Tante ricette in difesa di un settore a rischio sociale
Salvare i forestali e pure il territorio
Foto lasicilia.it
SALVATORE MAIORCA
Si costruisce la svolta per un corretto e proficuo utilizzo dei braccianti addetti all'Azienda e al Corpo forestali. In una parola i forestali.
Finora sono stati impiegati per i servizi di manutenzione e prevenzione
incendi nei boschi. Sono circa 20 mila in Sicilia, di cui 1.500 nella
provincia di Siracusa. E non ci sono più fondi nelle casse della Regione
per pagarli.
Il segretario del settore agro-alimentare della Cisl,
Giuseppe Linzitto, ha avuto il coraggio di scoperchiare la pentola delle
polemiche. E ha proposto la sua soluzione. Ha suonato la sveglia alla
politica. E la politica reagisce cercando di riprendersi l'iniziativa.
Il deputato regionale Bruno Marziano, presidente della commissione
Attività produttive dell'Ars, si dice disponibile ad aprire un confronto
nell'ambito della sua commissione. E Linzitto replica pronto: «Convochi
le nostre segreterie territoriali e regionali. E saremo pronti ad
affrontare il problema per trovarne la soluzione».
Il "teorema
Linzitto" è questo: «Non si manda a casa nessuno. Si deve invece
reimpiegare utilmente questa gente in varie altre attività. E si
risparmierebbero pure tanti soldi, oggi dispersi in appalti e intrighi».
Tra
le possibilità di reimpiego Linzitto cita la gestione del verde
pubblico di tutta la provincia, a cominciare dai parchi archeologici, la
pulizia delle banchine delle strade provinciali, la graduale
sostituzione delle pinete nella zona montana (errore grossolano della
forestazione di sessant'anni fa) con specie arboree autoctone: querce,
faggi e via discorrendo. Il tutto da affidare alla gestione di una
"cabina di regia" unica per tutta la provincia. «E' infatti necessario -
puntualizza Linzitto - eliminare dispersioni in vari rivoli, cioè
sprechi».
Marziano, a sua volta, in un primo momento, definisce "fantasiose" queste ipotesi di riutilizzo dei forestali;
poi ne conviene; anzi aggiunge altre opportunità possibili, a
cominciare dalla pulizia costante degli alvei dei corsi d'acqua, il cui
intasamento provoca disastri e spese enormi ogni anno.
«In tal modo -
precisa il deputato del Pd - potremmo ritagliarci i fondi necessari dai
vari capitoli di bilancio interessati e rendere al contempo un servizio
di primaria utilità pubblica».
Non rimane allora che cominciare. Ma presto. Anzi subito. La stagione dei forestali
infatti è lì che arriva. E, nel caso in cui si dovesse lasciare gente
senza lavoro, la bomba sociale sarebbe pronta a esplodere.
La questione forestali
fece il giro della stampa nazionale la scorsa estate. Il "caso"
s'impose all'attenzione generale. Ma finora non è stato fatto nulla. Ora
è il momento di agire. «Tutelando posti di lavoro e finanza pubblica
insieme - puntualizza Linzitto - Si può fare. Quindi si deve».
20 Febbraio 2013
Si vuole fare questo e si vuole fare quello, ma non si fa niente!
Giornalmente leggiamo che non ci sono soldi, che la Sicilia è in default, che i forestali sono troppi, però l'importante è illudere i forestali facendo credere che l'accordo del 14 maggio 2009 è fattibile o che addirittura la stabilizzazione è alla portata. Tutto falso!
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