30 luglio 2020

TRAPANI, L'INCENDIO SU MONTE COFANO: "LA MONTAGNA FERITA ADESSO È UN PERICOLO PER L'UOMO". LA FORESTALE: "UN ATTO ODIOSO"


Dal sito palermo.repubblica.it

Il rogo doloso ha distrutto la vegetazione. Le fiamme appiccate dopo le 20  quando è impossibile chiamare i mezzi aerei. La Forestale: "Un atto odioso"

di ROMINA MARCECA - 30 luglio 2020
Monte Cofano è ferito. La vegetazione che ricopriva i suoi fianchi è stata spazzata via in una notte. Di nuovo. E da chi conosce bene il monte che sovrasta San Vito Lo Capo. Perché "un esperto sa bene che potrebbe rimanere bloccato tra le fiamme. Chi lo ha fatto ha appiccato le fiamme in quattro punti e conosce le vie di fuga", spiega adesso l'ispettore Giovanni Buffa, il comandante del Centro operativo provinciale della forestale di Trapani.

E chi ha bruciato Monte Cofano ha bene a mente anche altro. "E cioè che dopo le 20 non possiamo chiedere l'intervento dei mezzi aerei. Poco si può fare e una nostra squadra è rimasta lì, ai piedi del monte, per garantire la sicurezza a chi ha casa. È stato un atto odioso. Bruciava che sembrava un vulcano", dice con amarezza Piero Silvano, responsabile della comunicazione in emergenza del comando dei vigili del fuoco di Trapani.

I criminali che hanno dato fuoco a Monte Cofano hanno sistemato gli inneschi dopo le 20 pur di distruggere le già poche difese di una montagna ferita negli anni da altri roghi altrettanto odiosi. Le fiamme sono state spente alle 2. Ma adesso il monte è anche un pericolo per l'uomo. La macchia mediterranea e le palme nane sono state ridotte in cenere. Nei mesi scorsi una zona era stata interdetta per pericolo caduta massi. Ciò che viene distrutto non può essere ripiantumato. Deve ricrescere da solo. La vegetazione tolta alla montagna la rende più vulnerabile.
"La rinascita è veloce. La montagna bruciata però è pericolosa per l'uomo. Ci sarà un sopralluogo dei vigili del fuoco che ci farà comprendere meglio le condizioni", spiega l'ispettore Buffa.

Monte Cofano non è il solo ad essere preso di mira dai piromani. Gli altri sorvegliati speciali dalle forze in campo sono Monte Bonifato a Alcamo, monte Polizo a Salemi e Monte San Giuliano a Erice. "L'estate è ancora lunga. Penso che Monte Cofano non sarà dato più a fuoco dopo questo rogo. Non avrebbero più cosa distruggere", è rassegnato l'ispettore Giovanni Buffa. Adesso le indagini mirano a individuare i responsabili di una notte di violenza contro la natura.

Fonte: palermo.repubblica.it

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