18 dicembre 2017

LE CARICHE DI PALAZZO DEI NORMANNI. ARS, RIPARTE LA GUERRA DELLE POLTRONE. CAOS NEL PD, L’ACCORDO È IN SALITA



di Accursio Sabella
Oggi prevista l’elezione di vicepresidenti, questori e segretari. Cracolici e altri Dem congelano l'iscrizione al gruppo.

PALERMO - Riprende oggi, a Sala d’Ercole, la guerra delle poltrone. L’elezione di Gianfranco Micciché a presidente dell’Ars, infatti, ha lasciato sul terreno questioni politiche irrisolte e nuovi problemi. Soprattutto all’interno del Partito democratico, deflagrato dopo la scelta di quattro deputati Dem di votare proprio per il candidato del centrodestra. Una decisione in controtendenza con quella assunta poche ore prima dal gruppo parlamentare, cioè quella di confluire sul nome di Nello Dipasquale, che a turno è stata smentita sostanzialmente da tutte le aree del gruppo Pd, in una giostra di dichiarazioni quasi surreale.

Oggi però, una risposta al mistero sull’identità di quelli che alcuni big Dem hanno definito, senza troppi giri di parole, dei “traditori”, può giungere proprio dagli scranni dell’Assemblea. Se accordo con Forza Italia c’è stato, qualcuno oggi potrebbe passare  all’”incasso”, rendendo più comprensibili le sorprendenti dinamiche d’aula di sabato.

Intanto, però, la confusione regna nel Pd, dove le critiche sono tante e d’ogni tipo, compresa quella dei Giovani democratici che hanno manifestato la propria “vergogna” per le scelte di alcuni esponenti di partito. All’Ars, poi, Il Pd è ancora senza un capogruppo e alcuni deputati hanno deciso di 'congelare' la propria partecipazione al gruppo parlamentare, mentre altri stamattina hanno formalizzato l'adesione.

Stamani era prevista una riunione informale degli 11 parlamentari dem negli uffici del gruppo a Palazzo dei Normanni, subito dopo le adesioni dei parlamentari. Ma alcuni deputati, tra i quali ci sarebbe l'ex capogruppo Antonello Cracolici che a caldo ha definito i franchi tiratori "utili idioti", hanno deciso, come detto, di 'congelare' l'adesione in attesa di un chiarimento politico alla luce della scelta di quattro deputati, rimasti nell'anonimato del voto segreto per l'elezione del presidente dell'Ars, di non votare il candidato di bandiera, Nello Dipasquale, spaccando il fronte.

E così, la scelta di sospendere la formazione del gruppo potrebbe avere immediate ripercussioni all’interno del Consiglio di presidenza che, stando al regolamento dell’Ars, deve rispecchiare, appunto, la distribuzione dei gruppi politici all’interno dell’Assemblea.

E così, questo pomeriggio, i deputati potrebbero limitarsi all’elezione dei due vice presidenti, rinviando quindi la votazione per i tre questori e i segretari, anche perché non ci sarebbero ancora le condizioni per un accordo complessivo nella maggioranza e nelle opposizioni. È questo il ragionamento che il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, starebbe facendo con gli uomini a lui più vicini, con lo scopo di evitare che l'aula, convocata nel pomeriggio per il completamento dell'assetto istituzionale, si trasformi in un Vietnam.
18 Dicembre 2017

Fonte: livesicilia.it




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