e 9 bis- del decreto legislativo 101/2013 che consentirà la proroga dei contratti a termine dei precari della Regione ed il contestuale avvio delle procedure di stabilizzazione. Ma mentre il comitato cerca di dare dignità a tutti i precari, l'Ars continua ad offendere i lavoratori i disoccupati e tutti quelli che stanno male».
Regalbuto si riferisce alla Regione che ha mandato in pensione, a soli 57 anni il segretario generale dell'Ars, a cui è stato destinato un trattamento da nababbo. «È inammissibile - conclude Regalbuto - che mentre l'età pensionabile vada oltre i 65 anni con almeno 42 anni di contributi, i dirigenti dell'Ars godano di assurdi privilegi con pensioni d'oro». E poi rimarca il disinteresse della politica regionale: «Mentre si pensa a togliere le Province per risparmiare, con il rischio di far perdere il posto a migliaia di persone e mentre il territorio ennese è ultima per occupazione ma prima per disoccupazione, l'Ars continua con l'ignominia perpetrata dai politici siciliani che, manifestano una velata volontà di ridurre le loro spese e quelle del Palazzo, hanno consentito un pensionamento baby, che fa rabbia, indistintamente, a tutti i siciliani».
L'Ars dovrebbe affrontare questo delicato tema e, come sostiene Regalbuto, ricondurre a norma i trattamenti stipendiali e l'età pensionabile allineandoli a quando previsto dal decreto Monti sugli stipendi dei dirigenti pubblici.
RENATO PINNISI
26 Novembre 2013
26 novembre 2013
FORESTALE: PAPA FRANCESCO BENEDIRÀ LE PIANTE DONATE ALLE SCUOLE NELL’UDIENZA IN PIAZZA SAN PIETRO
FORESTALE: PAPA FRANCESCO BENEDIRÀ LE PIANTE DONATE ALLE SCUOLE NELL'UDIENZA IN PIAZZA SAN PIETRO
Dopo la benedizione papale di domani, gli studenti metteranno a dimora gli alberi di noce offerti dal Corpo forestale dello Stato in occasione della "Giornata per la custodia del Creato"
Ispettorato Generale
Roma, 26 novembre 2013 - Gli
studenti di oltre 100 scuole provenienti da tutta Italia, che
parteciperanno all'Udienza di Papa Francesco domani alle ore 10.30 in
Piazza San Pietro, riceveranno in dono dal Corpo forestale dello Stato
alcune piantine di noce, scelte come simbolo della "saggia ecologia", e
che saranno benedette dal Santo Padre. Le piantine verranno distribuite
alle varie scolaresche dal personale della Forestale in Piazza Papa Pio
XII, alla fine di via della Conciliazione, a partire dalle ore 8.00.
Un albero di noce, visto come elemento concreto di economia solidale e sviluppo sostenibile, è stato posto a dimora, per la prima volta, il 29 novembre 2012 nei Giardini Vaticani dal Capo del Corpo forestale dello Stato, Cesare Patrone, e dal presidente della Fondazione Sorella Natura, Roberto Leoni.
L'udienza di Papa Francesco è anche l'occasione per celebrare la proclamazione di San Francesco d'Assisi come Patrono dei Cultori dell'Ecologia, avvenuta il 29 novembre del 1979, e a tale scopo la Fondazione Sorella Natura ha indetto per il 29 novembre 2013 la Giornata per la custodia del Creato, rivolta a tutte le scuole italiane. Circa 9 mila studenti provenienti da tutta Italia, insieme ai loro docenti, si recheranno a Piazza San Pietro per l'udienza del Santo Padre che ha sempre sottolineato l'importanza di custodire il Creato. Proprio la tutela del Creato è uno dei
principali impegni della Fondazione Sorella Natura che ha realizzato il progetto Ambientiamoci a Scuola per diffondere tra i giovani studenti il rispetto per l'ambiente. Quest'anno, dopo la benedizione papale e al ritorno nelle loro città, gli studenti metteranno a dimora gli alberi di noce presso le proprie scuole, gesto simbolico ed estremamente significativo a testimonianza della salvaguardia del prezioso patrimonio ambientale. L'albero di noce, che si coltiva dalle Alpi alla Sicilia, è stato scelto come simbolo della "saggia ecologia", in quanto è l'albero all'ombra del quale una tradizione vuole sia stato battezzato Gesù, ed è l'emblema della continuità generazionale nella famiglia oltre che simbolo di solidità e continuità.
Un albero di noce, visto come elemento concreto di economia solidale e sviluppo sostenibile, è stato posto a dimora, per la prima volta, il 29 novembre 2012 nei Giardini Vaticani dal Capo del Corpo forestale dello Stato, Cesare Patrone, e dal presidente della Fondazione Sorella Natura, Roberto Leoni.
L'udienza di Papa Francesco è anche l'occasione per celebrare la proclamazione di San Francesco d'Assisi come Patrono dei Cultori dell'Ecologia, avvenuta il 29 novembre del 1979, e a tale scopo la Fondazione Sorella Natura ha indetto per il 29 novembre 2013 la Giornata per la custodia del Creato, rivolta a tutte le scuole italiane. Circa 9 mila studenti provenienti da tutta Italia, insieme ai loro docenti, si recheranno a Piazza San Pietro per l'udienza del Santo Padre che ha sempre sottolineato l'importanza di custodire il Creato. Proprio la tutela del Creato è uno dei
principali impegni della Fondazione Sorella Natura che ha realizzato il progetto Ambientiamoci a Scuola per diffondere tra i giovani studenti il rispetto per l'ambiente. Quest'anno, dopo la benedizione papale e al ritorno nelle loro città, gli studenti metteranno a dimora gli alberi di noce presso le proprie scuole, gesto simbolico ed estremamente significativo a testimonianza della salvaguardia del prezioso patrimonio ambientale. L'albero di noce, che si coltiva dalle Alpi alla Sicilia, è stato scelto come simbolo della "saggia ecologia", in quanto è l'albero all'ombra del quale una tradizione vuole sia stato battezzato Gesù, ed è l'emblema della continuità generazionale nella famiglia oltre che simbolo di solidità e continuità.