27 Settembre 2017
Sarà il documento in base al quale il
governo appena insediatoa novembre dovrà predisporre il bilancio di
previsione 2018. In pratica il primo atto che guiderà la spesa regionale
per tutto il primo anno di governo. Ma di chiaro in questo documento
sembra esserci poco o nulla.
E’ un Documento di economia e finanza
regionale poco decifrabile quello pubblicato dal governo Crocetta e
inserito tra le delibere facilmente scaricabili dal sito istituzionale
della Regione siciliana. Nel documento vengono richiamate tabelle che in
realtà poi non esistono: a quanto pare, spiegano fonti del dipartimento
Economia, qualcuno ha assemblato il testo facendo copia-incolla di
parti aggiornate nel corso dell’iter di stesura, senza poi verificarne
la corrispondenza finale.
Nasce così l’ultimo Def del governo
Crocetta, quello sulla base del quale il prossimo governo dovrà
predisporre il bilancio di previsione che il prossimo Par,lamento
regionale dovrà approvare. e il tutto in pochi giorn visto che
l’insediamento avverrà intorno alla fine di novembre e la scadenza
prevista, in assenza di proroghe ed esercizio provvisorio, è fissata al
31 dicembre.
Capita così che nella parte relativa
alle previsioni sul Prodotto interno lordo (Pil) si trovino, in due
pagine diverse, due previsioni distinte: in una pagina il governo
prevede che il Pil crescerà dell’1% nel 2017, nell’altra invece il dato è
dello 0,6%. Numeri ballerini anche per il 2018: 0,7% e 0,5%. Così come
per il 2019 (0,8 e 0,5%) e per il 2020 (0,8 e 0,6%).
E non si tratta di un errore di poco
conto, considerando che il valore assoluto di piccole variazioni
percentuali corrisponde a svariati miliardi di euro. Secondo quanto
verificato dall’agenzia di stampa ansa con fonti che hanno partecipato
alla stesura del Def regionale, la previsione da prendere in
considerazione è quella di una crescita del Pil nel 2017 dell’1%.
Chi ha partecipato alla stesura del Def
regionale parla di “pasticcio” dopo avere constatato i contenuti del
testo allegato alla delibera approvata dalla giunta qualche giorno fa.
L’intenzione del governo Crocetta era di approvare il Def a giugno, ma i
rilievi che mosse la Procura della Corte dei conti sul rendiconto per
il 2016 che portò alla sospensione della parifica – poi concessa –
avrebbe costretto il dipartimento Economia a concentrarsi su quella
vicenda, non avendo poi più la possibilità di varare in tempo il
documento di programmazione economica per via dell’apertura della
campagna elettorale per le regionali. In giunta, nei giorni scorsi, è
stato dunque varato un documento assemblato un po’ in fretta, testo che
si ritroverà sul tavolo il prossimo governo della Regione.
C’è poi il giallo dei dati statistici. A
luglio l’ufficio statistica della Regione siciliana ha definito, come
di consueto fa ogni anno, la relazione sullo stato dell’economia in
Sicilia. Ma a distanza di tre mesi non c’è traccia del dossier che
rappresenta da anni un punto di riferimento per analisti e osservatori.
Dall’ufficio statistica della Regione confermano di avere adempiuto alla
trasmissione della relazione e di non aver ricevuto alcuna
comunicazione da parte del governo. Il dossier, dunque, rimane chiuso
nei cassetti.
Intanto non si arresta il trend negativo
nel mercato del lavoro in Sicilia: nei primi mesi del 2017 il tasso di
disoccupazione, pari al 22%, risulta in leggero aumento rispetto alla
prima rilevazione dell’anno scorso. A rivelarlo è lo stesso documento
economico e finanziario della Regione. Leggermente più elevato, si legge
nel Def in base ai dati elaborati dal servizio statistica del
dipartimento Economia, anche il tasso di occupazione che si porta al
40,3%.
Il numero degli occupati, secondo il dato tendenziale contenuto nel Defr, sale a 1 milione 358 mila, 14 mila in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+1,1%); “ma questa evoluzione – si legge nel Defr – è nuovamente sostenuta dal settore dei servizi (+1%) e in particolare modo da commercio, alloggi e ristorazione (+2,2%)”.
Il numero degli occupati, secondo il dato tendenziale contenuto nel Defr, sale a 1 milione 358 mila, 14 mila in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+1,1%); “ma questa evoluzione – si legge nel Defr – è nuovamente sostenuta dal settore dei servizi (+1%) e in particolare modo da commercio, alloggi e ristorazione (+2,2%)”.
In crescita anche gli occupati in
agricoltura (+6,6%) “che mostrano tuttavia un andamento altalenante
negli anni, dovuto alla sequenza di eventi climatici e volatilità nei
prezzi degli input e dei prodotti venduti”. “A fronte di una stabilità
del tasso di occupazione 15-64 anni che comunque registra un lieve
aumento nel 2016 (da 40 a 40,1%) – si legge ancora nel Defr – il tasso
di disoccupazione torna leggermente a crescere, portandosi al 22,1%”.
Nel Defr si segnala “il livello di precarietà nei rapporti di lavoro,
con un divario che si mantiene elevato rispetto alla media nazionale:
nel 2016 sul totale dei lavoratori dipendenti i rapporti a tempo
determinato raggiungono il 19,4%, contro il 14% dell’Italia”.
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Fonte: palermo.blogsicilia.it
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