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Prima di affrontare la mia riflessione sulla forestazione permettetemi una battuta“ prima o poi qualcuno riuscirà a far capire al popolo italiano, a parte Giletti, la realtà dei lavoratori forestali in Sicilia? Anche perché bisognerà fare chiarezza che la regione Sicilia non si è accordata con i sindacati per aumentare di 80 euro gli stipendi della "polizia forestale" cosi come pubblicato su un articolo di un giornale. Bisognerebbe ricordare a questi detrattori che stiamo parlando di operai forestali di cui la maggior parte svolge non più di 78 gg di lavoro annue. La mia personale proposta è far vivere questi gran signori con le stesse risorse economiche di un lavoratore forestale.
La stipula del nuovo contratto regionale integrativo dei lavoratori forestali, siglato dopo ben sedici anni dall’ultimo che risale al 2001 e fino ad oggi in vigore, è il frutto della tenacia e forza delle organizzazioni sindacali di Flai, Fai e Uila dopo parecchie trattative iniziate e mai concluse e dopo tante azioni di lotta della categoria. Necessario e vorrei definire fondamentale questo rinnovo contrattuale poiché colma il divario retributivo e di diritti dei forestali siciliani con quelli del resto del Paese ponendo fine ai contenziosi legali” che hanno preoccupato i lavoratori per tutte le variabili che si sono innescate da interpretazioni di illustri tecnocrati.
E’ necessario specificare i punti salienti perché serve a fare chiarezza sulle nuove opportunità e sicurezze che il CIRL darà appena la sua applicazione sarà definitiva:
• Si mette a punto un sistema di relazioni sindacali moderno ed efficace, con la valorizzazione e le nuove competenze affidate alla Commissione Paritetica Regionale e alla Commissione Paritetica Territoriale
• Vengono equiparati i livelli di classificazione a quelli del Contratto collettivo nazionale di lavoro;
• Si attualizzano le figure professionali in base alle reali esigenze dell’amministrazione e dei lavoratori;
• Vengono ridefinite alcune indennità per specifiche figure professionali fino ad oggi penalizzate come ad esempio i motoseghisti e i decespugliatoristi;
• Si risolvono le problematiche sorte in merito all’applicazione di alcuni istituti contrattuali che riguardano i lavoratori a tempo indeterminato del Corpo forestale;
• Vengono adeguate paga e salari al Contratto collettivo nazionale del lavoro;
• Viene ridefinita l’indennità chilometrica;
• Vengono restituiti dignità e diritti ai lavoratori in caso di infortunio e malattia, con il riconoscimento al recupero delle giornate lavorative in caso di assenza legata a questi eventi per i lavoratori a tempo determinato e il riconoscimento dell'intera retribuzione per i lavoratori a tempo indeterminato.
La forestazione in Sicilia ha la necessità di un grande sforzo evolutivo che passa attraverso scelte che diano opportunità e dignità ad un settore ormai troppo violentato da affermazioni che ci hanno stancato. Siamo stanchi anche di sentire proclami giornalieri che vanno dalla stabilizzazione all’impiego più svariato della forza lavoro. Desideriamo ricordare che la proposta di Fai, Flai e Uila per la riforma del comparto forestale, consegnata al Governo Regionale già nel 2016, è formulata su una centralità del territorio per migliorare la sicurezza e la qualità della vita sia sotto l’aspetto dell’assetto idrogeologico e della lotta al degrado e per una riqualificazione degli spazi urbani e suburbani.
Tutto può essere formulato attraverso il riordino di tutta la legislazione in materia forestale determinando un nuovo sistema agro-forestale-ambientale fondato sulla tutela della biodiversità del territorio boschivo e dell’ambiente; sulla lotta agli incendi; sull’ampliamento della superficie boschiva e delle attività forestali; sull’uso diversificato dei boschi e sulla lotta alla desertificazione di questa meravigliosa terra di Sicilia. Siamo certi che queste scelte produrranno certezza dei flussi finanziari e daranno maggiore stabilità occupazionale ai lavoratori del settore.
Gli aspetti da rivisitare per rendere produttivo il comparto forestale passano, a nostro avviso, attraverso la creazione di una filiera del legno e dell’energia sostenibile implementando la filiera legno-energia con la realizzazione di nuovi impianti boschivi di legno da opera e legno combustibile per produrre cippato.
La produzione di questo materiale può costituire un’importante prospettiva per la nascita di imprese come quella sorta a Dittaino di cui noi abbiamo esperienza diretta avendo seguito i lavoratori assunti per quelle attività. E' un impianto che impiegava molti lavoratori nel taglio di boschi privati o del demanio della Regione Siciliana. Sono boschi nati per questo scopo ma che per problemi legati alle concessioni da parte della Regione ha di fatto impedito l'impiego dell'intera forza lavoro occupata negli anni passati. E' paradossale tutto quello che è successo perché l'azienda Biomasse continua a fornirsi di legname che viene acquistato in altre regioni. L'ennesima beffa per questo territorio che vede ancora perdere posti di lavoro e la possibilità per la Regione Sicilia di riformulare nuove convenzioni che avrebbero reso produttivi i boschi. Lasciamo a Voi le giuste considerazioni.
Altro punto cardine riguarda la valorizzazione e messa a reddito delle 72 riserve dei cinque parchi nonché delle centinaia di aree attrezzate ivi comprese le attività didattico-ricreative. Da questo potrebbero nascere figure professionali che riqualificherebbero tanti lavoratori forestali come operatore delle bio-energie, operatori turistico-ambientale addetti alla protezione ambientale. Avevamo proposto noi, prima di tutte le dichiarazioni fatte dai politici, che i lavoratori forestali potessero essere impegnati in altre attività per la manutenzione delle aree verdi pubbliche, dei siti archeologici e di importanza comunitaria, cura e pulizia del verde nelle scuole pubbliche, nei musei negli ospedali ecc.
Tanti altri aspetti che non stiamo ad elencare per mancanza di tempo fanno parte della proposta per un riordino serio e concreto di un settore fondamentale per la Sicilia e che darebbe nuove opportunità di sviluppo, occupazione e reddito nonché dignità ai lavoratori forestali.
E' necessario un ‘cambiamento” per cogliere tutte le opportunità che non possono essere sprecate, come troppe volte purtroppo è avvenuto in passato.
Questa in sintesi è la proposta di riforma che Flai Fai e Uila hanno elaborato già nel 2016 e ci rendiamo conto di quanto sia indispensabile oggi ripartire immediatamente con un serio ed interessato confronto con il Governo della Regione Siciliana.
Il segretario generale territoriale, ha perso tanto tempo e fiato per spiegare una cosa (che alla fine non ha affatto ne spiegato ne fatto capire a nessuno).
RispondiEliminaSarebbero bastato dicesse: Cari "compagni", lui parla ancora soviet, ...con il nuovo contratto vi abbiamo dimezzato il rimborso del chilometraggio....bello chiaro e tondo.
Penso che tutti avrebbero perfettamente compreso!!!
Giuseppe Spagnuolo.