03 ottobre 2016

IN SICILIA LA VECCHIA POLITICA MOBILITATA IN FAVORE DEL SÌ ALLE RIFORME DI RENZI: ECCO A VOI CASINI. INSOMMA, SE ABBIAMO BEN CAPITO, LA VECCHIA POLITICA SICILIANA – CLIENTELE, PRECARI E VIA CONTINUANDO – È SCHIERATA IN FAVORE DELLA ‘RIFORMA’ COSTITUZIONALE DI RENZI


In Sicilia la vecchia politica mobilitata in favore del sì alle riforme di Renzi: ecco a voi Casini…


Per raccattare voti per il sì alle sue pessime riforme costituzionali Renzi ha mobilitato pure quello che resta dei centristi un tempo democristiani. E’ ‘tornato’ pure Pierferdinando Casini che, addirittura!, girerà l’Italia (ma chi andrà a sentirlo?) per fare campagna elettorale al sì. Anche in Sicilia tante vecchie ciabatte del politica-politicante sono mobilitate per sostenere il referendum renziano. Certo che se a Palazzo Chigi hanno bisogno di questi soggetti devono essere messi veramente male…


In una delle sue prime canzoni, Franco Battiato parla del “silenzio del rumore”. L’album è Pollution, 1972 (grazie alla rete ormai non si sbaglia più una data). Il tema trattato è l’inquinamento. Tema molto attuale nella Sicilia delle discariche di Rosario Crocetta e dei munnizzari che li gestiscono per scippare soldi dalle tasche dei cittadini. Quanta immondizia, oggi, in Sicilia. E quanta immondizia nella politica.

Da qui una domanda: oggi, in Sicilia, c’è più immondizia nelle strade delle città o nelle strade della politica?

Le cronache ci raccontano che i centristi siciliani – un tempo si chiamavano ex democristiani – sono divisi. Su tutto. In Sicilia è piombato Cesa per precisare che il simbolo del partito – UDC – non può essere usato da chi appoggia il Governo regionale di Rosario Crocetta.

Ve l’immaginate Giampiero D’Alia e Giovanni Ardizzone – i ‘capi’ dell’UDC siciliana – che mollano due assessorati regionali?

Già i conti sono fatti: uno se lo prenderebbe Crocetta, l’altro il PD.

Ma D’Alia ha fatto sapere che resta nel Governo. L’UDC è fuori, D’Alia e i suoi dentro. Che immagine edificante!

In compenso apprendiamo che Pierferdinando Casini (sì, è lui: c’è ancora!) girerà l’Italia per sostenere le ragioni del sì al referendum costituzionale del Governo Renzi.


Che dire? Che Renzi e il suo PD, se per la ‘causa’ hanno raccattato pure Casini, beh, debbono essere messi veramente male!

Insomma, se abbiamo ben capito, la vecchia politica siciliana – clientele, precari e via continuando – è schierata in favore della ‘riforma’ costituzionale di Renzi. Lo si vede anche sulla rete: tutte le ‘frattaglie’ centriste si dimenano, provando a fare proseliti per conto di Palazzo Chigi.

Nulla di nuovo, per carità. Questi personaggi hanno sempre vissuto all’ombra del potere: e nel potere – o in quello che resta del potere, con riferimento alla Sicilia – si alimentano. Oggi c’è Renzi che gli promette qualche ‘strapuntino’ e loro si gettano a pesce…

Così il vecchio e il nuovo – come nei I vecchi e i giovani di Luigi Pirandello – tornano a fondersi e a confondersi. E infatti tra i sostenitori del sì alle ‘riforme’ renziane ci sono le vecchie ciabatte buone per tutte le clientele, dalla CISL alla Coldiretti, due organizzazioni che ormai perdono colpi.

Notevole, no, ascoltare questi personaggi che decantano il ‘nuovo’ di Renzi?
Sempre in Sicilia, in casa renziana, ecco Rosario Crocetta il ‘rivoluzionario’, l’uomo che ha consegnato le ‘casse’ della Regione siciliana al Governo Renzi.

Ha portato al fallimento oltre 300 Comuni siciliani (ma per fortuna di questo tema non si occupano i Tg, Roma e Virginia Raggi sono lontane) e le nove ex Province. Anche lui è un renziano e vota sì al referendum.

Crocetta però ride: cosa ci sia da ridere, visto che la Sicilia è al collasso, non lo riusciamo a capire. Ma lui ride e dice che si ricandiderà. Con quali voti?

Tutto questo avviene mentre il Parlamento siciliano è ‘incartato’ con 135 milioni di Euro di debiti fuori Bilancio: Crocetta e il suo ‘badante’ – l’assessore-commissario all’Economia, Alessandro Baccei, l’uomo di Renzi in Sicilia, quello che impartisce gli ordini al presidente della Regione e al PD siciliano – hanno già ‘approvato’ i debiti fuori Bilancio ‘infilati’ nel rendiconto 2015, hanno fatto ‘parificare’ lo stesso rendiconto 2015 alla Corte dei Conti e, adesso, ‘mendicano’ l’approvazione di questo papocchio dal Parlamento dell’Isola. Tragicomici.

Riusciranno, Crocetta e Baccei, a convincere i parlamentari di Sala d’Ercole ad assumersi la ‘responsabilità’ della spesa (già effettuata) di 135 milioni di Euro? Dopodomani – martedì prossimo – lo spettacolo a Sala d’Ercole.

Resta la domanda sull’immondizia in Sicilia, nelle strade e nella politica…

02 Ottobre 2016
http://www.inuovivespri.it/2016/10/02/in-sicilia-la-vecchia-politica-mobilitata-in-favore-del-si-alle-riforme-di-renzi-ecco-a-voi-casini/






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