L'esponente della commissione antimafia avvisa gli alleati. "La
coalizione non può essere un raggruppamento di interessi privati".
di Melania Tanteri
CATANIA - Una volta erano leghisti e non nutrivano parole d’amore verso il meridione. Oggi, gli esponenti di Noi con Salvini, corrono per le regionali in appoggio a Nello Musumeci presidente. E da Catania lanciano l’appello proprio all’ex numero uno della provincia di Catania affinché le liste, che si presenteranno a breve, siano “pulite”.
Lo dice con convinzione il segretario regionale del movimento leghista, e membro della commissione antimafia, Angelo Attaguile, che avvisa l’alleato: “Voglio vedere i nomi delle liste - ammonisce. Nella nostra ci sono tutte persone che si devono rifare al codice etico dell’antimafia, di cui io sono segretario nazionale - dice. Noi daremo l’appoggio con il simbolo se saranno pulite, se daranno una nuova proiezione politica, un taglio alla vecchia politica. In questo caso, noi ci saremo con il nostro simbolo. In caso contrario sosterremo Musumeci che è una persona perbene. Il centrodestra non può essere un raggruppamento di interessi privati. Se ci sono interessi privati - incalza - noi non saremo in lista. Non daremo il simbolo se non siamo certi di questo”.
Chiaro il riferimento anche alla situazione di Riccardo Pellegrino, e ad alcune parentele “scottanti” del consigliere: Forza Italia sembrava non si intenzionata a candidarlo ma l’esponente di Palazzo degli Elefanti aprirà la sua campagna elettorale sabato prossimo con il simbolo di Fi. “Devo dire onestamente che non conosco il consigliere Pellegrino - continua Attaguile - e non conosco le vicende. Ma ritengo che la politica vada presa come un impegno morale, e come servizio alla società. Non so i problemi che hanno i vari partiti e movimenti: non sta a me dire chi è presentabile e chi no. Personalmente, io mi sono ritirato dalla politica fino a quando non sono stato assolto con revisione del processo”.
Il segretario di Noi con Salvini si sofferma poi sui mal di pancia e sulla “lotta” interna di chi, guarda Palermo ma punta a Roma. E che, in questo momento, sembrano in concorrenza tra loro, per staccare il famoso ticket. Da Catania puntano alla conquista dell’Ars, tra gli altri, due primi cittadini, quello di Aci Castello, l’ex Udc Filippo Drago e quello di Motta Sant’Anastasia, ex Articolo 4, Anastasio Carrà. Ai quali si aggiunge il vicesindaco di Mascalucia, Fabio Cantarella, non candidato ma portavoce etneo dei staliniani
“Per quanto mi riguarda e per la Sicilia - assicura - è una prateria immensa davanti. abbiamo un programma preciso, le carte in regola e i numeri: ci danno al 9,9 % nelle isole. C’è massima disponibilità a riconoscere chi si è impegnato”.
Attaguile è certo del successo che avrà il centrodestra, se non altro per la debolezza degli sfidanti candidati presidente. “Sono sicuro che Musumeci vincerà - sottolinea: e lo farà non solo perché lui è onesto, ma perché quello che hanno fatto gli altri, dalla sinistra ai 5 stelle, è la dimostrazione che non sanno governare”. E ancora: “Dall’altra parte c’è un professore universitario, non un politico. Sarà un bravo professore, un ingegnere bravissimo, ma credo che ognuno debba fare il proprio lavoro, e il politico penso debba avere voglia, intuizione, correttezza. Il vero politico può fare il politico ma la politica non si inventa e non può acquisire esperti di altri settori”.
02 Ottobre 2017
Fonte: catania.livesicilia.it
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