dalla Uila Sicilia
26/01/2021
“Il presidente Musumeci tiri fuori dal cassetto il progetto di riforma forestale. È stato sostituito l’assessore all’Agricoltura, che diceva di avere presentato al capo del governo regionale la proposta legislativa, ma la sostanza non cambia. Tutto a rischio del territorio, dei cittadini. E i lavoratori forestali, intanto, lamentano ancora una volta ritardi di mesi nel pagamento dei salari”. I segretari generali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil Sicilia Pierluigi Manca, Tonino Russo e Nino Marino “denunciano l’inerzia di un governo che fugge dalle proprie responsabilità” e si dicono “pronti a nuove iniziative di protesta a fianco delle oltre duecento amministrazioni comunali che nel 2019 avevano aderito alla nostra iniziativa SvegliaRegione”.
Manca, Russo e Marino, che ieri – lunedì 25 – hanno riunito gli Esecutivi di Fai-Flai-Uila, sottolineano “i paradossi della politica regionale alla vigilia del fondamentale appuntamento con il Recovery Plan in cui l’ambiente come risorsa è valore primario, missione prioritaria”. Gli esponenti sindacali spiegano: “È schizofrenico aprire con noi un confronto non solo sulla riforma forestale ma anche su quella della Bonifica e, poi, lasciare tutto nella … palude del Palazzo. Il Piano nazionale per l’utilizzo delle risorse europee si propone espressamente di potenziare la capacità progettuale dei Consorzi di bonifica e migliorare le capacità di tutela dei boschi per combattere il dissesto. La Regione, però, continua a indicare date farlocche e rinviare la riforma forestale assieme al rilancio dei Consorzi. Altra stranezza sta nelle scelte contraddittorie del presidente Musumeci che da un lato ha presentato un Recovery Plan con somme ingenti, sulla carta, per infrastrutture idriche e rimboschimento, dall’altro ha trovato un accordo con lo Stato per il ripianamento decennale del debito e inserito tagli anche su questi settori”. “Per impreparazione o peggio – concludono i segretari di Fai, Flai e Uila Sicilia – la Sicilia rischia di perdere una grande occasione che è quella di mettere in sicurezza il territorio, valorizzare le professionalità di migliaia di lavoratori e creare nuova occupazione. È inaccettabile che la classe politica, non soltanto il governo, sia tanto disattenta verso un problema così importante per tutti i siciliani, esposti alle minacce del dissesto idrogeologico. La riforma è indispensabile per il futuro dell’Isola, ma qualcuno fa finta di non vedere e non capire”.
mago otelma ,silvan è mandrake.
RispondiEliminaCon questa scusa di pandemia cosa vuoi che esce.piero falzone
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