Bilancio pronto domani
Cadono oltre cento emendamenti
Alle otto di sera, attorno alla Commissione bilancio, ci sono più deputati regionali di quanto ce ne fossero un’ora prima a Sala d’Ercole. C’è da mettere un punto sulla legge di bilancio e sulla finanziaria. E gli argomenti sono di importanza vitale.
Nel pomeriggio, erano stati depositati circa 130 emendamenti al testo presentato dal governo. Un numero tale da lasciare intendere una certa “diffidenza” di parte dell’Ars nei confronti del progetto dell’esecutivo. Ma di quegli emendamenti, alla fine, ne resteranno probabilmente solo una ventina. E se ne discuterà già domani, in mattinata, a Palazzo dei Normanni, dove la commissione s’è data appuntamento alle 10.
Il ritiro, la “scrematura” come dicono molti dei parlamentari impegnati nei lavori sul bilancio, è frutto di un accordo trovato tra il governo e i deputati. Un accordo che sembra basarsi più sullo stato delle casse regionali che su una reale intesa di natura politica. Le casse sono a secco. Non c’è spazio, insomma, per la fantasia. La parola d’ordine è: emergenza.
Così, nel testo che verrà approvato domani, resteranno quasi certamente alcuni degli interventi di maggior portata previsti dal governo, a cominciare dal ricorso al Fondo di riserva per circa 280 milioni. Una cifra che servirà da un lato a “coprire” i mancati introiti dovuti all’introduzione dell’Imu. Dall’altro, contribuirà a coprire la spesa sanitaria, vera palla al piede del bilancio, col suo “fabbisogno” di 612 milioni. Si farà ricorso, come annunciato già ieri, ai fondi Fas, mentre sono previsti degli stanziamenti per i forestali, per una cifra superiore ai 70 milioni di euro.
“Il progetto presentato dal governo rimane sostanzialmente in piedi – ha commentato il presidente della Commissione bilancio Riccardo Savona – domani perfezioneremmo gli ultimi dettagli, quindi potremo esitare il testo per l’Aula”. Il testo verrà incardinato già giovedì, in una seduta prevista per le 12. A quel punto i deputati avranno tempo fino alle 18 di venerdì per presentare gli emendamenti e poter consentire l’avvio della discussione sui singoli articoli di bilancio e finanziaria già da lunedì. Ma intanto, c’è da perfezionare il testo. Domani, se non ci saranno grosse novità, il testo sarà pronto. Le alternative non sono molte. “Soldi non ce n’è”, dice qualche parlamentare, “c’è poco da giocare”. Mentre qualcun altro sussurra: “Cercheremo di fare meno danni possibili”.
Nel pomeriggio, erano stati depositati circa 130 emendamenti al testo presentato dal governo. Un numero tale da lasciare intendere una certa “diffidenza” di parte dell’Ars nei confronti del progetto dell’esecutivo. Ma di quegli emendamenti, alla fine, ne resteranno probabilmente solo una ventina. E se ne discuterà già domani, in mattinata, a Palazzo dei Normanni, dove la commissione s’è data appuntamento alle 10.
Il ritiro, la “scrematura” come dicono molti dei parlamentari impegnati nei lavori sul bilancio, è frutto di un accordo trovato tra il governo e i deputati. Un accordo che sembra basarsi più sullo stato delle casse regionali che su una reale intesa di natura politica. Le casse sono a secco. Non c’è spazio, insomma, per la fantasia. La parola d’ordine è: emergenza.
Così, nel testo che verrà approvato domani, resteranno quasi certamente alcuni degli interventi di maggior portata previsti dal governo, a cominciare dal ricorso al Fondo di riserva per circa 280 milioni. Una cifra che servirà da un lato a “coprire” i mancati introiti dovuti all’introduzione dell’Imu. Dall’altro, contribuirà a coprire la spesa sanitaria, vera palla al piede del bilancio, col suo “fabbisogno” di 612 milioni. Si farà ricorso, come annunciato già ieri, ai fondi Fas, mentre sono previsti degli stanziamenti per i forestali, per una cifra superiore ai 70 milioni di euro.
“Il progetto presentato dal governo rimane sostanzialmente in piedi – ha commentato il presidente della Commissione bilancio Riccardo Savona – domani perfezioneremmo gli ultimi dettagli, quindi potremo esitare il testo per l’Aula”. Il testo verrà incardinato già giovedì, in una seduta prevista per le 12. A quel punto i deputati avranno tempo fino alle 18 di venerdì per presentare gli emendamenti e poter consentire l’avvio della discussione sui singoli articoli di bilancio e finanziaria già da lunedì. Ma intanto, c’è da perfezionare il testo. Domani, se non ci saranno grosse novità, il testo sarà pronto. Le alternative non sono molte. “Soldi non ce n’è”, dice qualche parlamentare, “c’è poco da giocare”. Mentre qualcun altro sussurra: “Cercheremo di fare meno danni possibili”.
Articolo pubblicato il 20 marzo 2012
Prima si abbatte la scure e poi sono previsti stanziamenti.
Siamo solo all'inizio.
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