03/12/2017 -di Giuseppe La Lota
Ragusa - Consorzio di bonifica di Ragusa, proprio come un anno fa. Anzi, peggio. Per capire l’atmosfera di guerra che si combatte fra gli stessi dipendenti (quelli a tempo indeterminato e quelli stagionali) del Consorzio di bonifica numero 8 di Ragusa bisogna scomodare prima Plauto e poi Hobbes: “l’uomo è lupo per l’altro uomo”. I lavoratori hanno pignorato i conti del Consorzio e nessuno di loro può beneficiarne.
Cinquantuno lavoratori stagionali, i cosiddetti “cinquantunisti”, non possono lavorare fino a 78 giorni in questo 2017, così come prevede la legge regionale 16 dell’agosto 2017, perché la somma stanziata per coprire l’aumento delle giornate di lavoro (320 mila euro circa) è stata pignorata da gran parte degli stessi lavoratori del Consorzio creditori di stipendi arretrati. A denunciare il caso sono i lavoratori “cinquantunisti” che si sono già rivolti, con due distinte note, al commissario straordinario dell’ente Giuseppe Greco, al direttore pro tempore di Ragusa e Caltagirone Fabio Bizzini, al prefetto di Ragusa, al presidente della Regione, all’assessorato regionale all’Agricoltura, al dirigente regionale, al questore e al procuratore della Repubblica. La legge regionale era stata varata dal governo Crocetta per rispondere a specifiche esigenze con questa motivazione: “In deroga ai limiti previsti dalle disposizioni vigenti e comunque nell'ambito delle disponibilità finanziarie sull'apposito capitolo di spesa destinato alle garanzie occupazionali, i consorzi di bonifica sono autorizzati ad utilizzare, fino ad un massimo di 78 giornate lavorative pro capite, i soggetti destinatari delle garanzie occupazionali per l'esecuzione di opere di salvaguardia del territorio e di prevenzione del rischio idrogeologico”. La somma complessivamente pignorata nella disponibilità del Consorzio è di un milione e 300 mila euro. Gli stagionali di Ragusa non potranno fare più giorni di lavoro fino alla capienza di 78 perché il pignoramento ha bloccato la copertura finanziaria. Di tutti i consorzi regionali, solo quello di Ragusa vive questo dramma. Dopo la quiescenza dell’ex direttore generale Giovanni Cosentini, la patata bollente è passata nelle mani del direttore Bizzini, che a causa del pignoramento non può osservare la deroga prevista della legge.
Siamo esattamente a un anno esatto dall’occupazione dei locali del consorzio da parte dei dipendenti a tempo indeterminato. I quali non navigano neanche quest’anno in buone acque. I pignoramenti hanno colpito anche loro. L’ultimo stipendio percepito è quello di agosto. E’ probabile che non prenderanno più stipendi fino al nuovo anno. Secondo indiscrezioni, mercoledì scorso ci sarebbe stato un incontro in Prefettura a Ragusa con il coinvolgimento del commissario straordinario del consorzio Giuseppe Greco. Negli altri consorzi di bonifica questi problemi non ci sono. Perché i pignoramenti delle somme destinate a Ragusa sono cominciati quando il personale assunto sotto forma di precariato ha chiesto e ottenuto la stabilizzazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
Una trasformazione che ha fatto saltare il bilancio dell’ente e ha aperto un contenzioso economico-giudiziario che mette a serio rischio la stabilità finanziaria dell’ente. In tutti c’è la consapevolezza che il problema può essere risolto solo dalla volontà politica del nuovo governo Musumeci. I “cinquantunisti” che hanno sollevato il caso lanciano segnali molto critici alla deputazione locale e ai sindacati. “Perché nessuno di loro si è occupato del nostro problema?”- si chiedono gli stagionali che non possono lavorare 78 giorni.
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