Anche la presidente della commissione Antimafia Rosy Bindi è arrivata al sacrario delle vittime di Portella per portare il suo omaggio. Sul posto Serafino Petta, 86 anni, sopravvissuto all'eccidio.
Il sindaco di Piana Vito Scalia accompagna Bindi, mentre alcuni cittadini hanno chiesto alla presidente della commissione la pubblicazione degli ulteriori atti sulla strage. "Abbiamo chiesto tutto quello che c'era e abbiamo pubblicato tutto quello che abbiamo", ha risposto Bindi. "Noi chiediamo gli atti istruttori della Procura di Palermo sui mandanti che sono archiviati", ha spiegato Francesco Petrotta dell'Associazione Portella.
A seguire il corteo anche vari big politici: il renziano Davide Faraone, Stefano Fassina, Pino Apprendi e Mariella Maggio. Ma in prima linea tutti i lavoratori impegnati nelle varie vertenze di Palermo: da Almavia a Cipro Gest, passando per il Cantiere navale di Palermo e le aziende dell'indotto.
La segretaria generale Cisl Annamaria Furlan nel corso del suo intervento ha detto che «se c'è una cosa che la crisi ha insegnato al Paese è che o tutto il Paese riparte, a partire dal Sud, o non supereremo mai totalmente la crisi. Parlare di Sud è parlare di investimenti importanti, infrastrutturali, sull'occupazione, sulla ricerca, di cultura del lavoro e della legalità», aggiunge. «L'emergenza che da tanti anni attraversa il nostro paese è il tema del lavoro: come rilanciamo l’economia del paese, lo sviluppo e la crescita e come creaiamo occupazione - aggiunge Furlan -. Per i tanti disoccupati, in modo particolare i giovani, per i tanti lavoratori e le tante lavoratrici che ogni giorno temono di perderlo, il lavoro».
"L'emergenza prioritaria del paese è la disoccupazione giovanile, la creazione di lavoro la politica degli investimenti». Lo ha detto la segretaria nazionale della Cgil Susanna Camusso a Portella della Ginestra. "Non si può non continuare a non vedere e a non correggere il fatto che investimenti privati e pubblici hanno continuato a diminuire in questi anni. Se non riparte un investimenti pubblico dedicato anche a curare il nostro Paese, raccontare ai giovani se ci sarà per loro una prospettiva di lavoro è falso».
Anche per il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo occorre «fare ripartire il mezzogiorno per far ripartire l'Italia». «Bisogna lottare per la legalità, ma nello sviluppo" ha detto. Proprio per il 1 maggio «c'è da impegnarsi - ha detto -. se pensiamo che anche l’altro giorno è morto un giovane di 21 anni sul lavoro e un altro si è suicidato perché non trovava un’occupazione stabile, vuol dire che non abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare. Serve riprendere dal mezzogiorno. 70 anni fa c'è stata la strage a poche settimane dalla Carta Costituzionale che al primo punto riporta 'L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro'. Stanno cercando di affondarla sul lavoro, bisogna reagire - ha detto Barbagallo -. Bisogna fare in modo che le imprese riprendano le proprie attività. Bisogna far ripartire il mezzogiorno per far ripartire l'Italia. Bisogna infrastrutturare, innovare e rendere produttiva una realtà che non può vivere di assistenza e non può avere prospettive sbagliate altrimenti non può sopravvivere. Bisogna lottare per la legalità ma nello sviluppo. Da Portella dobbiamo dare questo segnale: legalità, sviluppo, più futuro per i giovani, occupazione».
01 Maggio 2017
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Fonte: palermo.gds.it
Sindacati,se non cambiate registro rimarranno solo chiacchere!!!l anno scorso avete detto le stesse cose,due,tre quattro anni fa lo stesso.guadagnate piu del presidente della repubblica e fate quasi niente.solo BLA,BLA,BLA.turi ladspina
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