Il governo deve “sanare” altri 60 milioni: si tratta di pignoramenti,
risarcimenti, spese legali e stanziamenti per Sicilia e-servizi e Maas.
di Accursio Sabella
PALERMO - Decreti ingiuntivi, pignoramenti a pioggia, risarcimenti, spese legali e qualche “aiutino” a enti regionali in difficoltà: c'è tutto questo negli oltre 60 milioni di euro che il governo Crocetta chiederà all'Ars di approvare come “debiti fuori bilancio”. Spese, cioè, per le quali non esiste un effettivo impegno di spesa. E che si aggiungono ai 132 milioni di euro ai quali un mese fa ha dato il via libera Sala d'Ercole tra furiose polemiche, assenza di numeri legali, dubbi sull'origine di quelle cifre.
Come è possibile che l'Ars decida di “rabboccare” i bilanci degli enti in difficoltà? È semplicemente una procedura prevista dalle nuove norme contabili che introducono anche per i consigli regionali (così come accade negli enti locali), il riconoscimenti dei “debiti fuori bilancio”. Ma le tipologie di debito sanabili sono diverse. Tra queste, come detto, le spese legate a sentenze esecutive. Ma non solo. Tra le voci regolarizzabili “ex post” ecco anche quelle relative alla “copertura dei disavanzi di enti, società e organismi controllati o, comunque, dipendenti dalla Regione, purché il disavanzo derivi da fatti di gestione” e quelle riferibili alla”acquisizione di beni e servizi in assenza del preventivo impegno di spesa”. Insomma, i deputati dovranno riconoscere i “buchi” di alcune società, e accettarne il ripianamento, oltre a regolarizzare acquisti compiuti senza un impegno di spesa.
E in queste ultime tipologie rientrano parecchie voci, che corrispondono a oltre 21 milioni di debiti fuori bilancio da “sanare”. Oltre 4,4 milioni andrà ai Mercati Agro Alimentari siciliani: una somma enorme, che servirà a ripianare i debiti dell'azienda regionale. E il governo precisa l'importanza di questo salvagente: “Si tratta – si legge negli atti allegati alla delibera - dei disavanzi registrati dalla società negli anni scorsi per il ripianamento dei quali gli altri soci ne hanno già formalizzato il relativo intendimento, in assenza del quale sarebbe pregiudicata la continuità aziendale e la rinegoziazione del debito contratto dalla società con un pool di banche”. Insomma, o si riconosce questo enorme debito fuori bilancio a un'azienda regionale in deficit, o la stessa società avrà serie difficoltà a restare in piedi.
Ma non solo, ecco che tra i debiti da riconoscere spuntano anche 705 mila euro per il Consorzio di bonifica di Trapani, 810 mila euro per quattro prefetture siciliane come riconoscimento delle spese relative alle ultime elezioni regionali, 602 mila euro alla Resais per fatture riguardanti il costo del lavoro dei guardiani di siti minerari dal 2003 a oggi, oltre 4,3 milioni andrà alla Immobiliare Strasburgo in seguito a una recentissima messa in mora da parte dell'azienda nei confronti della Regione, quasi 1,9 milioni serviranno per regolarizzare le spese della convenzione con Enac (l'ente nazionale per l'aviazione civile), quasi 72 mila euro dovrà andare alla società in liquidazione Multiservizi spa e infine oltre 1,7 milioni di euro a Sicilia e-servizi come quota per l'attività del 2015.
A questi 20 milioni, come detto, si aggiungono i debiti fuori bilancio “classici”, cioè simili a quelli già regolarizzati dall'Ars un mese fa: somme, cioè, frutto di pignoramenti e decreti ingiuntivi. In questo caso si tratta di oltre 40 milioni di euro ai quali Sala d'Ercole dovrà mettere il proprio “bollo”. Gli uffici dove si trova la maggior parte di queste somme da sanare sono quelli delle Finanze (8,2 milioni) ed Energia (6,8 milioni di euro). Ma nel lungo elenco di spese da regolarizzare, ecco spuntare decine di voci relative a spese legali: la Regione, insomma, avanza ricorsi, li perde, e poi è costretta non solo a riconoscere il “risarcimento” al diretto interessato, ma anche una sfilza di parcelle e spese legali. Un “danno” da milioni di euro.
Soldi che in qualche caso vanno anche trovati. E così, se nella maggior parte dei casi si “attingerà” ai capitoli relativi ai Fondi appositamente creati per “assorbire” questi debiti, in uno dei ddl previsti dal governo, una quota delle somme pari a quasi 2,8 milioni, è ricavata attraverso la riduzione – in parte capitale – di alcuni capitoli di bilancio. Quali? Tra gli altri, quelli relativi alle spese per la sistemazione di opere marittime (quasi 162 mila euro), quelle per il trattamento di posizione e risultato dei dirigenti regionali (oltre 71 mila euro) e quelli relativi allo sviluppo dell'imprenditoria femminile o agli interventi in caso di calamità naturali.
31 Ottobre 2016
Nessun commento:
Posta un commento
Ogni commento anonimo sarà cestinato, verranno pubblicati tutti tranne quelli offensivi e/o volgari, si ricorda che commentare significa anche assumersi la responsabilità di ciò che si dice. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi. Quelli con profilo Anonimo DEVONO essere firmati alla fine del commento altrimenti saranno cancellati. Il titolare del blog declina ogni responsabilità per i commenti rilasciati da terzi. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro rimozione.