La selva dei forestali
La superficie boschiva in Sicilia diminuisce ma aumentano le giornate lavorative per i 28 mila operai. Merito di una politica attenta all’occupazione a discapito della redditività. In Calabria, invece, gli incendi aumentano e le guardie vanno in pensione
Nel raccontare la storia dei ‘forestali’ in Sicilia è facile ritrovarsi per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita. Districarsi fra chi ha torto e chi ragione e trovare il bandolo delle responsabilità per l’esistenza dello spaventoso numero di 28mila operai, nella regione penultima nella graduatoria dell’indice di boscosità (l’ultima è la Puglia che ospita il Tavoliere), è arduo. Anche perché, a fronte dello spiegamento dell’esercito di questi forestali, paradossalmente si registra «una notevole ed allarmante perdita del grado di copertura forestale del territorio siciliano ed un aumento della desertificazione».
Secondo i dati forniti dal professor Domenico Cavarretta, docente di Gestione degli ecosistemi forestali nella facoltà di Scienze biologiche dell’Università di Palermo, nel periodo 1997-2010 è andata bruciata un’area di 70mila ettari su un totale di 283mila ettari della superfice boscata siciliana, riducendo notevolmente il grado di copertura dell’Isola.
Gli operai forestali, in Sicilia, sono all’incirca 28mila (ma forse una decina di migliaia in più), 7mila dei quali impegnati nel servizio antincendio boschivo. In pratica c’è un operaio ogni 10 ettari, anziché 1 ogni 100 ettari come nella stragrande parte delle altre regioni del Bel Paese Sono tutti precari e lavorano 101 o 151 giorni l’anno.
Nel resto dell’anno non lavorano, mentre un numero imprecisato di costoro (pochi o molti che siano è compito di chi ne ha il controllo accertarlo) si ‘arrangia’ facendo altri lavori (in nero o in proprio). Tutti, però, percepiscono la relativa indennità di disoccupazione. Nel ‘piatto’ della complessa vicenda è utile gettare pure l’assurda situazione venutasi a creare all’interno del Corpo forestale della regione dove degli 855 componenti, grazie ad una ‘operazione’ politica, 841 (molti dei quali senza neppure una laurea) sono riusciti a diventare ‘ufficiali’ senza esami e senza sia stato realizzato un ‘ruolo’ che ne specifichi le nuove mansioni.
C’è, quindi, un esercito di ufficiali senza soldati. Effetti della legge 4/2007 ispirata alla brillante legge 10/2000, la stessa che in Sicilia ha creato i dirigenti di terza fascia, ex funzionari, cioè, promossi pur senza avere alcunché da dirigere. A trarre beneficio da questa controversa situazione dei forestali è, senza dubbio, la politica, che, da sempre, ha orientato le politiche forestali verso il sociale (e cioè mantenere l’occupazione), mettendo in secondo piano la redditività, la tutela del paesaggio, dell’ecosistema vegetale e animale e dell’ambiente in genere, guadagnando anche consensi.
E cioè voti.
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