22 Luglio 2017
Nella tarda mattinata di ieri 20 luglio,
giungeva segnalazione alla sala operativa della Polizia di Stato della
presenza, nel piazzale di ingresso antistante il Tempio di Giunone, di
una persona fortemente ustionata che chiedeva aiuto.
Sul posto, oltre al personale del 118, venivano inviate pattuglie della Polizia Stradale e dell’Ufficio Volanti.
Gli operatori rintracciavano la persona
ustionata, identificata per P. J. di anni 26, il quale presentava
vistose ustioni in tutte le parti del corpo, specie negli arti superiori
ed inferiori: pertanto veniva immediatamente trasportato d’urgenza
presso l’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento.
Contestualmente una pattuglia della
polizia stradale, in transito per la Rotatoria Giunone, comunicava via
radio al 113 la presenza di un pericoloso incendio all’interno dell’area
boschiva vicino al Museo vivente del Mandorlo a poca distanza dal
tempio di Giunone.
Immediatamente, personale della Volante
“Esseneto” giungeva sul posto ed, atteso che le fiamme si sarebbero
potute propagare per tutta l’area boschiva nonché interessare parte del
parco archeologico, non esitava ad attivarsi, anche con lo stesso
estintore in dotazione, alle primissime operazioni di spegnimento.
La stessa volante, una volta spente le
fiamme, accertava la presenza di un ammasso di fili di rame ancora
incandescenti da cui era divampato l’incendio.
Ancora una volta il perfetto coordinamento tra tutto il personale della Polizia di Stato ha dato i suoi frutti.
Infatti, la successiva attività
investigativa, compiuta in piena sinergia dai poliziotti della squadra
volante e della stradale permetteva, nel giro di poche ore, di far luce
sulla reale dinamica degli eventi.
Nel dettaglio, P. J. e C. S. si erano
dati appuntamento nel boschetto per bruciare una matassa di cavi
elettrici da cui ricavare rame.
Infatti, P. J e C. S in concorso, per
separare il predetto rame dalle parti in plastica ed accelerare il
processo combustivo avevano prelevato della benzina dalla moto ape in
uso ad uno dei due e, dopo aver cosparso la massa da incendiare, la
fiamma divampava sfuggendo così al loro controllo e ustionando. in
tutte le parti del corpo P.J.
Quest’ultimo, preso dal panico fuggiva
con la propria autovettura ma, colto da malore e non riuscendo più a
guidare per i forti dolori, si fermava subito dopo l’area di sosta del
tempio di Giunone per chiedere soccorso ai commercianti ivi presenti.
- J. nel primo pomeriggio di ieri è stato trasportato presso il centro ustionati dell’ospedale Cannizzaro di Catania.
I due sono stati deferiti , in stato di
libertà, all’autorità giudiziaria competente per il reato di incendio
boschivo in concorso.
Fonte: www.agrigentooggi.it
Fonte: www.agrigentooggi.it
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