05 aprile 2025

LE SEGRETERIE REGIONALI DI FAI, FLAI E UILA, SCRIVONO ALLA REDAZIONE DEL GIORNALE DI SICILIA, IN MERITO ALL’ARTICOLO A FIRMA DI GIACINTO PIPITONE “FORESTALI, L’UE SALVA LA REGIONE STOP A INDENNIZZI E POSTO FISSO”


Ricevo e pubblico
dalle Segreterie regionali 
di Fai, Flai e Uila


Alla Redazione del Giornale di Sicilia
C.A. Dott. Giacinto Pipitone


Oggetto: Forestali, l’Ue salva la Regione

In merito all’articolo del G.d.S. a firma di Giacinto Pipitone “Forestali, l’Ue salva la Regione Stop a indennizzi e posto fisso” riteniamo opportuno ma anche doveroso chiarire alcuni aspetti che possono creare ulteriore confusione tra i lavoratori.

Per prima cosa come segreterie regionali abbiamo interloquito con gli Assessori di questo Governo in occasione della manifestazione del 22 gennaio, della successiva convocazione presso l’Assessorato Territorio e Ambiente del 3 febbraio e in occasione dello sciopero di giorno 26 marzo, ma in nessuno dei tre incontri abbiamo avuto il piacere neppure di vedere il Presidente Schifani.

Abbiamo più volte e sicuramente nelle tre occasioni sopra richiamate incontrato l’Assessore Barbagallo invece l’Assessore Savarino solo nelle prime due riunioni e per completezza e correttezza di informazione all’incontro di giorno 3 era presente anche l’Assessore Dagnino. Detto questo, la sintesi degli incontri è che il Governo non era in grado di prendere impegni di alcun tipo rimandando la discussione al momento che sarebbero state disponibili delle non meglio quantificabili risorse e quindi al mese di giugno, conseguentemente nessuna reale risposta sull’incremento occupazionale né tantomeno sulla riforma.

In nessuna forma tranne che in termini discorsivi è stata posta la questione che la risposta occupazionale ai lavoratori doveva essere traguardata entro il 2025 ma anche in questo caso la risposta è stata la medesima.

Dovrebbe essere evidente a tutti che se ci fosse stato l’impegno del Presidente Schifani e del suo Governo a dare una soddisfacente e immediata risposta occupazionale, rimandando a un corretto e attento confronto parlamentare la necessaria riforma della forestale, non ci saremmo visti costretti ad organizzare la manifestazione di giorno 26 marzo e il presidio innanzi la Presidenza che continua sino ad oggi.

Sull’infrazione per il reitero delle assunzioni a termine, la questione è piuttosto complicata ma anche insidiosa, solo alcune opportune sottolineature: il documento della Commissione è dal 5 marzo pubblicato sul sito ufficiale della EU, quindi i soggetti interessati che dicono di non conoscerlo probabilmente non sono in buona fede. 

Questo documento riguarda tutta una serie di casi inerenti il reitero e in merito ai forestali, menziona quelli dipendenti dalla regione siciliana, a tal proposito contiene un avviso ai ricorrenti sulla chiusura dell’infrazione a carico dell’Italia.

Dobbiamo anche dire che contrariamente a quanto riportato nell’articolo, ma anche strumentalizzato da altri, non c’è alcun riferimento esplicito alla “stagionalità” o al CCNL, quindi il giudizio della Corte di giustizia europea ha valutato altri aspetti forse più sostanziali e non fermandosi sicuramente alla semplice terminologia.

Sul peso che la chiusura della procedura d’infrazione possa avere nelle cause già attivate o in quelle che i lavoratori attiveranno, riteniamo che a poco servano le opinioni personali, lasciamo quindi questa valutazione ai singoli lavoratori e nel caso ai legali a cui si sono affidati o si affideranno.

Ad ogni modo proprio perché l’azione legale è finalizzata al solo riconoscimento del danno e non all’assunzione a tempo indeterminato non si capisce perché non si possa continuare a parlare di incrementare in maniera sostanziale l’organico dei lavoratori a T.I. come scelta e non come obbligo.

Per tale ragione continuiamo il nostro impegno per una riforma che riprenda il percorso di stabilizzazione intrapreso con delle leggi 16/96 e 14/2006 e che oggi, a distanza di 20 anni, va, per noi, accelerato e chiuso.

Palermo, lì 4 aprile 2025
Adolfo Scotti, Antonino Russo, Antonino Marino



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