Forestali sul piede di guerra: da lunedì scattano le proteste
Palermo. Dal 2 maggio circa la metà dei 18mila forestali addetti alla manutenzione inizieranno a lavorare, a partire dalla categoria dei 151 giorni. E' quanto si apprende dall'incontro tra i sindacati Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil e i vertici dell'azienda regionale Foreste, indetto per sbloccare l'impasse dei 25.500 forestali, fermi da fine 2012.
"Tra gennaio e marzo - sottolinea Gaetano Pensabene, segretario regionale Uila-Uil - nessun lavoratore ha potuto effettuare controlli e prevenzione nei boschi, facendo saltare un'intera fase di programmazione. C'erano 100 milioni disponibili, ma sono stati bloccati dalla burocrazia". Nel frattempo, sui forestali si abbattono i tagli previsti dalla bozza di bilancio regionale, e per questo da lunedì, e fino all'approvazione del bilancio, sono previste manifestazioni (scaglionate per province) sotto Palazzo dei Normanni e Palazzo d'Orléans.
"La bozza - analizza Fabrizio Colonna, segretario regionale Fai-Cisl - contiene riduzioni generalizzate del 30% della spesa. Non viene rispettato l'accordo del 2009 sugli incrementi delle giornate lavorative, ripristinando i livelli della legge regionale 14/2006 (78, 101 e 151 giorni). Inoltre la delibera di giunta sull'utilizzo dei lavoratori da parte di altri enti incentiva il lavoro nero. Per noi questi giorni vanno considerati in aggiunta, non nel computo totale".
Nel 2012 sono stati destinati ai forestali 240 milioni, "ma - precisano i sindacati - la metà dei dipendenti lavora 78 giorni. E' come se invece di 25mila precari fossero 8mila a tempo indeterminato. Calabria e Sardegna ne hanno di più".
I rappresentanti dei lavoratori chiedono la riunificazione dell'Azienda regionale Foreste e del dipartimento regionale sotto un solo assessorato: "La divisione - commenta Salvatore Tripi, segretario regionale Flai-Cgil - ha raddoppiato le procedure".
Massimo Gucciardo
18 Aprile 2013
Prima si diceva che entro il 15 aprile tutti i 151nisti dovevano essere avviati, adesso dal 2 maggio.
Leggi la notizia quì.
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