22 Settembre 2017
In questa campagna elettorale – come nella campagna elettorale
per le elezioni comunali di qualche mese fa – le assunzioni (nella
sanità, nella Formazione) sono una costante. Interessante anche le
polemiche sulla gestione dei rifiuti e le promesse di 80 euro agli
operai della Forestale. Per non parlare delle nomine in enti e società
regionali. Tutto per tenere in vita il blocco sociale-clientelare di 800
mila voti
La presentazione delle liste per le elezioni regionali siciliane del 5
novembre – simboli dei partiti e dei movimenti politici e candidati – è
ormai alle battute finali. In questa fase risulta molto interessante
raccontare, per grandi linee, quello che sta succedendo e quello che
succederà in questi ultimi quaranta giorni di campagna elettorale.
Si parla molto dei grillini: e questo sembra ormai una costante.
Salta agli occhi una constatazione oggettiva. In piena campagna
elettorale per le elezioni comunali, la magistratura di Palermo ha
puntato i riflettori su una vicenda avvenuta cinque anni fa, in
occasione delle elezioni comunali, quando i ragazzi del Movimento 5
Stelle raccolsero firme ‘false’. Vicenda esplosa alla vigilia delle
elezioni comunali di quest’anno, con testimoni che hanno deciso di
raccontare come erano andate le cose.
A quaranta giorni dalle elezioni regionali è scoppiata un’altra
‘grana’, sempre tra le mani del Movimento 5 Stelle, per una questione
che, in verità, ha molte sfaccettature e che – come ha scritto ieri su
questo blog l’ex sindaco di Racalmuto, Salvatore ‘Totò’ Petrotto (QUI IL SUO ARTICOLO CHE E’ STATO APPREZZATO DA TANTI LETTORI) – non sembra essere una prerogativa di Bagheria, la cittadina del Palermitano amministrata dai grillini: anzi.
Questo blog ha provato a raccontare in tanti articoli quello che è
successo e quello che contuina a succedere nel ‘complicato’ mondo dei
rifiuti della Sicilia.
Il dato più importante di questa vicenda è che, dal 2008 ad oggi, a
trionfare, su quasi tutta la linea, sono i ‘Signori delle discariche’.
Se togliamo l’ultimo anno, non possiamo non notare un’altra costante: la
riduzione della raccolta differenziata dei rifiuti a favore del sistema
delle discariche, quasi tutte fuori legge (e quasi tutte private!).
L’esempio paradigmatico è rappresentato da Palermo non tanto e non
soltanto per l’inchiesta della Corte dei Conti e per le contestazioni
mosse al sindaco Leoluca Orlando e all’ex sindaco, Diego Cammarata, quanto per un fatto che sta passando quasi sotto silenzio.
Ci riferiamo alla sperimentazione finanziata, nel 2009, dal Ministero
dell’Ambiente. Quell’anno – come del resto quest’anno – l’immondizia
rimaneva per giorni e giorni non raccolta per le strade della città di
Palermo. Oltre ad intervenire per fronteggiare l’emergenza, il Governo
nazionale decise di avviare una fase sperimentale di raccolta
differenziata dei rifiuti.
La prima fase avrebbe coinvolto circa 120 mila cittadini. Si
prevedevano fasi successive per riconvertire tutto il capoluogo della
Sicilia alla raccolta differenziata. Con l’obiettivo di chiudere la
discarica di Bellolampo in emergenza dal lontano 1986.
Che fine ha fatto questa sperimentazione? Fallita su tutta la linea.
Vicenda denunciata da due donne impegnate in politica: Claudia Mannino e
Nadia Spallitta.
La parlamentare nazionale ormai ex grillina, Claudia Mannino,
è stata la protagonista di un esposto alla Corte dei Conti, nel quale
ha denunciato il fallimento e, quindi, i costi aggiuntivi sostenuti
dalla pubblica amministrazione – cioè dagli ignari cittadini palermitani
– per il flop della raccolta differenziata a Palermo dovuto a ritardi e
pessima organizzazione (QUI L’ARTICOLO).
Nadia Spallitta, coordinatrice dei Verdi di Palermo,
già vice presidente del Consiglio comunale del capoluogo dell’Isola,
circa due anni fa, denunciava lo smantellamento delle isole ecologiche (VEDI ARTICOLO), facendo nomi e cognomi dei responsabili.
E oltre ai rifiuti? Ci sono le assunzioni in campagna elettorale.
Eclatante quello che sta avvenendo nella sanità. Dopo anni di
abbandono degli ospedali pubblici, con medici e infermieri sotto stress
per mancanza di personale, per mancanza di posti letto e per altre
incredibili disfunzioni provocate dalla mancanza di fondi (ABBIAMO
GIA’ ILLUSTRATO IN QUESTO ARTICOLO COME GOVERNO REGIONALE A ARS, DA
ANNI, DIROTTANO SISTEMATICAMENTE I FONDI DELLA SANITA’ PUBBLICA
SICILIANA SU SETTORI DELL’AMMINISTRAZIONE PUBBLICA CHE NULLA HANNO A CHE
VEDERE CON LA STESSA SANITA’!), l’attuale Governo regionale ha ‘scoperto’ che bisogna assumere personale.
E, soprattutto, ha ‘verificato’ che queste assunzioni vanno fatte in campagna elettorale.
Infatti, le assunzioni nella sanità siciliana sono iniziate a
ridosso delle campagna elettorale per le elezioni comunali e stanno
proseguendo in questa campagna elettorale per le elezioni regionali.
Non c’è da rimanere stupiti. Anche in quello che resta della Formazione professionale siciliana,
le assunzioni, a valere sull’Avviso 8, che non si capisce che fine farà
(non solo per la pioggia di ricorsi amministrativi, ma perché la
Regione, in ‘cassa’ non ha i 136 milioni di euro da anticipare per
finanziare i suddetti corsi), stanno andando in scena in campagna
elettorale.
La ‘musica’ di queste assunzioni è la stessa che va in scena nella
sanità: tali assunzioni sono cominciate a ridosso della campagna
elettorale per le elezioni comunali e stanno proseguendo durante la
campagna elettorale per le elezioni regionali.
Interessanti anche le nomine ‘pilotate’ in campagna
elettorale dalla presidenza della Regione siciliana, con la
partecipazione della Segreteria generale della stessa presidenza della
Regione sono notevoli (QUI L’ARTICOLO SULL’INGHIPPO CHE HA CONSENTITO ALL’ATTUALE GOVERNO REGIONALE DI AGGIRARE LA LEGGE).
Ma il vero ‘capolavoro’ della vecchia politica siciliana è la
presa in giro in danno degli oltre 20 mila operai avventizi della
Forestale.
Additati come vagabondi negli ultimi due anni, grazie a una sapiente
campagna mediatica, a tali operai è stato promesso dall’attuale Governo
regionale – sempre in campagna elettorale – un aumento di 80 euro (non
sfugge il richiamo renziano agli 80 euro di una precedente campagna
elettorale,,,).
L’aspetto paradossale e beffardo di questa storia è che, quest’anno,
gli operai della Forestale, per mancanza di soldi (soldi dei Siciliani
finiti nelle ‘casse’ romane), sono stati avviati al lavoro con grande
ritardo (da tre a quattro mesi di ritardo).
Da qui la mancata attività di prevenzione degli incendi (pulizia del
sottobosco nelle aree verdi, realizzazione di viali parafuoco e via
continuando). Così il fuoco ha ridotto in cenere oltre venti mila ettari
di aree verdi della nostra Isola.
In questo scenario, nelle scorse settimane, il Governo regionale ha
‘promesso’ un aumento di 80 euro a questi operai, senza spiegare da dove
dovrebbero spuntare quest soldi. Intanto, visto che siamo in campagna
elettorale, è partita la promessa: sarà il prossimo Governo regionale ad
onorare, non si capisce con quali soldi, tale impegno…
L’elenco potrebbe continuare con i bandi delle Attività produttive pubblicati in queste settimane e via continuando.
Molto interessante è l’aspetto legato al cosiddetto voto di scambio.
Se un politico viene pescato mentre dà soldi propri in campagna elettorale viene inquisito per il reato di voto di scambio.
Se invece un politico, in campagna elettorale gestisce le assunzioni,
nomina i propri amici in enti e società pubbliche, promette aumenti di
stipendio e via continuando è tutto regolare…
La scena alla quale assistiamo in questi giorni, insomma, è veramente surreale:
una Regione siciliana in sostanziale default che ‘saccheggia’ i fondi
di una sanità pubblica in grandissimo affanno per spese clientelari;
una Regione che, ad ottobre, ha erogato ai circa 400 Comuni
dell’Isola appena 50 milioni sugli oltre 650 milioni che avrebbe già
dovuto erogare (Fondo per le Autonomia locali, Fondo per il precariato,
Fondo per il pagamento delle rate dei mutui);
una Regione che ha fatto fallire le ex nove Province, dove – in
questo momento – in alcuni casi, non ci sono nemmeno i soldi per pagare i
dipendenti;
una Regione che ha lasciato senza soldi interi settori della propria amministrazione e interi settori della vita pubblica.
Ebbene, i protagonisti di questa stessa Regione continuano a promettere, promettere, promettere…
Va detto, per onestà di cronaca, che quello che stanno facendo oggi i
governanti di centrosinistra verrebbe fatto dagli esponenti di
centrodestra (magari in modo meno plateale, visto che non godono degli
stessi Santi in Paradiso…). Non a caso, in queste ore, i due
schieramenti si contendono i candidati che controllano – ognuno in quota
parte – quel blocco sociale di 800 mila voti clientelari descritto due
anni fa dal titolare di questo blog, Franco Busalacchi, oggi candidato
alla presidenza della Regione (QUI IL SUO ARTICOLO DI DUE ANNI FA).
E’ interessante notare che centrodestra e centrosinistra danno per
assiomaticamente scontato non solo che i 750 mila giovani di cui ha
parlato sempre il dottore Busalacchi non andranno a votare (QUI L’APPELLO DI FRANCO BUSALACCHI A QUESTI GIOVANI),
ma che oltre il 50% dei Siciliani non si rechi a votare, lasciando il
campo all’elettorato ‘cammellato’ (cioè alle clientele).
Centrodestra e centrosinistra della Sicilia portano avanti una sorta
di “Legge dello schifo della politica”: più schifo fanno i politici, più
la gente per bene si allontana, nell’errata convinzione che, tendosi
lontano dalle urne elettorali, qualcosa possa cambiare.
Invece è vero l’esatto opposto. Chi oggi prova nausea verso la
vecchia politica siciliana – e il messaggio è rivolto ai 750 mila
giovani, ma anche a tanti siciliani che non ne possono più della
politica cialtrona e miserabile – deve andare a votare: votando chi è
completamente fuori da questo sistema di inganni, di truffe e,
lasciatecelo dire, anche di mentalità mafiosa, se non di mafia.
Fonte: www.inuovivespri.it
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