La Cisl ci va giù pesante sul governo e sul Presidente della Regione.
Non è una novità, questo è vero, ma il sindacato non lascia la presa,
anzi. Stavolta ha posto l’attenzione sul numero davvero ragguardevole di
commissari. E ritiene che siano tanti, forse in numero tale –
aggiungiamo – da costituire un primato. Che però non può essere
sbandierato come un risultato positivo del governo, questo è poco ma
sicuro.
La Cisl sostiene che l’esecutivo in carica passerà alla storia copme il governo dei commissari.
” E degli annunci di riforme lasciate incompiute”. Così in una nota
la Cisl Sicilia, a proposito dell’ennesimo rinvio a febbraio, deciso
dall’Ars nella serata di ieri, delle elezioni di secondo grado per le
assemblee dei Liberi consorzi e delle Città metropolitane. ”Palazzo
d’Orleans ha superato se stesso. Meglio: ha superato il limite della
decenza”, scrive la Cisl denunciando la patologia di commissari imposti
all’infinito: ”un vulnus al principio della governance democratica
degli enti”, con le parole di Mimmo Milazzo, segretario generale.
Il commissario, insiste la Cisl, per sua natura è figura
d’emergenza. ”Ma se l’emergenza nei fatti diventa regola, allora si
pone un problema sul piano della legittimità oltre che su quello del
governo”. E a fare le spese delle non-decisioni, sono ”i cittadini, i
disabili, i collegamenti intercomunali, gli edifici scolastici. E
assieme, gli oltre seimila dipendenti degli enti di area vasta e delle
società partecipate e i 500 precari di questi enti: tutti a muffire nel
limbo di una politica sorda e cieca. Autosufficiente e
autoreferenziale”. ”Al Governo e alla sua maggioranza – rimarca la Cisl
– chiediamo un sussulto di responsabilità che recuperi dignità alle
istituzioni, evitando di precipitare ancora la Sicilia nel ridicolo,
figlio dell’inadeguatezza. E dell’approssimazione”.
27 Ottobre 2016
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