Ricevo e pubblico
dall'On. Figuccia
"Erano gli anni 80 e mio padre mi portò per la prima volta in via Alia
quando era Presidente di quartiere e tante erano le emergenze da
affrontare. Non sapevo che il mio destino sarebbe stato legato
indissolubilmente a quel quartiere. Mia madre lavorava nel piccolo
ufficio postale a pochi metri dalla Chiesa dove oggi una comunità si sta
battendo per i diritti di chi soffre. Lì iniziarono le mie battaglie
per il trasferimento di quell'ufficio postale di circa 20mq in una zona
più idonea per erogare il servizio, nell'era in cui i pensionati
facevano la fila già alle 5 del mattino e non esisteva internet. Sì
individuò largo Pozillo per l'erogazione dei servizi sanitari, della
delegazione comunale e delle poste. Negli stessi anni raccoglievamo le
firme perché la struttura di Villa delle Ginestre ancora in costruzione
non rimanesse un'opera incompiuta e divenisse quello che oggi è un
centro di eccellenza per la riabilitazione dei neurolesi. Erano gli anni
in cui il Malaspina apriva una sua succursale per attività formativa
presso il centro "Giovani Borgonuovo" di via Castellana. Di fronte, il
villaggetto dell'ospitalità, oggi tristemente occupato.
La sede del servizio sociale era a piazzale Fausto Pirandello dove
negli scatoloni di cartone si raccoglievano i dati sensibili che
arrivavano dal Sert e dalla dispersione scolastica. Erano gli anni del
"fai da te" dove la comunità si autoorganizzava per l'insediamento nelle
nuove aree urbane a nord del quartiere periferico. Nasceva il parco
Robinson e Villa e Giardini vantava di tante maestranze. Ci si spostava
dai quartieri storici per inseguire il sogno di una nuova
urbanizzazione. Sono passati trent'anni e oggi ripercorro le vie di un
quartiere profondamente trasfigurato e tutto si ricolora di quei bei
ricordi. Ma di quella speranza per un Borgo per l'appunto, Nuovo oggi,
resta ben poco. È cresciuta la microcriminalità, i luoghi di spaccio,
Villa e Giardini ridotta a poche unità e le parrocchie sempre più
isolate da carenze infrastrutturali.
Lo stesso Orlando che arrivava sindaco in quegli anni di speranza,
oggi continua ad amministrare la città con quelle speranze tradite.
Ancora, le sedi istituzionali occupate da disperati senza tetto, privi
di ogni prospettiva ed ignorati da un'amministrazione indifferente.
Vero simbolo del decadimento di una città che abdica alla sua funzione
educativa per consegnare quelle strutture all'illegalità e alla
marginalità sociale, con le arterie principali violentate da tubi rossi
che hanno deturpato l'intera area per la realizzazione di un tram
inutile e costoso che ha avvicinato al dissesto finanziario la
municipalizzata del comune di Palermo.
Borgonuovo non può continuare a sprofondare tra incuria e subalternità
per essere relegata ancora una volta a periferia esistenziale.
L'amministrazione assente ha consentito il proliferare della
criminalità, della sporcizia e delle carenze-assenze di servizi e
strutture a danno di quella sana comunità che spera ancora oggi in un
futuro migliore.
Io sono al fianco dei coraggiosi parroci di frontiera, pronti a dare
se stessi come martiri dei nostri tempi, per vedere nascere un barlume
di luce e di speranza.
Stasera insieme alla comunità parrocchiale, uniti per mantenere le
luci accese attorno alla fede e alla speranza ma anche per chiedere
all'amministrazione comunale e regionale interventi decisi a sostegno di
un Borgo che merita di essere aiutato a diventare realmente Nuovo".
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