L'ironia è una forma d'intelligenza molto acuta.
Ficarra e Picone si confermano un duo straordinario. Eppure, questo film, lascia un amaro in bocca, un malessere da pugno allo stomaco.
Si parla della Sicilia, ma non è solo la Sicilia.
Ma parlando della Sicilia non manca il solito riferimento ai forestali.
I forestali, ancora una volta, purtroppo, vengono presentati per sentito dire, senza una specifica nozione: se di polizia si tratta o di operai, facendo, così, un torto agli uni e agli altri e ad una verità che è più triste di quel che si voglia rappresentare.
Ma, in questo modo, questo bel film, che mette a nudo le deficienze e le responsabilità di tutti noi, sottolinea la sua stessa parzialità coerente con una cultura sociale che vuole, giustamente, criticare.
Durante il film si sentivano risate, il pubblico si divertiva.
Uscendo, però, ci lasciavamo alle spalle una sala piena di carte, pop corn, lattine e... quella persistente mancanza di rispetto, che tuttavia, avanza in ogni dove per il Mondo.
Mancanza di rispetto che sta facendo diventare delle pattumiere persino gli oceani. Tutto in nome di un benessere fittizio e fuorviante.
Si guarda ma non si capisce: ecco una ulteriore tristezza.
Si aspetta sempre che sia qualcun altro ad essere civile, ad essere onesto, ad essere leale.
Si dimentica sempre che l'altro, in prima istanza, siamo anche noi.
Nota
Commento inviato a Ficarra e Picone in data 22 gennaio, dopo aver visto il film.
Quelle guardie forestali che non sanno cosa fare. Meno male che avete risparmiato quei chiacchieratissimi operai stagionali, di cui orgogliosamente ne faccio parte. Ma sia gli uni che gli altri sono esenti da colpe, specialmente sulla quantità. Un film che mi é piaciuto tantissimo. Perché il finale é privo di speranza per la nostra bella Sicilia?
Basta coi stereotipi, e pure da meridionali ne dobbiamo sapere qualcosa, facciamogli causa...
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