Dal sito www.alpauno.com
Di Piero Messana -26 Ottobre 2023
Bruciare sterpaglie per ripulire terreni nelle giornate di scirocco e temperature elevate, è certamente pericolosissimo. Se tale leggerezza la commette chi lavora proprio per prevenire tali episodi, la vicenda appare assolutamente incomprensibile. E’ accaduto ad Alcamo dove, dopo le indagini dei carabinieri, un operaio forestale è stato iscritto nel registro degli indagati per il vasto e pericoloso rogo sviluppatosi, il 27 agosto scorso, alla periferia nord-ovest di Alcamo. Non si tratta per nulla del solito luogo comune sui forestali e nemmeno di piromania ma il 57enne, che dovrebbe proprio per il suo lavoro evitare tali rischi, avrebbe con molta leggerezza utilizzato il fuoco per ripulire alcuni terreni dalle sterpaglie e dall’erba secca. In poco tempo si è scatenato l’inferno con il fuggi fuggi di diversi alcamesi dalle abitazioni. Il fuoco ha percorso un’area di ben 12 ettari bruciando macchia mediterranea, alberi da frutta, un maneggio con seri rischi per i cavalli, autovetture, edifici, villette e anche i pali della rete telefonica TIM.
L’incauta iniziativa del 57enne alcamese ha causato anche una fortissima preoccupazione per i depositi di carburante che sorgono in zona Canapè, in fondo al corso dei Mille. Vigili del fuoco impegnati a valle, sono stati i volontari della Fire Rescue, coadiuvati da Croce Rossa, a dover fare i salti mortali per evitare una tremenda esplosione. Il forestale dovrà adesso rispondere dei reati previsti dall’articolo 423 bis del codice penale che contempla pene che vanno da quattro dieci anni di reclusione.
Non si è invece ancora chiuso il cerchio sul piromane che il 16 luglio scorso fece scatenare le fiamme che raggiunsero anche la riserva di monte Bonifato. La polizia municipale ha poi rinvenuto quelli che potrebbero essere stati gli ‘attrezzi del mestiere’, vale a dire il materiale utilizzato per avviare le fiamme. Si attendono ancora gli esiti dei laboratori per la ricerca di tracce biologiche. Caccia al piromane anche per il recente rogo di zona Canalotto, quello verificatosi una settimana fa nei pressi della casa cantoniera dell’ANAS. Qualcuno avrebbe visto un uomo all’opera. La distanza era però davvero notevole e la zona non è coperta da videocamere. Appare quindi impossibile risalire alle generalità del piromane.
Fonte: www.alpauno.com
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