«Nell'area archeologica di Morgantina la lotta contro le erbacce è impari»
Aidone. L'immagine negativa che si vuol dare di Morgantina, una delle più importanti aree archeologiche della Sicilia, non sta bene né al direttore del Parco archeologico di Morgantina Enrico Caruso né al sindaco di Aidone Filippo Gangi. «Il problema del diserbo riguarda la gran parte delle aree archeologiche della Sicilia - afferma Caruso - e non solo di Morgantina». I tagli orizzontali a livello regionale impediscono la realizzazione di tante idee tese a migliorare la fruibilità dell'area archeologica. A bilancio chiuso, in un momento in cui alla Regione sono a rischio anche gli stipendi dei dipendenti sperare di ottenere qualche euro per la pulizia di Morgantina è impossibile. Parco e comune di Aidone, che sottolineano la loro piena sinergia, sperano che arrivino presto i fondi della convenzione del 30% della vendita dei biglietti del 2011 e quelli fino ad ora del 2012 da investire nella fruibilità del sito. Il Comune proprio di recente è intervenuto, prima con il personale del reddito minimo e poi con una ditta, nel diserbo di alcune zone dell'agorà per la realizzazione di "Morgantina rivive" e di "Teatri di Pietra". Caruso si è dato da fare utilizzando un'economia di 40 mila euro derivante dall'arrivo della Dea, spesi metà lo scorso anno e l'altra metà quest'anno proprio per la pulizia dell'area. Ben quattro gli interventi di diserbo nel sito da quando è arrivata la Dea. Lo scorso novembre sono intervenuti anche i forestali che hanno diserbato la collina orientale, e poi anche l'intervento di ripulitura degli archeologici dell'Università di Palermo dell'agorà, del teatro, del Santuario centrale. «Ma la lotta contro l'erba - aggiunge il sindaco Gangi - è impari» né si possono usare anticrittogamici nel rispetto dell'ambiente.
Angela Rita Palermo
24 Agosto 2012
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