23 febbraio 2018

IERI SI E' SVOLTO IL CONGRESSO TERRITORIALE UILA PALERMO. GIUSEPPE LA BUA ELETTO ALL'UNANIMITA' SEGRETARIO GENERALE

Giuseppe La Bua, foto d'archivio


La nota di Michele Mogavero
Il sottoscritto, responsabile del Blog dei Lavoratori Forestali e degli Aib, è stato invitato al 6° Congresso Territoriale della Uila Palermo.
Per me è stato un onore aver partecipato ai lavori congressuali, con l'occasione ringrazio Giuseppe La Bua, rieletto all'unanimità Segretario Generale della Uila Palermo e Antonino Marino Segretario Generale Uila Sicilia.

La Segreteria è così composta:

  • La Bua Giuseppe Segretario Generale;
  • Di Liberto Giuseppe Segretario Organizzativo;
  • Provenza Caterina Delega al settore dell'Industria Alimentare;
  • Pensabene Antonio Uila Pesca;
  • Mascellino Natale Uimec.

Quì di seguito la relazione sul comparto forestale del Segretario La Bua. Più tardi invece la potete ascoltare integralmente tramite il video (circa 34 minuti), a seguire tutti gli altri interventi





Il Lavoro e la ricerca della stabilità
In questo passaggio vorremmo partire da una considerazione che abbiamo maturato e che è applicabile a tutti i rami del lavoro a tempo determinato con la pubblica amministrazione, che sono nella nostra regione e provincia un pezzo importante sia rispetto ai numeri assoluti e sia sulla rappresentanza politico-sindacale.
Lavoro e lavoratori che oggi da tutti, spesso anche da noi OO.SS., vengono definiti con una generalizzazione, permetteteci, non felicissima, con il termine “precari”.
Sicuri di dimenticarne qualcuno, menzioniamo:

  •  forestali;
  •  lavoratori Vivaio Federico Paulsen;
  •  lavoratori ESA;
  •  lavoratori dei CC.BB.
Realtà non sovrapponibili su molti aspetti ma con una comune aspettativa: la completa stabilizzazione del rapporto di lavoro.
Premettiamo che la richiesta è perfettamente condivisibile, legittima, dovuta e soprattutto ampiamente comprensibile.
Per queste persone, lavoratori e lavoratrici, venendo a mancare le integrazioni prodotte da altre attività che la crisi ha sostanzialmente ridotto, l’unica fonte di reddito è rimasto il lavoro con il pubblico.
Da qui un’unica e forte richiesta di “stabilizzazione” a cui si lega, da qualche tempo, “l'applicazione del contratto di diritto pubblico” ossia la regionalizzazione; un connubio estremamente pericoloso che rischia di fare implodere il sistema.
Dovremmo riuscire a capire, noi ancora non abbiamo una seria soluzione, come conciliare tutti gli elementi. Le preoccupazioni che sorgono dall’esame della situazione sono tante e non vorremmo che la risposta per alcuni diventi la fine per i molti.
Cosa diversa è il caso dell’Istituto Sperimentale Zootecnico (I.S.Z.S.). Qui abbiamo tutto personale assunto a tempo indeterminato, inserito nell’organico dell’Ente e quindi, almeno sull’aspetto della salvaguardia dell’occupazione, nulla dovrebbe influire il passaggio dal contratto degli enti zootecnici a quello per il pubblico impiego.
Ragionamento ulteriormente diverso è quello riguardante gli operai agricoli a tempo determinato assunti dall’Università degli Studi, perché retribuiti con fondi del bilancio dell’Ateneo.
Una sola certezza abbiamo al momento: la soluzione non va ricercata nelle aule dei tribunali che, tra l’altro, hanno emesso sentenze contrastanti anche quando risultano favorevoli al lavoratore.
Non possiamo certamente permetterci di dichiararci con superficialità sostenitori della stabilizzazione a tempo pieno per tutti. Il senso di responsabilità che ci contraddistingue, ci impone di considerare in primo luogo la reale salvaguardia degli occupati e quindi la vita di tanti e tanti padri e madri di famiglia.
L’unica proposta che ci sentiamo oggi di lanciare è quella dell’attivazione di una sorta di “conferenza istruttoria” quale strumento di coordinamento della pluralità degli interessi coinvolti, che esamini il problema per eventuali interventi legislativi.
Quindi che si smetta di fare promesse senza presupposti e si passi alle soluzioni attuabili e ai fatti consequenziali.
Sicuramente tra i soggetti coinvolti, oltre alle OO.SS., dovrà esserci la Presidenza della Regione per dare unicità di ragionamento e consecutività alle soluzioni eventualmente trovate, l’Assessorato all’Economia e per quello che riguarda i settori di nostra competenza, sicuramente l’Assessorato dell’Agricoltura; non sarebbe da escludere anche la partecipazione degli Uffici legali della Regione.


Il Comparto forestale

Quanto detto si ricollega con la questione forestale in quanto settore pubblico con il maggior numero di addetti non di ruolo, a Tempo indeterminato e determinato.
Le promesse e gli impegni presi durante la campagna elettorale, e magari con leggerezza confermati nei giorni successivi, sono stati a oggi tutti disattesi.
E' messa in discussione finanche la stipula del CIRL, per noi regolarissima e già perfezionata da tutti gli atti esitati dal precedente Governo.
In merito ai contenuti del contratto, che ricordiamo ha decorrenza 01/01/2018, vanno valutati tantissimi aspetti, alcuni dei quali non possono non tenere conto dell’evoluzione degli impianti contrattuali intervenuti in più di un quindicennio, dei contenziosi aperti, delle sentenze di Cassazione specifiche sulla contrattazione siciliana, delle leggi regionali che sono intervenute nella regolamentazione del settore e sugli aspetti del lavoro, degli accordi sottoscritti e applicati da tantissimi anni.
Per l’esame dettagliato del testo contrattuale, trovate tra la documentazione consegnata un’analisi aggiornata a seguito delle modifiche intervenute con il verbale definitivo, sottoscritto in data 31/10/2017; nonché il testo contrattuale.
Sugli aspetti più generali rimane incomprensibile come un settore, con potenzialità enormi, rimanga ancorato alla visione assistenzialistica e non si mettano in campo soluzioni innovative e coraggiose, forse scomode per alcuni, ma essenziali per traguardare maggiore occupazione, dignità per i lavoratori e utilità per la collettività del lavoro realizzato.
Come conseguenza di tale ragionamento va richiesto che gli uffici abbiano un organico adeguato sia nei numeri ma soprattutto nelle professionalità.
In merito alla legge di riordino, a chi ha un minimo di conoscenza delle norme del settore non sfugge che va resettato tutto.
E’ impossibile gestire un’attività senza un testo unico; a dimostrare quanto detto, ecco di seguito un elenco, sicuramente non esaustivo, delle norme regionali ancora vigenti:
L.r. 16/1996; L.r. 14/2006; L.r. 14/2008; Art. 25 L.r. 9/2013; Art. 12 L.r. 2/2014; Art. 47 L.r. 9/2015.
A smentire l’idea che qualcuno vuole far passare, che le nostre Organizzazioni parlino solo ora e solo perché si sentono scavalcate, di stabilizzazione nel settore forestale, riportiamo, senza alcuna modifica al testo, la parte principale del punto 11) dell’Accordo su cui è stata basata la L.r. 14/2006 che, come sappiamo, nella stesura approvata non ha rispettato quanto con l’Accordo definito e sottoscritto in data 30/11/2005 dai Segretari Regionali Fabrizio Scatà, Salvatore Lo Balbo e Gaetano Pensabene e dall’Assessore all’Agricoltura Innocenzo Leontini.
Omissis – In particolare si incrementerà a 3.820 unità, entro il 2008, l’organico del Lavoratori (impiegati ed operai) a Tempo Indeterminato (LTI), che assorbiranno tutti i lavoratori attualmente a 151gg.. Mentre si incrementeranno a 12.720 unità, entro il 2008, l’organico dei Lavoratori a Tempo Determinato (LTD) con garanzie minime di 151 giornate lavorative ai fini previdenziali, che assorbiranno tutti i lavoratori attualmente a 101gg.. Inoltre è previsto, con i criteri già determinati, che i lavoratori che sono stati occupati dall’Amministrazione forestale in turni di 51 giornate, effettueranno, dal 2006, turni di 78 giornate lavorative ai fini previdenziali e fruiranno del turn-over direttamente nel contingente a 151gg..
Con questo richiamo, vogliamo semplicemente evidenziare che già 12 anni fa la nostra categoria si poneva l’obiettivo di una maggiore stabilizzazione dei lavoratori forestali.
L’ultima cosa e la diremo senza giri di parole:
ci dispiace ma l’attuale assetto di due Assessorati e due Dipartimenti non funziona, è sotto gli occhi di tutti. Lo abbiamo visto nel corso di questi anni e anche durante la contrattazione per il rinnovo del CIRL.
E anche ora, i due Assessori non solo suonano fuori tempo ma sembrano avere spartiti diversi. Probabilmente bisogna ritornare all’idea originaria, quando si parlò della divisione di compiti e ruoli.
Un solo Assessorato; la gestione dei boschi, della progettazione e di tutto il personale a un Dipartimento; al secondo Dipartimento esclusivamente il ruolo di controllo.
I lavoratori che tale idea non condividono, mi ricordano molto i polli dei Promessi Sposi, che si beccavano tra di loro mentre li portavano a morire.





1 commento:

  1. Traduzione della "relazione" di La Bua, per chi non l'avesse compresa:

    "" A noi dei lavoratori non interessa ne cosa vogliono ne cosa condividono, decidiamo tutto noi"".

    Non solo, con questo contratto vi abbiamo dimezzato il rimborso chilometrico e abbiamo deciso chi è avanzato di livello.

    Decidiamo tutto noi, voi dovete solo stare zitti e pagare le deleghe e la domanda di disoccupazione.

    Se qualcuno non è d'accordo assomiglia ad un pollo.

    N.B. Ora dico io..., voi siete d'accordo a tutto questo??

    Se nessuno ha qualcosa da dire su quanto detto, sarebbe meglio non fare più alcuna informazione e subire tranquillamente qualsiasi cosa.

    Giuseppe Spagnuolo.

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