Dal sito www.articolo21.org
7 settembre 2018 di ELENA PABA
Mercoledì 25 luglio intorno alle 12.30 stavo seguendo, per il Giornale RadioRai, gli incendi in Sicilia, mi sono trovata nella riserva naturale San Pietro provincia di Caltagirone. Il parco naturale era in fiamme, la colonna di fumo bianco era visibile da chilometri. All’interno del parco in fiamme erano presenti ordigni inesplosi della Seconda Guerra Mondiale che al contatto con il fuoco brillavano, procurando fiamme altissime. Un parco naturale di grande pregio è andato in fumo sotto gli sguardi sbigottiti di quattro guardie forestali impotenti … solo quattro uomini per spegnere le fiamme, ma per via delle bombe non hanno potuto fare nulla, loro mi hanno avvertito della presenza di esplosivi. Molte le villette nei dintorni, i vigili accorsi sul luogo non sapevano nulla delle bombe. La Protezione Civile prima mi ha detto che non c’erano bombe, poi, solo più tardi, mi conferma la presenza con un messaggio. Dopo una diretta su Radio1 alle 15.00 in cui ho denunciato quello che stava accadendo sono arrivati i Canader e hanno spento velocemente tutto, poi sono arrivati vigili del fuoco e i Carabinieri. Perché sono arrivati così tardi? E solo dopo la mia denuncia, perché la Protezione Civile ha negato l’esistenza di bombe, perché i Vigili non sapevano che ci fosse ordigni inesplosi. Perché non c’è una bonifica, come mai non ci sono cartelli che avvisano dell’esistenza di pericoli. Perché ci sono tante abitazioni in un luogo così pericoloso. Domande a cui vorrei fosse data una risposta.Fonte: www.articolo21.org
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