01 settembre 2024

IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO PER IL TERRITORIO DI CATANIA, DOTT. AGATINO SIDOTI: SONO STATI OSSERVATI ESTESI DISSECCAMENTI DEI BOSCHI DI LECCIO, NEI TERRITORI DI ADRANO E BRONTE. IL FENOMENO SUSCITA NON POCA PREOCCUPAZIONE IN QUANTO COINVOLGE UN TERRITORIO BOSCATO DI OLTRE UN CENTINAIO DI HA, DI NOTEVOLE PREGIO NATURALISTICO E PAESAGGISTICO


Dalla pagina Facebook 
del Dirigente per il Territorio di Catania
Dott. Agatino Sidoti

A partire dalla seconda metà del mese di luglio, sono stati osservati estesi disseccamenti dei boschi di leccio, nelle aree comprese tra monte Peloso, monte sellato, monte tre frati e monte Minardo, a quote comprese tra 1200 e 1300 m s.l.m., nei territori di Adrano e Bronte, versante sud-ovest dell’Etna. Il fenomeno suscita non poca preoccupazione in quanto coinvolge un territorio boscato di oltre un centinaio di ha, di notevole pregio naturalistico e paesaggistico, e perché già nel 2021 aveva interessato gli stessi ambienti su superfici meno estese. La persistente siccità, le temperature elevate (i valori medi diurni e notturni degli ultimi anni sono oramai costantemente al di sopra delle medie climatiche) e una prima e sommaria indagine che indica l’assenza di patogeni ed insetti, fanno ipotizzate che le principali cause del fenomeno siano da ascrivere a stress di natura idrico-termica. Ulteriori indagini e studi dovranno essere effettuati per avere conferma  o meno dell’origine abiotica del fenomeno osservato e per monitorare eventuali attacchi parassitari sulle piante indebolite. Manifestazioni similari ma più gravi, con morie e deperimenti di formazioni quercine, stanno interessando le sugherete della Sardegna e le leccete della Maremma toscana già da qualche anno con sensibili impatti sugli habitat. Sono indubbiamente fenomeni complessi che molti ricercatori associano anche al cambiamento climatico. Come già detto nel 2021, la salvaguardia e la conservazione dei diversi habitat dell’Etna e dell’intera Regione, passano anche attraverso l’approfondimento, lo studio di queste criticità ambientali al fine di predisporre possibili misure di mitigazione e protezione.










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