Dal sito livesicilia.it
l punto della situazione.
di Salvatore Ferro
PALERMO – Tempo di esercizio provvisorio: attesa in mattinata la delibera della giunta regionale, corto musodietro le variazioni di bilancio che l’Ars ha approvato poche ore fa. Se ne avrà, dice l’assessore all’economia Gaetano Armao a Livesicilia “per tre, forse quattro mesi”: tempi utili e strategici “per chiarire gli effetti – spiega Armao – dell’accordo con lo Stato”, che ha giovato alla Sicilia i 520 milioni di euro destinati agli investimenti. Armao fa riferimento alle chiamate aperte e a quelle in attesa nell’interlocuzione con Roma, “dalle accise al bollo, agli F24 allo split payment”, voci di entrata preziose che sono state nel focus del recente Accordo Stato-Regioni che ha fra l’altro ridotto il contributo delle Regioni dal miliardo netto a 800 milioni.
Strascichi d’aula
Rapporto stretto, quello fra esercizio provvisorio e variazioni di bilancio non solo da un punto di vista cronologico, ma pure per le lunghe questioni rispetto a poste escluse o ritenute penalizzate da questo o quel gruppo parlamentare, e che si affollano proprio all’uscio della nuova documentazione finanziaria. Intanto, il capogruppo del Pd all’Ars Giuseppe Lupo insiste – dopo il dibattito parlamentare che ha garantito a Sicilia Digitale il salvataggio con il saldo da 12 milioni per il contenzioso con i vecchi soci Engineering e Accenture – nel chiedere “un solido piano industriale che deve essere indicato dal governo regionale nel più breve tempo possibile per assicurare rilancio produttivo e stabilità occupazionale”. Strascichi. E mentre i cinque milioni tolti ai Comuni, materia che è stata oggetto di un emendamento da parte del Pd e di aspre critiche del Movimento 5 Stelle, dovranno aspettare altri modi – in particolare quello dei contributi per gli strumenti urbanistici – la coordinatrice di Diventerà Bellissima, Giusy Savarino, ribadisce i concetti espressi in Aula, difendendo l’operato e anche la tempistica degli interventi finanziari del governo. Nel mirino, fra le altre, due delle questioni più dibattute, i Consorzi di bonifica e i forestali, le cui leggi di riforma sono ferme. “Vero che la riforma dei consorzi è tornata in commissione – sottolinea – ma dobbiamo trovare, anche raccogliendo altri pareri di esperti, una formula che sia inattaccabile dal punto di vista delle impugnative. Stesso discorso per i forestali: è necessario un ulteriore accordo con lo Stato affinché possiamo investire di più sul versante occupazionale”.
24 Dicembre 2021
Fonte: livesicilia.it
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