03 Novembre 2017
“Mi sarebbe piaciuto venirvi a incontrare personalmente prima di
lasciare la Presidenza della Regione, ma gli impegni di tutti i giorni e
il senso del dovere mi obbligano fino all’ ultimo giorno ad essere al
lavoro per compiere gli atti ordinari del mio ufficio. Vi scrivo per
ringraziarvi con sincerità per la collaborazione vera e leale che avete
dato in questi 5 anni”.Inizia così una lettera in ben due cartelle che il Presidente della Regione uscente Rosario Crocetta ha scritto ai dipendenti e ai dirigenti della Regione. Dopo 5 anni iniziati con dirigenti cacciati, dipendenti mandati all’esilio, rotazioni selvagge, oggi Crocetta ringrazia e se ne va.
“Sono stati anni difficili, anni in cui la pesante eredità ricevuta ci ha obbligato a lavorare intensamente per rimettere a posto le cose. Siamo sulla buona strada, i conti della Regione sono in ordine, il PIL cresce, la macchina burocratica organizzativa ha avviato un processo di riorganizzazione positivo. Sono stati raggiunti risultati importanti in tanti settori a partire dall’utilizzo dei fondi europei dove non solo abbiamo registrato il completamento totale delle opere ma abbiamo avuto una percentuale di errore inferiore all’1%”.
“Sono stati avviati importanti processi di cambiamento – scrive – ed è mutato soprattutto il rapporto fra il Governo e la burocrazia regionale con il pieno rispetto della legge Bassanini che assegna alla macchina amministrativa tutti i compiti di gestione e alla politica gli atti di indirizzo (ma non c’era già la legge regionale 10/2000 ben prima a sancire questo concetto?! ndr). In questi anni abbiamo totalmente applicato questi principi, non esercitando mai personalmente alcuna intromissione arbitraria all’interno del vostro lavoro. Abbiamo dato obiettivi e valutato risultati. Un metodo nuovo che all’inizio poteva essere visto confuso per disattenzione ma che dopo pochi mesi è divenuto chiaro quando rispetto all’obiettivo ho sempre chiesto di avere report e risultati”.
“Tutto ciò ha portato ad un nuovo modo di amministrare, attraverso il quale i dirigenti, i funzionari, gli impiegati non sono stati valutati per la loro appartenenza ma sulla base dei risultati che hanno raggiunto. Devo dirvi con sincerità che sono contento. Pensavo di non riuscire nell’impresa di fare funzionare la macchina burocratica e amministrativa, vittima del pregiudizio, dei luoghi comuni che spesso dall’esterno si hanno nei confronti della Pubblica Amministrazione. Ho imparato sinceramente ad apprezzarvi e a volervi bene, a stimare la serietà con la quale la maggior parte di voi svolge il proprio lavoro”.
“Ciò non significa affatto che il nostro rapporto è stato sempre idilliaco. Abbiamo avuto momenti difficili nei quali ci siamo detti reciprocamente ciò che pensavamo. A volte vi ho criticato e a volte mi avete criticato e abbiamo fatto bene perché il rapporto con il Governo non può essere un rapporto compiacente così come il rapporto tra un Governo nei confronti della struttura amministrativa non può essere adulatorio. Sapevamo tutti quanti che dovevamo fare un lavoro difficile e che lo dovevamo fare in fretta. Una parte notevole di quel lavoro è stato fatto grazie alla vostra collaborazione”.
“Potevate fare scelte diverse e ciò è avvenuto, qualche volta, nei confronti di altri Governi – sostiene – Avete scelto invece la linea della lealtà e del servizio alla cosa pubblica. Io ve ne sono grato e ve ne sono grati anche i siciliani, perché se il PIL e l’occupazione cominciano a crescere e la Sicilia è ripartita è soprattutto per merito vostro. Sono stati anni belli e tremendi. Belli poiché abbiamo avviato la sfida della moralizzazione, della trasparenza, del risanamento e della ripresa; tremendi poiché abbiamo dovuto fronteggiare spesso insieme attacchi senza precedenti, colpevoli di volere introdurre un nuovo sistema di governance”.
“Sono stati anni, a prescindere della visione della politica che ognuno di noi può avere, che lasciano il segnale del rinnovamento e del cambiamento. La cosa che mi auguro è che il nuovo Governo sappia valorizzare le vostre capacità professionali al di la di ogni appartenenza politica. I funzionari della Pubblica Amministrazione sono cittadini che hanno vinto un concorso e che sono legittimati all’amministrazione della cosa pubblica. Spero che i nuovi governanti tengano conto di questi principi e rispettino le vostre idee. In questi anni ci sono state diverse competizioni elettorali. Nessuno di voi può dire di avere ricevuto da me indicazioni o pressioni per votare questo o quel partito, questo o quel candidato, per una forma di rispetto assoluto che io ho dei diritti dei lavoratori”.
“I primi diritti da garantire sono quelli di libertà politica e sindacale, di espressione, di aggregazione e di scelta. Non sono candidato alla Regione come ben sapete e comincia per me una fase diversa della mia vita. Io sono orgoglioso di questi 5 anni di impegno e di sacrifici. Un impegno che continuerò ad avere nella società siciliana per contribuire allo sviluppo della nostra terra. Un impegno che certamente continuerà ad essere mantenuto da voi per continuare ad essere leali servitori delle Istituzioni e soprattutto di quella Istituzione, la Regione Siciliana, che è spesso al centro di attacchi ingiusti, sinceramente immeritati, come quando si dice che i dipendenti della Regione Siciliana sarebbero molto più numerosi rispetto ad altre Regioni italiane per poi scoprire che se andiamo a sommare le funzioni statali e quelle regionali scopriamo che la Regione Siciliana è in linea se non addirittura a volte in una situazione migliore rispetto al rapporto che deve esserci fra il numero degli abitanti e quello dei pubblici funzionari”.
“Vi auguro buon lavoro all’insegna dell’impegno civile e del senso del dovere e della lealtà. Io esco nudo da questo palazzo come vi sono entrato e questo è per me motivo di orgoglio in una Sicilia dove non sempre è stato così. Possiedo esattamente gli stessi beni di 5 anni fa, non ho Società e non gestisco affari. Ho ritenuto che qualsiasi attività imprenditoriale fosse totalmente incompatibile con il profilo del pubblico amministratore. Altri potranno avere una visione diversa ma io la penso così ed ho mantenuto tale coerenza. Non dimenticherò mai le manifestazioni generalizzate d’affetto che in questi anni ho avuto da tutti voi nei momenti difficili, soprattutto quando si è tentato persino un vero e proprio golpe finalizzato a determinare la caduta del Governo. In quei momenti ho visto lavoratori leali e cittadini consapevoli che con coraggio hanno difeso la verità. Grazie e arrivederci. Arrivederci nelle battaglie civili che dobbiamo affrontare. Arrivederci – c onclude – nel percorso comune di impegno a favore della nostra Sicilia”.
Fonte: palermo.blogsicilia.it
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EliminaSabenedica a Ossia ... Mi si cerca di rilassare perché questi cinque anni sono stati pesanti !!! Soprattutto per l'iniziative avuto per gli operatori forestali della Regione Sicilia !!!!!
RispondiEliminaAncora auguri per la pensione cara Zia Rosaria.
Autista Salvatore Claudio Proietto.