06 Maggio 2017
Andrà in aula martedì 9 maggio ma c’è
ancora chi tenta di bloccarla magari conuna convocazioe della conferenza
dei capigruppo per cambiare il cendario dei lavori d’aula. E’ il così
detto ddl collegatio ovvero la legge nella quale è confluita ogni norma
stralciata dalla Finaniaria. Una legge – pastone divenuta una sorta di
contenitore per tutto.
C’è la fusione Cas Anas più volte
prelevata per farla in finanziaria ma poi rimasta fuori. Si tratta della
norma che sevirà a farica pagare il pedaggio anche sulla Palermo –
Catania solo per essere chiari. Ci sono le norme sul personale
regionale, le promozioni in massa dei dirigenti e la possibilità di
ricorrere ad esterni, C’è la ricostituzione dell’Ufficio stampa proprio a
fine legislatura e con una proposta che lo farebbe diventare una sorta
di grande ufficio di portavoce politici a tempo determinato e al
servizio del presidente di turno non certo della Regione siciliana, c’è
anche la liquidazione o la trasformazione di Riscossione Sicilia.
Insomma nel ddl c’è di tutto e per tutti
tanto da indurre perfino il centristi per la Sicilia a chiedere un
ripensamento. “Non vorrei che il ddl 1276 collegato alla finanziaria
con i suoi 89 articoli – dice Marco Forzese capogruppo della formazione
di D’Alia che della maggioranza continua a fare formalmente parte –
diventi il modo per non concludere nulla davanti alla mole di articoli
ed agli emendamenti al testo”.
La richiesta è quella di una capigruppo
prima di andare in aula “Credo sia opportuno che il presidente dell’Ars
Ardizzone convochi una conferenza dei capigruppo prima dell’aula
prevista martedì prossimo per verificare se
ci sono le condizioni per fare una legge o per approdare in Aula tra disfide e veti che rischiano di paralizzare il parlamento senza per ciò dare una legge con misure per l’economia e gli investimenti di cui ha bisogno la Sicilia”.
ci sono le condizioni per fare una legge o per approdare in Aula tra disfide e veti che rischiano di paralizzare il parlamento senza per ciò dare una legge con misure per l’economia e gli investimenti di cui ha bisogno la Sicilia”.
Ma la battaglia principale parte dai 5
stelle con qualche correttivo ed una sfilza di emendamenti soppressivi.
per “una manovra che serve molto ai deputati e alla loro compagna
elettorale e poco alla Sicilia”. I grillini si accingono a impallinare
con una sfilza di norme soppressive prima e col voto finale poi
praticamnete i tre uarti della legge.
“Come ogni anno – dice il capogruppo
Sergio Tancredi – ci ritroviamo una norma omnibus in cui si cerca di
mettere una serie di pezze ai problemi di questa regione, ma spesso sono
pezze peggiori del buco. Stiamo provando a dare qualche suggerimento
che possa eliminare qualche criticità che abbiamo riscontrato. Un
esempio su tutte è la questione riscossione. Personalmente ho presentato
un emendamento che la trasforma in agenzia sotto il diretto controllo
regionale, in linea con il dettato nazionale. Spero che questa proposta
venga valutata in maniera equilibrata. Complessivamente non possiamo
essere benevoli, perché la maggior parte delle norme proposte potevano
benissimo essere oggetto di singole trattazioni legislative, ma questo
qualora avessimo un parlamento che lavora veramente ed un governo guida
dell’attività amministrativa. Purtroppo non abbiamo avuto né l’uno né
l’altro”.
“I partiti – afferma Giancarlo
Cancelleri – con questa legge ‘manciugghia’ cercano di sfruttare gli
scampoli di questa disastrosa legislatura per piazzare qualche
bandierina da sventolare in campagna elettorale. È una legge che serve a
loro e non certo alla Sicilia. Tra le cose peggiori la norma sulla
dirigenza, che crea una discriminazione tra di loro, facendone avanzare
solo alcuni, scelti con un criterio che non è assolutamente
meritocratico. In soldoni è un vergognoso vestito cucito addosso a
qualcuno”.
Da bocciare assolutamente anche la
questione Cas-Anas che al momento è fuori dal collegato, ma che
sicuramente ci entrerà la prossima settimana. Non vedo perché trattarla
ora che è molto fumosa. Si rischia di buttare tutto alle ortiche, o,
meglio, di regalare ad Anas una società che potrebbe essere
ristrutturata”.
Per addolcire l’ennesimo boccone amaro
per la Sicilia il Movimento ha presentato anche numerosi emendamenti
correttivi e sostitutivi, tra questi quello che mira ad assicurare i
fondi per il pagamento degli stipendi ai lavoratori delle Ipab (in
alcuni casi senza busta paga anche da trenta mesi), quello che punta ad
ampliare la rappresentanza degli studenti nei consigli di
amministrazione dell’Ersu e quello per estendere le borse di studio a
tutti gli studenti e non solo a determinate categorie.
Da salvare dentro al testo secondo i
pentastellati solo le norme che sbloccano la legge sulle professioni
motorie e quelle che prevedono risarcimenti alle imprese danneggiate dai
cantieri allestiti per la realizzazione di opere pubbliche.
di Manlio Viola
Fonte: palermo.blogsicilia.it
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