31 maggio 2018

STAGIONALI DI BONIFICA E FORESTAZIONE LENTO AVVIO AL LAVORO


Dal sito nuke.flaicgilcatania.it

Lavoratori stagionali di bonifica e forestazione a piccoli passi verso l’avvio al lavoro. Tutti avviati i lavoratori del Consorzio di Bonifica della Sicilia orientale che fa capo a Catania. Per quanto riguarda il comparto forestale sono stati già avviati, seppur in netto ritardo i 151isti. Restano in attesa, invece, i 101isti dell’azienda. E in attesa di decollare anche la campagna antincendio fissata, come di consueto, al 15 giugno.
31 Maggio 2018

Fonte: nuke.flaicgilcatania.it


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DI PAOLA E CAMPO: 4 INCENDI ALLA RISERVA BIVIERE DI GELA NATURALE ATTACCO ALLA VOGLIA DI RISCATTO


Dal sito www.accentonews.it

31 Maggio 2018
“I reiterati incendi che stanno colpendo la riserva del Biviere di Gela, sono atti vergognosi, deprecabili e per i quali siamo certi le forze dell’ordine e gli organismi inquirenti sapranno a breve far luce. Intanto al presidente del parco Emilio Giudice, giunga la nostra solidarietà personale e quella del gruppo parlamentare M5S all’Ars”.

Questo quanto dichiarato dai deputati regionali del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola e Stefania Campo, componenti della commissione ambiente all’Ars.

“Quattro incendi in venti giorni – hanno sottolineato Di Paola e Campo – non possono essere ascrivibili chiaramente a fenomeni di autocombustione. Per noi, si tratta di attacchi vili alla voglia e necessità di riscatto ambientale ed economico di Gela.”

“Evidentemente, ci sono dei soggetti cui da fastidio quella riserva. Ebbene – hanno aggiunto – diciamo a questi soggetti, che più da loro fastidio quel polmone verde e più lavoreremo per potenziarlo e dare maggiori garanzie. “

“Proprio in queste ore infatti, il nostro gruppo parlamentare ha presentato un disegno di legge che servirà a potenziare le governance delle riserve, di concerto con le associazioni ambientaliste” hanno concluso i deputati.

Fonte: www.accentonews.it


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POCA FIDUCIA NELLA REGIONE E AZIONE DI GOVERNO TROPPO LENTA, I SICILIANI QUASI NON CONOSCONO GLI ASSESSORI DI MUSUMECI


Dal sito www.blogsicilia.it

31 Maggio 2018
Sei mesi fa, dopo la vittoria del Centro Destra nel voto del 5 novembre, il nuovo Governo Regionale guidato da Nello Musumeci si è insediato a Palazzo d’Orleans: un’eredità complessa, con la fiducia dei siciliani nell’istituzione “Regione” crollata nel 2017 al valore più basso di sempre, inferiore di oltre 20 punti rispetto alla media nazionale, rilevata dal Barometro Politico dell’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento.

Con una lieve inversione del trend, il dato cresce oggi leggermente, di 3 punti, al 15%, ma rimane comunque ancora molto bassa nell’Isola la fiducia nell’istituzione regionale.

Si conferma decisamente più alta la fiducia personale dei siciliani in Nello Musumeci, anche se – dopo 6 mesi – crescono ulteriormente le attese dei cittadini che vorrebbero un’accelerazione da parte del nuovo Governo Regionale per dare una risposta alle troppe, immutate emergenze nell’Isola.

Le attese dei cittadini siciliani

Secondo l’analisi condotta dall’Istituto Demopolis, l’83% dei siciliani ritiene urgente e prioritario il rilancio dell’economia e dell’occupazione dopo la crisi degli ultimi anni; il 67% vorrebbe una maggiore efficienza della sanità pubblica, i cui servizi nell’era Crocetta hanno raggiunto il livello più basso nel giudizio dell’opinione pubblica. Nell’agenda dei siciliani per il Governo Regionale, si attesta al terzo posto il tema “trasporti, viabilità ed infrastrutture” che costituisce il prerequisito per qualunque concreta ipotesi di sviluppo; per il 62% risulta necessario un forte impegno per una migliore gestione dei rifiuti nell’Isola.

“Sei siciliani su dieci – afferma il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – chiedono al Presidente Musumeci una autentica svolta nella capacità di programmazione e gestione dei fondi europei, un segno concreto di innovazione rispetto al quinquennio del suo predecessore. Significativa è la percezione rilevata nell’Isola: l’80% dei cittadini – conclude Pietro Vento – è convinto che negli ultimi 20 anni i fondi strutturali, per come sono stati gestiti, abbiano inciso poco o niente sullo sviluppo e sulle occasioni di lavoro in Sicilia”.

La notorietà degli assessori regionali

Considerato il tempo breve di operatività e la scarsa esposizione mediatica della Giunta, è ancora presto per analizzare la fiducia dei cittadini nei 12 Assessori regionali. A 6 mesi dalla nascita dell’Esecutivo regionale, l’Istituto diretto da Pietro Vento ha misurato un altro dato che risulta significativo: la notorietà tra i siciliani dei componenti della Giunta Regionale, che – con alcune eccezioni – risulta nel complesso piuttosto bassa.

Conosciuto dal 93% risulta il presidente della Regione Nello Musumeci, che stacca di oltre 35 punti Gaetano Armao (57%) e Roberto Lagalla (56%), i due assessori che – secondo il sondaggio dell’Istituto Demopolis – risultano oggi più noti ai siciliani.

L’assessore alla Salute Ruggero Razza risulta conosciuto oggi dal 42% dei cittadini, seguito al 31% da Sebastiano Tusa. Inferiore al 30% è la notorietà regionale di Mimmo Turano e di Totò Cordaro. Molto meno conosciuti, con percentuali comprese tra il 20 ed il 4%, risultano gli altri assessori presenti in Giunta: Marco Falcone, Edy Bandiera, Mariella Ippolito, Bernadette Grasso, Sandro Pappalardo, Alberto Pierobon.

I dati si riferiscono alla notorietà personale degli esponenti politici, prescindendo dalla loro attività in Giunta. Dall’insediamento del Governo, l’incremento più significativo si riferisce all’assessore alla Salute Ruggero Razza, conosciuto oggi dal 42% dei siciliani, con una crescita rilevata da Demopolis di oltre 20 punti. Residuali, appaiono invece – rispetto al novembre scorso – le differenze nella notorietà per gli altri componenti della Giunta Regionale: è un elemento, il basso profilo nella comunicazione, che rende più complesso per i cittadini formarsi un’opinione sul lavoro e sulle scelte strategiche del Governo Musumeci.

Fonte: www.blogsicilia.it





BIANCAVILLA. VASTO INCENDIO A RIDOSSO DELL’OSPEDALE NUOVO. PAURA PER ALCUNI RESIDENTI. FOTO E VIDEO


Dal sito www.yvii24.it

Paura per alcuni residenti della zona. I Vigili del Fuoco domano le fiamme

30 Maggio 2018
Momenti di paura intorno alle 16 di oggi nei pressi dell’ospedale nuovo di Biancavilla, a seguito di un vasto incendio che ha generato delle fiamme altissime tra la vegetazione. Le cause del rogo rimangono ancora tutte da accertare. Le alte lingue di fuoco si sono estese nei terreni incolti della zona lambendo anche la trafficatissima via Maria Santissima dell’Addolorata. Sul posto è intervenuta una squadra dei Vigili del Fuoco che hanno domato le fiamme. Al momento non sembrerebbero essere stati registrati danni a cose o persone.

Fonte: www.yvii24.it











LA NOTA. COLLEGATO, LA DENUNCIA DEL PD: "UN TOMO DI 'ARIA FRITTA'"


Dal sito livesicilia.it

L'appello a Miccichè affinché presti "la massima attenzione".

PALERMO - "257 pagine di emendamenti che in gran parte sono ‘aria fritta’, o del tutto estranei al disegno di legge”. Lo dicono il capogruppo Pd all’Ars Giuseppe Lupo e il vicepresidente della Commissione Bilancio Baldo Gucciardi a proposito del tomo di 257 pagine che contiene gli emendamenti aggiuntivi al ddl ‘collegato’.

“Insomma – proseguono Lupo e Gucciardi - il governo non ha mai ritrovato la maggioranza né i numeri necessari per superare l’esame dell’aula, e va avanti in maniera confusa e senza un progetto. Evidentemente la crisi politica del governo Musumeci è più profonda di quanto si voglia far credere. Gli emendamenti aggiuntivi al 'collegato' devono formare specifici disegni di legge divisi per materia, così come previsto dal regolamento. Nelle commissioni di merito i parlamentari del PD passeranno al setaccio ogni norma”.

“Invitiamo il presidente Gianfranco Miccichè a prestare la massima attenzione – concludono Lupo e Gucciardi - ed evitare che qualcuno possa far rientrare dalla ‘finestra’ del 'collegato' quello che non era riuscito a far passare dalla ‘porta’ della finanziaria”.
30 Maggio 2018

Fonte: livesicilia.it






ARS, TUTTO RINVIATO A DOPO LE ELEZIONI COMUNALI: PROMESSE PER TUTTI


Dal sito www.inuovivespri.it

29 Maggio 2018
Certo che ci vuole una coda lunga quanto la Muraglia cinese con Regione fallita e Comuni altrettanto falliti a continuare a promettere posti di lavoro in campagna elettorale. Ma gli esponenti della vecchia politica siciliana – centrodestra e centrosinistra – non si stancano mai di raccontare balle. Hanno rinviato l’esame per ‘Collegato alla Finanziaria a dopo le elezioni comunali per promettere, promettere, promettere…

In cassa quanto c’è? Cento? E noi promettiamo un milione. Con la crisi economica che c’è, la promessa di un posto di lavoro – magari nella Formazione professionale, che è a portata di mano – può fruttare i voti di un’intera famiglia e magari qualcosa in più. Così la vecchia politica siciliana – centrodestra e centrosinistra insieme appassionatamente contro i grillini – ha deciso: niente ‘Collegato alla Finanziaria 2018’ per ora: se ne parlerà dopo le elezioni amministrative del 10 giugno.

Si voterà in oltre 100 Comuni. Sì, altri siciliani da prendere in giro con le promesse:

“Il 12 giugno saremo in Aula per approvare la legge”, diranno agli elettori di questi oltre 100 Comuni per carpirgli il voto. Ovviamente, non approveranno una mazza. Perché il 24 giugno ci saranno i ballottaggi: altri 14 giorni di promesse, promesse, promesse.

Insomma, il ‘Collegato alla Finanziaria’ si approverà dopo le elezioni amministrative.

Certo, in tanti non crederanno alle promesse: e a loro – cioè al centrodestra e al centrosinistra – questo, va benissimo. Più schifo fa la politica, più la gente si allontana dalle urne pensando di ‘punirli’: non capendo che, non andando a votare, agevolano proprio coloro i quali vorrebbero colpire!

Più schifo fa la politica – e il centrodestra e il centrosinistra sono praticamente imbattibili – meno persone vanno a votare. Votano invece gli adepti della vecchia politica. Se gli aggiungiamo i voti degli “impresentabili” (magari opportunamente ‘oleati’), via, il gioco è quasi fatto.

Magari anche stavolta vinciamo, pensano in queste ore gli esponenti del centrodestra e del centrosinistra. Magari i ‘populisti’ hanno stancato e i siciliani votano chi li ha affossati, chi costringe i giovani laureati ad emigrare, che ha affondato l’agricoltura e via continuando con i disastri.

“I siciliani sono specializzati a sostenere chi li massacra – pensano gli esponenti della vecchia politica siciliana”.

Quanto alle fesserie che stanno raccontando e che racconteranno fino al 23 giugno, sono fiduciosi: Nello Musumeci, Gianfranco Miccichè e compagnia bella hanno ingannato i dipendenti della Formazione professionale, i dipendenti degli Sportelli multifunzionali, gli operai della Forestale: perché il gioco non dovrebbe riuscire con i Comuni, quasi tutti falliti?

Promettere, promettere, promettere…

Fonte: www.inuovivespri.it






REGIONE SICILIANA, DI ASSISTENZIALISMO SI MUORE


Dal sito www.qds.it

di Patrizia Penna
Rifiuti, turismo, burocrazia, lavoro: avanti con le riforme ma solo scelte coraggiose ci porteranno fuori dal tunnel. L’economista Vitale: “In Sicilia non emergenze ma piaghe strutturali” 

PALERMO – Che la strada sarebbe stata tutta in salita e irta di ostacoli, Nello Musumeci lo ha sempre saputo.
E in effetti la percezione di una eredità pesante dal presidente Rosario Crocetta è stata una sorta di incubo che ha accompagnato un po’ tutta la campagna elettorale e tutti i candidati, insieme alla consapevolezza che la via della ripresa non sarebbe stata così facile da imboccare.
A questa sfida, il Presidente della Regione Nello Musumeci, eletto lo scorso 5 novembre 2017, non si è mai sottratto, consapevole però che per “percepire” i primi risultati concreti sarebbero stati necessari almeno tre anni di duro lavoro.
Le emergenze che Musumeci si è trovato a dover affrontare sono state diverse: occupazione, rifiuti, burocrazia, turismo, infrastrutture, tanto per cominciare.
Una Sicilia intera da “ricostruire”, insomma, e circa cinque milioni di cittadini siciliani a cui ridare una speranza ma soprattutto una prospettiva.
Sul fronte rifiuti pesa la scelta di perpetuare lo status quo, cioè l’assurda “dipendenza” dal sistema discariche che arricchisce i privati ma avvelena i cittadini ed il territorio. Pesa sul bilancio dell’Isola anche l’incapacità di attrarre un congruo numero di turisti.Allarme povertà per il 26,1% dei siciliani: l’Istat mostra un preoccupante rialzo dell’indice di grave disagio economico. La lista potrebbe continuare.
La manovra finanziaria, approvata dall’Assemblea regionale siciliana “in zona cesarini” dopo quattro mesi di esercizio provvisorio rappresenta il primo tentativo concreto di dare risposte ai siciliani ma non ci sarà vera crescita senza scelte coraggiose ed anche impopolari.
La svolta non arriverà se non si pone fine alla cultura “assistenzialista” che tende a gonfiare la spesa corrente, drenando preziose risorse che andrebbero piuttosto destinate agli investimenti. La tanto attesa svolta tarda ad arrivare anche a causa dello stallo istituzionale post elettorale e della mancanza di un interlocutore a livello nazionale.

Energimpianti, la differenziata non serve più
Liberarci dalla schiavitù delle discariche sarebbe uno dei traguardi più clamorosi e gloriosi per la Sicilia. In tutti i paesi civili le Risorse Solide Urbane vengono utilizzate per ricavarne le materie prime (legno, vetro, metallo, carta, plastica, ecc.), poi come materiale utile per produrre biogas, biocherosene, elettricità ed altre energie, e ancora per la materia prima adatta a fare i tappetini sottoasfalto per strade e autostrade. Smantellare la grossa balla sulla raccolta differenziata degli Rsu e cioè che essa sia necessaria nel processo di utilizzazione degli stessi, è stata tra le più grandi soddisfazioni del QdS. Qualche tempo fa abbiamo pubblicato il processo industriale israeliano che prevede di operare direttamente sulla spazzatura indifferenziata.

Turismo, la piccola Malta ci surclassa
La ricchezza generata dal turismo rimane polarizzata nelle prime quattro regioni turistiche (Lazio, Lombardia, Veneto, Toscana), che concentrano nel 2017 il 60% della spesa dei turisti internazionali. Lo certifica la Banca d’Italia. Nella nostra Isola nel 2017 i viaggiatori stranieri hanno speso 1.728 milioni di euro contro i 6.916 spesi nel Lazio, i 6.461 della Lombardia, i 5.908 del Veneto e i 4.353 della Toscana.
Una performance, quella siciliana, che vale solo l’ottavo posto tra le regioni italiane.
Malta ci surclassa con 16,5 milioni di pernottamenti contro i nostri 14,4 milioni, ma è ottanta volte più piccola della Sicilia.

Stabilizzazione precari a rischio impugnativa
Sono oltre quindicimila, tra ex Pip e precari della Regione siciliana e degli enti locali ad essere stati stabilizzati grazie alla manovra finanziaria approvata lo scorso 30 aprile dall’Assemblea regionale siciliana. Più nello specifico, gli ex Pip confluiranno nella Resais e si procederà successivamente alla loro assunzione. Perplessità sono state espresse dagli stessi sindacati e sul provvedimento aleggia prepotentemente lo spettro dell’impugnativa da parte del Consiglio dei ministri.

Burocrazia elefantiaca della Pa
Il personale della Regione siciliana continua ad essere tra i più costosi d’Italia, eppure nell’ambito delle trattative per il rinonvo del contratto, l’ipotesi ventilata è quella di un aumento mensile di 85 euro di cui onestamente non si sentiva il bisogno. L’elefantiasi non è l’unico problema che affligge la Regione e la pubblica amministrazione siciliana in generale le quali, come è noto, non brillano per qualità ed efficienza dei servizi erogati mentre la distanza tra il cittadino e la pubblica amministrazione si fa siderale.
Senza una riforma della macchina burocratica è impossibile anche solo pensare che la Sicilia si possa risollevare.

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L’economista Vitale: “Prematuro giudizio su Musumeci, in Sicilia non emergenze ma vere piaghe bibliche strutturali”

È prematuro esprimere un giudizio sul Governo regionale sia in termini generali che in relazione a temi specifici soprattutto quando questi non sono per nulla “emergenze” ma piaghe bibliche strutturali che vengono da molto lontano.
Per entrare nello specifico il tema dei rifiuti non è un’emergenza ma una tragedia storica che può essere, con relativa facilità, affrontata seriamente e trasformata in una opportunità economica come è avvenuto in tanti altri paesi e città, anche italiane.
Per affrontarla, però, è necessario un cambio di cultura politica e gestionale e di volontà politica. Per risolverla ci vogliono alcuni anni di un’azione tecnicamente competente e molto energica. Si può partire da qualche città importante, come Palermo, dove a livello di governo locale non manca né intelligenza e cultura, né volontà politica.
I flussi turistici che nel 2016 segnarono una flessione, nel 2017 sono tornati a crescere in misura sostenuta, ma restano lontanissimi dal potenziale della Sicilia che è almeno tre volte maggiore dell’esistente. Ma perché ciò si realizzi non è sufficiente una politica regionale, anche se fosse buona, cosa molto difficile, ma è indispensabile una mobilitazione di forze culturali sociali e produttive (dagli operatori turistici ai gestori dei trasporti agli enti culturali; alle grandi tenute agricole, ai gestori di musei, etc.) e di tutta la cittadinanza.
E bisogna smetterla di piangersi addosso. Ad esempio, il dato sulla povertà in Sicilia resta gravissimo e per essere affrontata seriamente richiede un progetto decennale.
Ma dal 2015 (30,1%) al 2016 (28,6) migliora e se il vostro dato (26,1%) è del 2017 migliora ancora. Per fare qualche confronto in Campania peggiora dal 19,9% (2015) al 22,9% (2016); in Umbria peggiora dal 13,6% (2015) al 17,9% (2016). Poi c’è la Calabria che peggiora dal pessimo 33,1% (2015) al catastrofico 39,2% (2016). Ma sappiamo da decenni che la Calabria è forse la più povera regione d’Europa, ma è anche la patria della mafia più ricca d’Europa. Poi c’è la Sardegna che migliora sia pure di poco dal 16,8% (2015) al 16,0% (2016).
Insomma, su tutti questi temi mi auguro che il Quotidiano di Sicilia sfidi il Governo regionale e altri su una prospettiva di lungo periodo e con progetti seri e profondi, senza aspettarsi e suscitare attese di miracolismi a breve termine dal Governo regionale.
(...)Non ci si può illudere che la Regione sia ente innovatore. Chiunque la diriga è legato dai mille vincoli, tradizioni e interessi, che vengono dalla sua non esemplare storia e dalla sua struttura di governo. L’innovazione vera può venire solo dalle città dove la gente ha più possibilità di vedere, toccare e giudicare il governo delle stesse, e dalle forze sociali e produttive per bene e che amano la loro terra.
Ma anche il tema del funzionamento delle regioni non è tipicamente siciliano ma dell’Italia tutta. Non c’è alcun indizio che qualche forza politica che ora non esiste abbia la capacità e la voglia di affrontare questo problema istituzionale nazionale. Perciò bisogna aggirarlo. Fare bene, nonostante le Regioni, a statuto speciale o autonome che siano.

Marco Vitale
Economista d’impresa
www.marcovitale.it

31 maggio 2018 - © RIPRODUZIONE RISERVATA

Fonte: www.qds.it






IL CORSIVO. L’ARS LAVORI DUE MESI L’ANNO. NON C’È BISOGNO DI RIFORME


Dal sito livesicilia.it

di Accursio Sabella
Per un motivo o per un altro, i deputati riescono ad approvare solo Finanziarie. Forse basta questo

PALERMO - A pensarci bene, visto l’andazzo generale, di legge di buon senso bisognerebbe approvarne solo una. Quella cioè che riduce l’attività legislativa dell’Ars solo all’esame e all’approvazione della Finanziaria. Poi, per i tanti mesi che separano una manovra dall’altra, si ordini il “liberi tutti”. Ognuno torni pure nel suo collegio elettorale, nel proprio “territorio”, dentro la propria segreteria a preparare le future elezioni o a irrigare il proprio consenso.

Solo le Finanziarie. Due mesi di lavoro e via. In un Palazzo che a quel punto si potrebbe dedicare interamente a mostre e vernissage. Stando così le cose, insomma, meglio non provare nemmeno a fare qualcosa in più rispetto alle manovre. Oggi, ad esempio, lo stop del Collegato che conteneva tra le altre cose, l’accorpamento di Ircac e Crias e la tanto attesa “chiusura” degli Iacp, sarebbe dovuto a motivi diversi e alla fine coincidenti. Alcuni “strutturali” altri contingenti.

Il primo: i numeri. Storia vecchia per un governo che si ritrova senza una maggioranza numerica e che oggi poteva contare su un deputato solo in più rispetto alle opposizioni. Insomma, sarebbero bastati un franco tiratore, un fumatore accanito o una improvvisa necessità fisiologica a far crollare una di quelle importanti norme.

Il secondo motivo sta proprio nelle stesse norme: nella maggioranza in tanti sono contrari alla chiusura dell’Esa, già in tempi non sospetti auspicata da Musumeci. Una opposizione dentro la maggioranza, insomma, che non sarebbe stata accontentata nemmeno da una riscrittura meno “definitiva” dell’esecutivo.

Terzo motivo: incombono le elezioni amministrative, ma anche le nomine nelle società partecipate. Il governatore ha fatto sapere che se ne parlerà dopo le Comunali, ma qualcuno dentro la maggioranza avrebbe messo sul piatto delle nomine proprio l’approvazione del Collegato.

E così, ogni motivo è buono per stare fermi, tra una Finanziaria e l’altra. Sarebbe quella, appunto, l’unica legge da fare. Visto e considerato il fatto che, tanto, di altre leggi non c’è ombra. Di riforme nemmeno l’odore. Di notizie – lo diciamo a malincuore – poco o nulla.

E non c’entra affatto il confronto col “prima”. Quando, cioè, ogni gita in Procura dell’ex governatore era accompagnata dalla fanfara, ne’ quando un atto amministrativo o un mascariamento istituzionale meritava lunghe e faticose conferenze stampa che iniziavano puntualmente in ritardo. Ne' quando, per carità, l’Aula si riuniva per “sbagliare”, spesso e volentieri, i provvedimenti legislativi inesorabilmente impugnati e poi si ritrovava per riapprovare quegli stessi provvedimenti dopo le correzioni imposte dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Qui però siamo all’altra estremità. L’Assemblea regionale siciliana, quella dalla pancia e dal vertice della quale si lanciano orgogliose crociate nei confronti del “primato della politica” e si difendono stipendi che cozzano spesso con quelli della vita reale, dove si affermano allo stesso tempo la schiavitù della cravatta e la libertà della marchetta, ecco quell’Ars non fa davvero nulla. Ma proprio nulla.

E adesso non reggono più di tanto i richiami al fresco insediamento dei parlamentari, all’emergenza ereditata (anche da qualcuno di quelli che oggi siede tra i banchi di governo e maggioranza, tanto per essere precisi), non reggono nemmeno i richiami alla prudenza. Dopo sette mesi l’Ars ha esitato – se escludiamo per carità di patria delle leggine che non cambieranno in nulla la vita dei siciliani nel loro complesso – di fatto un esercizio provvisorio e una legge di stabilità. Una legge, quest’ultima, tra l’altro, svuotata del tuorlo delle riforme e infarcita di regalini, carezzine, bandierine, caramelle e canditi per i sempre importantissimi “territori” (vai a capire poi se una riforma di settore importante come quella dei rifiuti o dell’acqua o della Formazione fa meno bene a un ‘territorio’ di quanto possa fare il finanziamento di una rally automobilistico).

E così, anche oggi l’Ars che pretende rispetto, ha aperto e chiuso i battenti in un batter di mani. Niente collegato. Si è tolto di mezzo anche quello. Facendo sparire, con quello, ciò che resta della Finanziaria che il governo aveva esitato da Palazzo d’Orleans e che appariva certamente assai più sensata e organica del lacerto di contributi e provvedimenti uscito fuori dai banconi di Palazzo dei Normanni. Tutto rimandato, quindi. Quando l’Ars si riunirà non certo per legiferare, ma per una seduta solenne con i rappresentanti della Repubblica di Malta. E per carità, noblesse oblige. Ma ogni tanto, si approvi pure qualcosa di concreto. Si dia qualcosa da scrivere. Si dia un senso a Sala d’Ercole. Oppure si approvi l’unica legge che abbia un senso: si lavori per due mesi l’anno, solo per la Finanziaria. Poi liberi tutti.
29 Maggio 2018

Fonte: livesicilia.it






BAGHERIA. PREVENZIONE RISCHIO INCENDI: FIRMATA UN’ORDINANZA PER RIDURRE I RISCHI


Dal sito comune.bagheria.pa.it

29 Maggio 2018
Con l’approssimarsi della bella stagione ed il relativo aumento delle temperature tipiche della stagione estiva, il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, in qualità di autorità comunale di protezione civile ha firmato l’ordinanza n. 29 del 25 maggio 2018, con la quale fissa alcune misure di prevenzione contro gli incendi. Nello specifico ha posto divieto a chiunque, nel periodo tra il 15 giugno e il 15 ottobre 2018, di accendere fuochi per la bruciatura della paglia , sfalci e potature di qualsiasi materiale agricolo o forestale; è fatto divieto anche di usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli, usare fornelli, motori e autoveicoli che producano faville, di far brillare mine, in prossimità di boschi, terreni agricoli, aree erborate o cespugli e lungo le strade.

E’ vietato inoltre fumare o compiere qualsiasi operazione che possa creare pericolo immediato di incendio nei boschi e nelle aree interessate dalla presenza di cespugli, erba secca sterpaglie, macchie, stoppie.

In occasione di feste di solennità è vietato adoperare fuochi d’ artificio in aree diverse da quelle autorizzate dalle autorità competenti.

Il sindaco dispone inoltre che i proprietari e conduttori di aree agricole non coltivati, di aree verdi urbane incolte, proprietari di villette e amministratori di stabili con annesse aree a verde, e tutti i proprietari di terreni, case e villette confinanti con strade statali, provinciali, comunali e vicinali situati nel territorio di Bagheria provvedano ad effettuare i relativi interventi di pulizia, a proprie cure e spese, di ogni elemento che possa rappresentare pericolo per l’ incolumità e l’igiene pubblica. Gli interventi di pulizia, dovranno essere effettuati entro il 15 giugno di ogni anno. I vigili e le Forze dell’ Ordine vigileranno affinché venga rispettata l’ordinanza,adottando le eventuali sanzioni amministrative pecuniarie.

Si invita inoltra la cittadinanza a contribuire nella segnalazione di eventuali incendi, dandone immediato avvi-so ad una delle seguenti Amministrazioni:

• Vigili del Fuoco al numero 115

• Corpo Forestale al numero 1515

• Arma Carabinieri al numero 112

• Polizia di Stato al numero 112

• Guarda di Finanza al numero 117

• Polizia Municipale di Bagheria al n. 091 943504

L’ordinanza è scaricabile dal sito web del Comune.

mm
ufficio stampa

Fonte: comune.bagheria.pa.it





PALERMO, IL SOGNO DI UNA VILLETTA A BORGO NUOVO DIVENTA REALTÀ: LA REGIONE INVIA I FORESTALI. IL BLOG:: INVIATELI ANCHE PER LE STRADE PROVINCIALI, I PARCHI, I COMUNI, LE RISERVE ECC...


Dal sito palermo.repubblica.it

Sognare ad occhi aperti. È quello che stanno facendo gli operatori dell'associazione di cittadini "Sonoborgonuovo". Una settimana fa avevano organizzato una manifestazione per accendere i riflettori su un'area abbandonata in cui vorrebbero far nascere un parco ad uso del quartiere. Alla manifestazione c'era stata la solita passerella di politici con generiche promesse di intervento. Che adesso però si sono tramutate in fatti. L'assessore regionale Roberto Lagalla, che aveva partecipato alla manifestazione, aveva promesso di farsi parte attiva  presso gli enti regionali che avevano titolarità a intervenire per bonificare l'area. Ed oggi c'è stato l'intervento di una squadra di operai forestali dell'assessorato Agricoltura e foreste, alla presenza di Mario Candore, dirigente regionale dello Sviluppo rurale e territoriale. Si tratta di sistemare una collinetta a ridosso dei fabbricati realizzati negli anni '60. "Questo intervento effettuato - dice Calogero Picone, presidente di Compa, l'associazione di cittadini che ha proposto il recupero dell'area - è un progetto culturale e apartitico. Chiunque vorrà  collaborare e partecipare è il benvenuto perché noi siamo convinti che solo insieme possiamo costruire la città che vogliamo"
30 Maggio 2018
(di Mario Pintagro)










DECINE DI INCENDI A PALERMO E PROVINCIA, ABITAZIONI MINACCIATE DALLE FIAMME


Dal sito www.blogsicilia.it

INTERVENTI DEI VIGILI DEL FUOCO

di Ignazio Marchese - 30/05/2018
Decine di incendi sono divampati a Palermo e in provincia. Tutte le squadre dei vigili del fuoco del comando provinciale e dei distaccamenti sono impegnate nelle operazioni di spegnimento.

I roghi a Palermo in via Altofonte, in via Paratore, in via Vicinale Badame qui le fiamme minacciano le abitazioni. Incendi anche in provincia a Partinico, Trabia e Partinico.

“Sotto accusa – spiegano le squadre antincendio – i terreni incolti abbandonati dove non è stata fatta un’azione di prevenzione. Qui la macchia mediterranea si estende creando pericolo all’incolumità dei residenti”.

Fonte: www.blogsicilia.it






CALTAGIRONE. PREVENZIONE INCENDI, MULTE PER CHI NON PULISCE I TERRENI


29 Maggio 2018
L'obiettivo è tutelare l'ambiente, riducendo una delle cause dei danni dovuti ai roghi estivi

Conto alla rovescia per la pulizia dei terreni a Caltagirone, in provincia di Catania. Scadrà lunedì prossimo, infatti, il termine entro il quale provvedere come stabilito da un'ordinanza che si traduce in un giro di vite contro coloro che provocano incendi, con una serie di norme da osservare e sanzioni (da 51 a 258 euro), ma anche controlli dei vigili urbani e segnalazioni alla Prefettura e alla Procura, per chi non le rispetta. L'obiettivo è tutelare l'ambiente, riducendo una delle cause dei danni dovuti ai roghi estivi. L'ordinanza, firmata dal sindaco Gino Ioppolo, mira alla "prevenzione dei roghi nelle campagne, nelle aree boscate e nelle zone limitrofe, nei depositi di materiali esplodenti e infiammabili".

Fonte: www.cataniatoday.it





MESSINA. L'AVVOCATO FEMINO' VINCE UN RICORSO PER UN LAVORATORE FORESTALE AL QUALE NON AVEVANO FATTO COMPLETARE LE GIORNATE A SEGUITO DI UN IFORTUNIO SUL LAVORO

L'avvocato Feminò

Ricevo e pubblico
dall'Avv. Valeria Feminò 

L'avvocato Valeria Feminò ha vinto un ricorso cautelare per un lavoratore forestale al quale non avevano fatto completare le giornate a seguito di un infortunio sul lavoro, dicendogli che non avrebbe potuto recuperarle e di fatto facendogli perdere la relativa retribuzione e contribuzione.
Il giudice invece ha ordinato che il lavoratore completasse le giornate di garanzia occupazionale, considerato altresì il danno che in caso contrario il mio assistito avrebbe subito.

Il caso in esame attiene alla violazione del diritto del lavoratore a completare le giornate di garanzia occupazionale accordate dalla l.r. 16/96 e s.m.i. a seguito di un infortunio sul lavoro.
La legge, all’art. 46 fa riferimento ai “contingenti di operai con garanzia di fascia occupazionale”, così denominati a motivo della garanzia di svolgimento delle giornate lavorative (151 o 101 giornate) e per distinguerli dai contingenti c.d. “fuori fascia di garanzia occupazionale”.
Con riferimento all’infortunio occorso al lavoratore, esso non può e non deve essere conteggiato all’interno del rapporto di lavoro, facendo concorrere la relativa durata al completamento delle giornate.
Nella disciplina del rapporto di lavoro degli operai forestali, è ammesso il recupero delle giornate non lavorate a seguito di infortunio, a nulla rilevando se le stesse siano recuperate durante il periodo di sospensione o durante lo svolgimento dell’attività lavorativa, o se l’infortunio è avvenuto in concomitanza con un periodo di sospensione, considerato il diritto posto a fondamento del recupero delle giornate in sé.
Sulla scorta del ricorso proposto, il giudice del lavoro del Tribunale di Messina ha ordinato all'azienda forestale di far prestare attività lavorativa al ricorrente per le giornate mancanti in virtù del diritto al completamento delle giornate garantite dalla legge.

Avv. Valeria Feminò 
98122 Messina - Piazza Immacolata di Marmo, 4 
tel. e fax 090.672695 






“SALVIAMO I BOSCHI DAL FUOCO”


Dal sito www.gdmed.it

30 maggio 2018
Messina – Alle ore 10, nella Sala Falcone Borsellino di Palazzo Zanca, l’assessore alla Protezione Civile, Sebastiano Pino, insieme all’esperto Antonio Rizzo, e al dirigente comunale del dipartimento Protezione Civile e Difesa del Suolo, Riccardo Pagano, presenterà la campagna di prevenzione incendi 2018 “Salviamo i boschi dal fuoco”, promossa dall’assessorato e dal dipartimento Protezione Civile del Comune, in collaborazione con le associazioni di volontariato della consulta di Protezione Civile della Città di Messina. Durante l’incontro cui prenderanno parte anche il dirigente regionale della Protezione Civile – sezione Messina, Alfredo Biancuzzo; rappresentanti del Comando dei Vigili del Fuoco; dell’Ispettorato Ripartimentale Foreste; dell’Ufficio Servizio al Territorio; degli Ordini professionali dei Geologi e dei dottori Agronomi e Forestali; e della Consulta della associazioni di Protezione Civile; saranno illustrate le norme comportamentali da seguire in caso di rischio, come disposto dall’ordinanza sindacale n. 106 dello scorso giovedì 24 in adeguamento alle nuove direttive.

Fonte: www.gdmed.it







AGRIGENTO. SERVIZI ANTINCENDIO, 800 ADDETTI SONO PRONTI A ENTRARE IN AZIONE


Dal sito www.agrigentonotizie.it

Saranno 21 le squadre impegnate e 25 le torrette di avvistamento

30 Maggio 2018
Da Agrigento a Burgio, da Licata a Bivona. Sono 800 gli addetti al servizio antincendio nelle aree boschive che entreranno in azione, a partire dal 15 giugno e fino al 15 ottobre, in tutto il territorio provinciale. Calogero Crapanzano, a capo dell’Ispettorato ripartimentale delle Foreste di Agrigento, conferma anche per il 2018 i dati riguardanti uomini e mezzi dello scorso anno.

Gli 800 addetti al servizio antincendio nelle aree boschive opereranno in 15 postazioni dislocate ad Agrigento, Santa Margherita Belice, Burgio, Bivona, Santo Stefano, Cammarata, Licata, Casteltermini, Siculiana, Ribera, Sciacca, Cianciana e Grotte. Saranno 21 le squadre impegnate e 25 le torrette di avvistamento. Un lavoro, quello degli operatori addetti alle squadre antincendio boschivo, tutto finalizzato alla prevenzione dei roghi. Le torrette tutte posizionate in luoghi strategici per sorvegliare l’area boschiva da salvaguardare. Nell’area Saccense saranno intensificati i servizi di controllo anche nell’ambito di un più stretto coordinamento con la Procura della Repubblica di Sciacca. Un protocollo d’intesa è stato stipulato anche con la Procura della Repubblica di Agrigento.

"Ci sono delle novità rispetto al 2017 soltanto per quanto riguarda gli elicotteri - ha detto al Giornale di Sicilia Crapanzano – con un potenziamento di una o due unità in tutta la Sicilia. Per il resto è prevista la stessa forza in campo del 2017". I centocinquantunisti dell'azienda Foreste Demaniali, invece, sono già entrati in azione con la realizzazione dei viali parafuoco.







BOSCHI, FORESTE, E FORESTALI: AL GCPRESS LO SFOGO E L’APPELLO DELLA SEGRETARIA FLAI CGIL ENZA PISA


Dal sito www.giornalecittadinopress.it

di Sabina Spera - 29 maggio 2018
La stagione estiva è alle porte, e ci siamo, entriamo nel cuore di una nuova “annata forestale“. Il mese scorso, in tema di assegnazione di fondi regionali, il governatore della Regione Sicilia, Nello Musumeci, aveva annunciato sessanta milioni di euro in più per i forestali, anche al fine di garantire anzi tempo una preparazione più accurata alla stagione antincendio, assicurando ai lavoratori del comparto le piene giornate lavorative.

Sulla vicenda è intervenuta Enza Pisa, segretaria Flai Cgil Palermo. «Le prime uscite del Presidente della Regione circa il “nessun giorno a casa” oggi si palesano come un’affermazione disattesa e meramente propagandistica – ha detto al GCPress la segretaria Pisa -. Siamo già a fine maggio ed ancora non vi è una pianificazione certa dei tempi e delle risorse per la realizzazione dei viali parafuoco, il cui completamento non può non coinvolgere tutti i lavoratori. Il bosco va gestito prima che si perdano altri pezzi importanti di aree boscate a causa degli incendi». 

Tornando a quel “nessun giorno di fermo lavorativo” la Pisa aggiunge: «Era stato lanciato come mera provocazione, rappresentando per i forestali la speranza di riuscire a soddisfare l’esigenza di un reddito familiare. Ancora oggi continuiamo ad essere martellanti affinchè si realizzi urgentemente un cambiamento di approccio nella gestione forestale della Sicilia. Non dovremmo più parlare di giornate, ma di lavoro legato al bosco». Enza Pisa 

Tra le idee e i propositi della segretaria Flai Cgil, Enza Pisa, vi è quello di «lavorare insieme per dare a questa terra una visione globale di prospettiva che vede i boschi come risorsa e voláno di una sana economia; se qua si continua così, tra pochi anni, i boschi gestiti saranno un ricordo insieme al lavoro forestale. C’è da lavorare insieme per recepire e “declinare in siciliano” il Testo Unico Forestale, diventato da poco legge dello Stato. Facciamone occasione di nuove strategie funzionali e di riorganizzazione legislativa – sottolinea la Pisa -, con un’attribuzione di risorse finanziarie stabili, che diano sicurezza e tempestività nei pagamenti dei lavoratori».

A ciò si unisce l’esigenza di supportare, in maniera efficace ed efficiente, le attività nei boschi, per fronteggiare il dissesto e proteggere territorio, ambiente e paesaggio, incrementando l’economia nell’entroterra siciliano. «Impariamo dalle esperienze positive che nel resto d’Italia ci sono»: ribadisce su questo aspetto Enza Pisa.

In merito ad aspetti più tecnici, la segretaria Flai Cgil Palermo sottolinea: «E’ necessario passare dalla logica delle perizie, ed implementare i Piani di gestione forestale per una pianificazione e gestione degli interventi nei boschi che rispettino i tempi e le esigenze delle fasi colturali boschive, evitando che queste siano sempre subordinate all’attesa della copertura monetaria». Tra i suggerimenti, Enza Pisa propone di riqualificare e ri-professionalizzare la manodopera, nonché la classe impiegatizia e dirigenziale. «Abbiamo tante risorse e competenze che emigrano – spiega la segretaria Flai Cgil – mentre è qui che c’è bisogno di queste professionalità per contribuire, inoltre, al cambiamento culturale nell’approccio della gestione responsabile dei boschi. In quest’ottica – precisa Pisa – avremmo la possibilità di ripristinare la solidarietà tra i lavoratori garantendo stabilità occupazionale e di reddito, con la previsione di solo due fasce (151isti  e a tempo indeterminato)».

A seguire l’appello finale della segretaria Flai Cgil Enza Pisa:

«Cresce la povertà, tutti l’analizzano e ne fanno oggetto di campagna elettorale, senza poi intervenire sul serio. Facciamo allora una petizione tra i lavoratori per rivendicare tutto questo, e non un’altra occasione per approfittare del bisogno dei lavoratori e far trovare a qualcuno spazi, agibilità e posizionamenti. Il CIRL (Contratto integrativo regionale di lavoro), seppur con i suoi limiti, dà comunque certezza di diritti ai lavoratori, come quello di un giusto salario; è il minimo che si chiede a chi vuole ‘rappresentare’; ed i lavoratori avranno maggiori tutele in caso di malattia ed infortunio, e poi saranno messi in sicurezza con un’indennità di chilometraggio, e non un rimborso sulla base di un’autodichiarazione sull’utilizzo del mezzo proprio. Indennità che diverrebbe anche base di calcolo per la disoccupazione. E’ facile promuovere azioni legali che, incrementando a volte il reddito degli avvocati, rischiano di danneggiare i lavoratori. Il contratto ha sanato alcune di queste vertenze “pericolose” per i lavoratori. Mentre, anche se a volte risultano impopolari, le azioni sindacali devono sforzarsi di agire per la tutela di tutti e non di pochi, e la contrattazione dei confederali ha agito in tal senso».

Fonte: www.giornalecittadinopress.it






LAGO BIVIERE. QUARTO INCENDIO NELLA RISERVA. L'ALLARME DELLA LIPU A GELA

Foto Facebook Riserva delle Biviere

Dal sito livesicilia.it

"E' un attacco mirato".

GELA (CALTANISSETTA) - E' di natura dolosa l'incendio che ieri sera è divampato nella riserva naturale orientata del lago "Biviere", nelle campagne a est di Gela. Vigili del fuoco e volontari della Lipu, che gestiscono l'area protetta, hanno lavorato per quasi 10 ore fino a notte fonda per riuscire a domare le fiamme. Si tratta del quarto incendio appiccato negli ultimi venti giorni alla riserva del Biviere, con il bilancio della distruzione di un quinto dei 330 ettari di habitat per uccelli acquatici che qui sostano durante le loro migrazioni. "E' un attacco mirato eseguito da professionisti, che hanno agito dove i parafuochi finivano - dice il direttore della riserva, Emilio Giudice - Non sono più le piccole vendette del contadino sfrattato dall'area, perché abusivo, o di chi è stato multato perché inquinava scaricando qui i rifiuti delle serre. Stavolta è diverso. Mirano a fare chiudere la riserva perché non vogliono i nostri controlli e i nostri pareri preventivi previsti dalla legge". "Ho esposto alla magistratura inquirente i miei sospetti - spiega l'esponente della Lipu - illustrando taluni obiettivi imprenditoriali che gravitano su questo territorio, da noi giudicati inconciliabili perché non ecosostenibili, e indicando chi può avere interesse non sempre trasparente, in questo momento, a fare chiudere le aree ecologiche protette della Sicilia". Sotto tiro anche le acque del lago Biviere che tanti vorrebbero utilizzare a scopo irriguo e industriale. Emilio Giudice ha annunciato la chiusura temporanea della riserva naturale orientata di Gela per procedere alla conta dei danni e alla verifica della praticabilità dei percorsi naturalisti frequentati ogni anno da numerosi visitatori.
(ANSA).
30 Maggio 2018

Fonte: livesicilia.it







IL SIFUS CHIEDE INCONTRI URGENTI SIA PER I LAVORATORI AIB CHE PER QUELLI DELLA MANUTENZIONE

Dalla pagina Facebook
del Si.F.U.S. (Sindacato Forestali Uniti per la Stabilizzazione)









IN SICILIA SONO PREVISTE TEMPERATURE CON PUNTE DI 36°. BISOGNEREBBE ANTICIPARE DI QUALCHE SETTIMANA LA CAMPAGNA AIB ED IMMETTERE IN SERVIZIO TUTTI GLI ALTRI LAVORATORI ANCHE PER LA MANUTENZIONE DEI BORDI STRADALI COME PREVISTO DALLE ATTUALI NORMATIVE


Il sito ilMeteo.it annuncia che per il primo weekend di giugno in Sicilia avremo temperature tipicamente estive e con punte di 36°C sulle zone interne. A tal proposito, bisognerebbe anticipare la campagna antincendio di qualche settimana come previsto dalle attuali normative. Bisogna anche immettere urgentemente in servizio tutti gli altri.
Gli impegni del Presidente Musumeci andavano proprio in questa direzione e cioè ad aprile tutti i lavoratori 78isti, 101nisti, e 151nisti dovevano essere al lavoro.

Nelle strade provinciali si intravede vegetazione secca ed i cantonieri non riescono a completare tutti i lavori, quindi e' essenziale l'aiuto e la professionalità degli operai forestali.

Senza dimenticare le aree protette e non. Individuazione dei punti sensibili richiedenti operazioni periodiche di decespugliamento o di eliminazione della vegetazione secca od altro materiale combustibile.


LEGGE REGIONALE 6 aprile 1996, n. 16 
Riordino  della  legislazione  in materia forestale e di tutela delle vegetazione

Art. 41. Manutenzione dei bordi stradali per la prevenzione degli incendi
1. L'Amministrazione forestale e le province regionali eseguono periodicamente  lavori di prevenzione degli incendi nelle sedi delle strade aperte al pubblico e nei terreni  con  termini, ancorche' di proprieta' privata, per la profondita' tecnicamente necessaria in relazione alle condizioni dei luoghi.
2. I lavori di cui al comma 1 devono essere  limitati  alla asportazione  di piante secche, rovi od altro materiale infiammabile. Devono in ogni caso essere conservati gli alberi di qualsiasi specie, purche' vitali, nonche' gli arbusti  aventi  funzione  produttiva od ornamentale ovvero di protezione e difesa del suolo.
3. Gli enti di cui al comma 1 possono regolare con accordi di programma gli ambiti territoriali entro cui svolgeranno le rispettive attivita'. In mancanza di tali accordi, l'Amministrazione forestale cura l'esecuzione dei lavori nelle strade comprese entro i perimetri dei bacini  idrografici  montani, nonche' in quelle comprese entro i confini dei parchi, delle riserve naturali e delle relative  aree  di protezione; la provincia regionale cura l'esecuzione dei lavori nelle restanti parti del territorio provinciale.


Art. 56. comma 2. 
Gli operai addetti alle attività antincendio sono assunti con rapporto di lavoro a tempo determinato con avviamenti programmati, di norma, dal 15 maggio e dal 15 giugno di ciascun anno.