Palazzo d'Orleans
VERSO LE ELEZIONI REGIONALI
di Antonio Giordano
PALERMO – Immaginano una Sicilia proiettata nel futuro, pulita, efficiente. I programmi dei cinque candidati alla presidenza della Regione pianificano, a volte fin nel minimo dettaglio, interventi ambiziosi in ogni ambito della vita siciliana. Ma sotto la patina smart e la differenza di linguaggi, i programmi di Nello Musumeci, Fabrizio Micari, Claudio Fava, Giancarlo Cancelleri e Roberto La Rosa sono d’accordo su tantissime questioni sostanziali, indicando le stesse soluzioni su temi strategici come l’ambiente, il lavoro, il turismo, le infrastrutture.
Ambiente
Rifiuti e protezione del patrimonio boschivo sono alcuni degli argomenti affrontati da ciascun candidato alla voce ambiente. Sui rifiuti, tutti i candidati riconoscono che il modello attuale, basato sulla raccolta indifferenziata e sul conferimento in discarica, è da superare, e indicano tra le soluzioni un aumento di raccolta differenziata e riciclo. Sono due i candidati che escludono esplicitamente il ricorso ai termovalorizzatori, Giancarlo Cancelleri del Movimento cinque stelle e Claudio Fava, candidato della coalizione di sinistra, mentre il tema non è affrontato esplicitamente dagli altri candidati.
Sostanziale accordo anche sul fronte della salvaguardia del territorio e del patrimonio boschivo, che ogni estate è intaccato da incendi in gran parte dolosi. Il programma di Fabrizio Micari, candidato del centrosinistra, inquadra i boschi siciliani come “strumento essenziale sia come misura sociale per l’occupazione, sia per poter ritrarre reddito”, e parla di “stabilizzazione delle risorse precarie” per mettere in atto una manutenzione basata su una pianificazione strategica e non più pensata a livello locale. Cita i forestali anche il programma di Cancelleri, che propone una riorganizzazione con il “reclutamento di nuovo organico attraverso la predisposizione di concorsi pubblici”. Un cenno sintetico alla “riforma della protezione civile e del corpo forestale” è contenuto nel programma di Nello Musumeci, mentre è più elaborata la proposta di Roberto La Rosa del movimento Siciliani Liberi, che punta a istituire un unico corpo di polizia dedicato alla sicurezza del territorio. Nessun cenno al patrimonio forestale, infine, nel programma di Claudio Fava.
Lavoro
La parola ricorrente nei programmi che riguardano il lavoro è “start up”, con declinazioni diverse per ogni candidato. Alcuni, come Micari, ipotizzano il sostegno misto, pubblico e privato, alle piccole e medie imprese. Per Fava l’impulso al lavoro può arrivare attraverso il ricorso ai fondi strutturali europei, e con un “piano straordinario di messa in sicurezza del territorio e delle infrastrutture di servizio alla collettività”. Il programma di Musumeci fa cenni alla questione dei Neet, giovani che non studiano e non cercano più lavoro, e fa poi cenni poi a un “programma straordinario per l’occupazione in Sicilia” e a misure per favorire la stabilizzazione dei precari del pubblico impiego. Il programma del Movimento cinque stelle prevede la semplificazione delle procedure burocratiche legate all’avvio di imprese e l’istituzione di un fondo regionale per le politiche giovanili, per dare impulso alle start up siciliane, mentre il capitolo dedicato alle “politiche del lavoro” del programma del movimento Siciliani Liberi parla in modo approfondito dei lavoratori pubblici, citando, tra le altre cose, la stabilizzazione dei precari degli enti locali.
Turismo
Il turismo è considerato da tutti i candidati come il settore su cui puntare per rilanciare l’economia siciliana. Punta sulla pianificazione degli interventi nel campo turistico Cancelleri, che nel suo “Piano strategico triennale” prevede anche un piano “che riesca a valorizzare realmente tutto ciò che la Sicilia ha da offrire”. Anche Fabrizio Micari punta su un piano turistico e su misure di supporto per le strutture che utilizzano prodotti siciliani, mentre Claudio Fava parla di “investire sul project financing modificando radicalmente il rapporto tra istituzioni culturali e impresa privata: chi vuole investire deve poterlo fare”. Nel programma di Nello Musumeci si parla della necessità di una riforma del settore turistico: “È necessario elaborare un piano strategico che affronti i problemi di governance del settore, l’assenza di una strategia digitale per il turismo, l’attività di promozione estremamente frammentata”. Di “programmazione razionale” delle strutture ricettive si scrive, infine, nel programma di Roberto La Rosa e dei Siciliani Liberi, che accanto ad altre misure di razionalizzazione e valorizzazione propone anche l’apertura di “almeno due casinò nelle città turistiche più rinomate: Taormina e Cefalù”.
Infrastrutture
Nel caso dei collegamenti siciliani, sia interni che con le altre regioni, tutti i candidati sostengono la necessità di migliorare la rete stradale, ferroviaria e aeroportuale. Il programma di Cancelleri fa un elenco dettagliato delle strade da costruire o completare e di quali tratte ferroviarie vadano migliorate. Musumeci punta su “mettere in efficienza i trasporti interni su gomma e ferro anche attraverso la messa a sistema di competenze e asset trasportistici siciliani esistenti in una unica holding trasportistica regionale”. Anche Fabrizio Micari parla di completare i principali assi viari siciliani e di preparare un piano per la loro manutenzione, mentre è dedicato principalmente ai treni il capitolo sulla mobilità del programma di Claudio Fava, che parla di “rilanciare le ferrovie regionali e puntare sull’intermodalità mare-rotaia e strada-rotaia nei porti siciliani”. Ha intenzione di privilegiare i trasporti terrestri, e tra questi quelli ferroviari, Roberto La Rosa.
Su cinque candidati, due (Musumeci e Micari), danno il proprio assenso esplicito al ponte sullo Stretto di Messina, due (Fava e La Rosa) lo nominano per negarne la fattibilità, e uno, Cancelleri, non lo cita da nessuna parte in tutto il suo programma.
21 Ottobre 2017
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