22 Giugno 2018
Il vicepremier parla davanti alla platea della Uil della misura chiave dei 5Stelle: "Non daremo soldi per stare seduti sul divano". In cambio di un reddito, saranno previsti lavori di pubblica utilità nei Comuni. Ieri il ministro del Lavoro aveva lanciato l'obiettivo di varare la riforma entro il 2018 con i fondi europei, ma il ministro dell'Economia Tria frena
ROMA - Debutta davanti alla Uil, Luigi Di Maio. Mostra il volto del dialogo con i sindacati: "Dobbiamo lavorare insieme, da soli non si va da nessuna parte". E fa annunci importanti sui temi chiave della politica 5Stelle. A partire dal reddito di cittadinanza: "Obiettivo del reddito di cittadinanza non è dare soldi a qualcuno per starsene sul divano - spiega il vicepremier e ministro del Lavoro quasi rispondendo alle obiezioni che arrivano dal mondo leghista - ma è dire con franchezza: hai perso il lavoro, il tuo settore è finito o si è trasformato, ora ti è richiesto un percorso per riqualificarti e essere reinserito in nuovi settori. Ma mentre ti formi e lo Stato investe su di te, ti do un reddito e in cambio dai al tuo sindaco ogni settimana 8 ore lavorative gratuite di pubblica utilità". Nel programma dei 5Stelle sul reddito di cittadinanza si parla di lavori socialmente utili ma ora la proposta assume contorni più concreti.
A frenare è lo stesso ministro dell'Economia Giovanni Tria "Per il 2018 i giochi sono quasi fatti", ha risposto a chi gli chiedeva cosa pensasse dell'annuncio di Di Maio. "Con di maio non sono mai entrato in questi dettagli, non mi ha mai espresso questa idea - ha spiegato - quindi non posso dire né che sono a favore né che sono contro. Dicendo che per il 2018 i giochi sono quasi fatti intendo che adesso occorre agire molto rapidamente con interventi di riforma strutturale che non hanno costi e tra questi il decollo degli investimenti pubblici".
Su questo, insorgono ora anche le regioni. "Il governo trovi risorse aggiuntive, non si possono sottrarre fondi già assegnati", dice Catiuscia Marini, governatrice dell'Umbria e coordinatrice della commissione Affari Europei della Conferenza delle Regioni. Il timore è infatti che i fondi cui si riferisce il vicepremier per finanziare la misura tanto cara ai 5 stelle siano quelli del Fondo sociale europeo-Plus, che hanno già una loro utilità e verrebbero in questo modo sottratti. "Siamo pronti al confronto con il ministro - dice Marini - auspicando che ci si impegni per rafforzare le risorse per il sostegno al reddito e non per cancellare gli interventi che già si realizzano territorialmente per le politiche attive del lavoro".
Reddito di cittadinanza, dunque. Ma Di Maio parla anche di un altro cavallo di battaglia M5S: l'abolizione dei vitalizi. "La prossima settimana credo sia buona per abolire i vitalizi agli ex parlamentari. "È una questione di giustizia sociale, dobbiamo ricominciare a mettere al centro alcuni segnali istituzionali, poi passeremo anche alle pensioni d'oro, che sopra i 5 mila euro netti vanno tagliate se non hai versato i contributi".
Poi il decreto dignità, che Di Maio vuole presentare come "la prima misura di questo governo". Dà un'indicazione sui tempi di presentazione: "Spero la prossima settimana". E poi elenca gli obiettivi del provvedimento: la norma "eliminerà la burocrazia per le imprese, ci sarà un intervento sul precariato - soprattutto dei più giovani - vieteremo pubblicità sul gioco d'azzardo e interverremo sulle delocalizzazioni, c'è un sacco di gente che viene lasciata in mezzo alla strada perché le aziende straniere vengono qui in Italia prendono soldi pubblici e poi se ne vanno all'estero", ha concluso.
Fonte: www.repubblica.it
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