Crocetta irrompe nella direzione del Pd
«Buco di un mld in gestione Lombardo»
Lillo Miceli
Palermo. «Tusnami Crocetta» irrompe nei lavori della direzione regionale del Pd dove, poco prima il segretario, Lupo, aveva rilevato l'esigenza di un maggiore raccordo tra i partiti della maggioranza e il governo regionale e ribadito il sostegno al segretario nazionale, Bersani, e ai suoi otto punti programmatici per la formazione di un esecutivo con il sostegno del Movimento 5 Stelle.
Crocetta, che appena qualche ora prima aveva ottenuto a palazzo Chigi la sospensione della costruzione del Muos di Niscemi, rispondendo a Lupo che aveva chiesto riunioni di maggioranza con cadenza settimanale, si è cosparso il capo di cenere: «Penso che sia mancato un raccordo politico fra il governo e i partiti e anch'io sono stato responsabile di tutto questo. Ma abbiamo affrontato situazioni ed emergenze inimmaginabili; da più di un anno non prendo un giorno di ferie. Dobbiamo trovare momenti di confronto programmatico sapendo che oggi il programma non si fa solo con i partiti, ma anche con la società». Pronto, dunque, a un confronto serrato con Pd e Udc, ma senza farsi richiudere nella gabbia partitica: «Abbiamo il dovere di coinvolgere i giovani, le nuove generazioni. La gente ha voglia di partecipare direttamente alla democrazia».
Il presidente della Regione approfitta del palcoscenico del Pd per denunciare: «Abbiamo scoperto che il governo Lombardo nell'ultimo hanno ha creato un miliardo di deficit per debiti che non avevano copertura finanziaria». Non risparmia neanche il sindaco di Palermo, Orlando: «La vicenda Gesip segna il pre-dissesto del Comune di Palermo. Orlando tenta di scaricare sul mondo intero le responsabilità, ma la crisi Gesip è frutto della sua prima politica che adesso si è trovato di fronte». La replica di Orlando è glaciale: «Il mio rispetto per le istituzioni e per il mandato degli elettori, non mi consente di occuparmi di dichiarazioni fatte nell'ambito di discussioni interne a un partito». Ma è scoppiettante quella del Partito dei siciliani: «Crocetta, tra farneticazioni e complotti della Cia, continua a straparlare. L'ultima trovata è quella relativa a provvedimenti adottati dal governo Lombardo non dotati di copertura finanziaria per un miliardo di euro nell'ultimo anno. Come per le 500 nomine che poi si sono ridotte a 50, anche stavolta sarà deferito all'autorità giudiziaria per calunnia».
Il segretario del Pd, Lupo, a proposito dell'abolizione delle Province e l'istituzione dei Liberi consorzi di comuni si è augurato che non siano non più di nove. «Con l'abolizione delle Province - rassicura Crocetta - facciamo una grande operazione; creiamo le città metropolitane di Palermo, Catania e Messina che grazie ai trasferimenti che riceveranno dallo Stato si salveranno dal default. Chiederò d'inserire nel ddl di rinvio dellle consultazioni provinciali il voto di genere per le comunali. Così guadagneremo terreno sia su centrodestra, sia sui grillini fra i quali un po' di maschilismo c'è». Ma non esclude l'ipotesi che si formino altri consorzi.
Il presidente batte anche il tasto della inamovibilità dei lavoratori forestali e dell'Esa e rivendica di avere evitato macellerie sociali: «I soli a essere rimasti fuori sono un centinaio di lavoratori di Novamusa e i 40 precari dell'assessorato Territorio e Ambiente, ma troveremo il modo per recuperarli».
Con la sua improvvisa partecipazione alla direzione del Pd, Crocetta ha certamente disinnescato una serie di frecce che stavano per essergli scagliate contro. Lo stesso segretario Lupo, forse avvertito dell'arrivo del presidente della Regione, parlando con i giornalisti usa toni concilianti: «La richiesta di una riunione di maggioranza alla settimana non è una critica a Crocetta. Il ddl per l'abolizione della Province avrà il sostegno del Pd; tutte le forze politiche della maggioranza hanno il dovere di sostenere lo sforzo del governo sul lavoro. Il "pacchetto tusnami" è stato approvato in stretto collegamento con noi». Infine, riferendosi al «caso Catania», il segretario del Pd ha detto: «Le primarie sono una risorsa, non un obbligo». Lupo, in vista delle amministrative, ha aperto le porte dell'alleanza anche a Lista Monti e a ex di Fli: «Sel fa già parte della coalizione che bisogna aprire ai moderati». Perché il centosinistra da solo, come dimostrato dalle politiche, non vince.
12 Marzo 2013
Ma non possiamo essere noi a pagare il buco del mld, le promesse però erano altre. Ormai non ci stranizziamo più di tanto perchè questa purtroppo è una delle parti peggiori della politica. Che non mantiene le promesse!
Ormai la politica e il sindacato confederale ci ha relegati all'altare sacrificale, prima lo capiamo, ci uniamo, ci confederiamo e contrastiamo questo disegno denigratorio e calunnioso del comparto forestale iniziato da anni ma che dall'estate scorsa ha preso una brusca accelerazione e prima avremo modo di uscirne fuori con qualche speranza.
RispondiEliminaUniamoci nella lotta per la proposta di legge di stabilizzazione che ci farà uscire dalla spessa assistenziale della regione sicilia (che non c'è più) uniamoci per la conquista del nostro futuro lavorativo prima che sia troppo tardi.