28 giugno 2018

‘IL COLLEGATO È SOLO UN MARCHETTIFICIO, NESSUNA RIFORMA’, OPPOSIZIONI ALL’ATTACCO DEL PROVVEDIMENTO APPROVATO ALL’ARS


Dal sito www.blogsicilia.it

di Manlio Viola - 28/06/2018
A sorpresa all’Ars arriva il collegato. Si apre e chiude la seduta che aveva all’ordine del giorno l’elezione dei deputati segretari del Consiglio di presidenza per iniziare la discussione della ddl 231/a alias collegato.
“Sono contento si sia potuta trovare una soluzione per i dipendenti della SAS e gli ex sportellisti impegnati nelle politiche attive del lavoro. Era un atto dovuto nei confronti di due categorie che erano state mantenute come appese ad un filo” dice Vincenzo Figuccia leader del Movimento sicilianista CambiAmo la Sicilia, intervenuto con forza durante il dibattimento in aula per chiedere attenzione nei confronti degli operatori della formazione da giorni in protesta davanti alla sede della Presidenza della Regione.

Il deputato, incassa i due emendamenti che portano la sua firma dopo una giornata di alta tensione che ha visto persino un dipendente della SAS minacciare di buttarsi dal cornicione del loggiato del parlamento siciliano. “Adesso – conclude Figuccia – avanti con le altre riforme per i siciliani”

Ma dall’opposizione si nega che esistano riforme: “Il ddl ‘collegato’? E’ un elenco di marchette del governo Musumeci”. Lo dice Antonello Cracolici, parlamentare del gruppo PD all’Ars.

“Dalla fusione fra Ircac e Crias senza sapere finalità e assetti interni del nuovo ente – aggiunge Cracolici – al secondo albo per i lavoratori della formazione professionale nonostante diverse sentenze del Tar che vanno nel senso opposto, fino alle norme che consentono il comando del personale dagli Enti Parco al Corpo Forestale: questo disegno di legge è una accozzaglia misure slegate fra loro, sbagliate nella forma e nella sostanza, che servono solo ad accontentare qualcuno”.

“Il governo ha parlato per mesi della riforma dell’Esa ma nel ddl collegato non c’è, neppure fra gli emendamenti. Evidentemente si è deciso di avviare un disegno di legge autonomo, d’altronde si tratta di un tema delicato e complesso che riguarda un ente che può svolgere un ruolo significativo. Non si capisce però il motivo per il quale il governo ha usato due pesi e due misure: infatti il tema della riforma degli enti per il credito, altrettanto importante rispetto a quello dell’Esa, è stato inserito in un articolo del ddl ‘collegato’ prevedendo la fusione di ‘Ircac e Crias’. Si tratta di una norma incompleta, non si specifica la governance, si crea un nuovo ente che rischia di diventare un altro carrozzone” dice il capogruppo del PD Giuseppe Lupo, intervenendo a proposito del primo articolo del ddl collegato su Ircac e Crias, che è stato approvato dall’aula.

“Avere approvato questo articolo è stato un errore – ha aggiunto Lupo subito dopo il voto – questa non è una riforma, è solo uno spot”.

“Le riforme hanno bisogno di contenuti – gli fa eco il parlamentare regionale Pd Franco De Domenico  – ai quali si può arrivare solo attraverso un confronto vero e nelle sedi opportune,  la fusione di Ircac e Crias  ridotta ad un articolo di legge è solo un salto nel buio che non tutela in alcune modo gli interessi dei due istituti ed ancor meno quelli dei siciliani”.

“Nessun era  pregiudizialmente contrario alla fusione di due enti ‘fantasma’  – ha aggiunto – ma avremmo dovuto costruire un percorso che  attraverso un testo di legge specifico riorganizzasse in maniera dettagliata governance, risorse e piano strategico,   creando un ente  forte finalmente in grado di  dare risposte alle esigenze vere di credito di tutte le imprese. In assenza di un percorso condiviso, oggi non abbiamo fatto l’interesse delle imprese siciliane, ma di chi  rappresenta solo una parte dei siciliani”.

La risposta arriva dal capogruppo di Diventerà Bellissima “L’accorpamento di Ircac e Crias con la nascita dell’Istituto regionale per il credito agevolato era uno degli obiettivi dichiarati della coalizione di governo. Consentirà di razionalizzare e potenziare un settore nevralgico per l’economia siciliana ed avrà quindi certamente ricadute positive sul sistema di finanziamento alle imprese. Stupiscono, quindi, le critiche che giungono da alcuni esponenti delle opposizioni su questa così come su altre norme contenute nel Collegato. Altro che “marchette”, qui sono stati approvati provvedimenti di buon senso e invece di sterili ed immotivate polemiche ci saremmo aspettati da tutti un confronto costruttivo”.

“Nel Collegato – continua Alessandro Aricò -sono state approvate anche altre norme significative, come ad esempio quella che prevede una sinergia tra Regione e privati per garantire l’apertura e la valorizzazione di alcuni siti del patrimonio culturale siciliano attualmente penalizzati dalla penuria di risorse economiche e dalla carenza di personale dedicato. Ai Comuni viene concesso il differimento di un anno dell’iter del dissesto, consentendo quindi la stabilizzazione dei precari. E sempre sul versante occupazionale, abbiamo approvato la salvaguardia del personale della Sas che è in contenzioso”.

“La giusta attenzione – conclude Aricò – è stata dedicata anche al monitoraggio ambientale contro i rischi derivanti dall’amianto, per prevenire tumori ed altre patologie gravi. Ed è garantita pure la doverosa salvaguardia della professionalità degli sportellisti. Infine, alcune norme di natura più tecnica, sempre previste nel Collegato, sono indispensabili per dare piena esecutività alla Finanziaria”.

Fonte: www.blogsicilia.it





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