a cura di Santo Cortese
forestalisicilia.com
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03 Agosto 2017
Anche oggi in Sicilia la temperatura ha raggiunto i 46 gradi, e, ci ritroviamo in un altro giorno di fuoco. Ma cosa sta succedendo alla temperatura? Ormai la Sicilia è a rischio desertificazione: i fiumi si prosciugano, le piogge sono assenti durante questa estate e la nostra terra sta diventando terra bruciata viva, e, bruciano le piante, e, tutto diventa scenario brutto a vedersi ed è allarme caldo in tutte le città della Sicilia. La colpa di questo caldo è anche dovuta all’inquinamento e si fa sentire maggiormente nei boschi dove c’è legna secca, ceppi secchi, rami secchi. L’apice del caldo oggi fa registrare temperature fino a 46 gradi e Il calore che riscalda l’aria della Sicilia non è dovuto al sole, ma alle radiazioni presenti nel nostro terreno. Infatti, molto spesso si nota che in una giornata come oggi con 46 gradi, come il terreno sia così rovente, e tutto favorisce gli incendi. Spesso ci chiediamo cosa si è fatto o cosa si farà per evitare gli incendi: tutto è niente. Bisogna trovare un nuovo piano lavorativo che prevenga gli incendi nei mesi caldi. Ma ormai abbiamo dato l’ultimo addio ai nostri amati boschi diventati quasi tutti cenere e fumo, in qualsiasi posto della Sicilia. Il dovere della nostra coscienza è quello di evitare gli incendi perché essi impongono una sofferenza infinita ai nostri boschi e disorienta il ciclo della vita e molti alberi crollano con le fiamme e l’aria diventa irrespirabile e priva di ossigeno, anche il paesaggio agreste diventa cosa brutta a vedersi, perché tutto è terra bruciata e non più verde.Invoco l’animo umano di tutti ad essere più propenso a lasciarsi allettare e trascinare dal bene ed evitare il fuoco, evitare di bruciare quello che i nostri avi hanno coltivato. Non si può bruciare tutto, chissà per quale motivo!!!
Adesso basta!!!!!
Adesso riuniamoci a salvaguardare la nostra isola!!!!
Adesso è tempo di smettere di far bruciare tutto!!!!
Adesso è tempo di liberare la nostra Sicilia da questa forma di schiavitù latente e nascosta, ma vera e reale, che porta a discordie tra uomini, tra una politica che dovrebbe fare gli interessi della città, dei boschi. Vogliamo una nuova politica che abbia una capacità artistica forestale, cioè di sentire ed esporre nuovi piani di prevenzione agli incendi, esaminando il passato e capire cosa c'è da correggere. Forestali e Regione insieme si può salvare il futuro bosco, con un rigore logico e pesante pene per i piromani o chi fa della Sicilia terra bruciata.
Adesso è tempo di educare tutti al bene dei boschi.
Adesso è tempo di vigilare i nostri boschi e dare più potere ai forestali con vigilanza 24h e con mezzi idonei a spegnere i fuochi, invece di criticare sempre il forestale.
Il forestale ama il bosco, ama la Sicilia, ama il verde dove lavora. Il forestale si precipita subito a spegnere i fuochi. Il forestale fa gli interessi della natura, il forestale deve essere elogiato.
Il bosco è di tutti. La natura è di tutti. L’aria che respiriamo è di tutti e non facciamo in modo che tutti questi beni di vita diventino cause di malore. Amiamo il bosco e la natura.
Santo Cortese
Fonte: www.forestalisicilia.com
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